Book signing, Milano, Dicembre 2009

 

L'orario previsto è alle 18,30 ma Roberto Bolle è atteso per le 19 e non si tratterrà più di un’ora.

Da un paio d’ore sta nevicando copiosamente e, come sempre in questi frangenti il traffico va in tilt ed i taxì spariscono.

Il pubblico è numeroso (anche se molti hanno disdettato la loro presenza), prevalentemente invitati dei media e fotografi.

Roberto arriva alle 19,25 da una entrata secondaria, rilassato e sorridente. Foto e saluti di rito con gli invitati, si accomoda in punta di sedia ed autografa loro alcune copie del libro.

Vengono invitati coloro che devono far autografare le loro copie a farsi avanti. Sono tutti immobili.

Avevo pensato di andare tra gli ultimi, ma temendo che scaduta l’ora se ne possa andare lasciandomi a bocca asciutta, mi faccio avanti e – caso vuole – sono la prima.

A lui – cui nulla sfugge - quando mi avvicino commenta “Giovanna, sei la prima!” La mia risposta è un sorriso ebete e gli porgo il primo dei due libri. Pensa sia il mio e chiede cosa voglio mi scriva. Quello è il regalo di Natale per Olga. “Allora scrivo gli auguri?” Lascio a lui decidere. Poi è la volta del libro di Daniele.

Gli consegno il sacchetto con il nostro regalo di natale dicendogli “Questo è per te”. Mentre commenta “Che bello un regalo” mi guarda un po’ stupito e dice  “ma non è quello dei Bollerini!” Alla mia risposta affermativa aggiunge “mi avevano detto che Giovanna avrebbe portato il regalo dei Bollerini in ufficio perché era grande..”  Evidentemente si sono spiegati male: volevamo solo avere rassicurazioni sulla sua presenza perché, diversamente, si sarebbe fatto tardi e la portineria dell’ufficio a quell’ora  sarebbe stata chiusa. Ride e commenta “sì, sì, ci sono”. “lo vedo” rispondo. Mi saluta dicendo “un bacio”.

Sono talmente preda dell’”effetto Bolle” che non mi avvicino per abbracciarlo, forse inconsciamente non voglio si chini, anche per non  creare un  precedente, visto tutte le persone che aspettano: dovesse alzarsi e chinarsi  con frequenza povero lui! Mi limito a stringergli una mano ed a dire uno strozzato “grazie”.

Non mi decido ad andarmene, scatto qualche foto, mentre il nostro “Roberto il Mito” continua a fare dediche ed autografi  scambiando con i fans battute spesso accompagnate dalla sua gioiosa risata.

Dopo circa un’ora, prima di andarsene accetta di fare un’ultima foto ufficiale.

Mi trovo, casualmente, in quella zona della galleria. Mi vede e sorridendo: “Giovanna, sei qui” si avvicina dicendomi “il bacio di Natale”. Questa volta, più pronta, accetto e ricambio il bacio, ci abbracciamo e guardandolo negli occhi dico “Roberto ti raccomando…” Annuisce, glielo ripeto: la sua risposta “Se me lo dici così, mi preoccupo…” “Non devi preoccuparti: ci devi pensare”

Ancora un grazie da parte mia, un reciproco sorriso e lui si allontana. Ora posso ritornare a casa.

Giovanna

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