Bayadère, Londra, Ottobre 2007

15 ottobre
Dopo aver cercato di far ordine nel susseguirsi dei fatti con una marea di sensazioni che continuano ad agitare il mio animo ecco la cronaca della serata e delle emozioni che ha portato con sé.

Dopo aver deciso di fare un omaggio floreale al Divino alle 18,15 mi presento allo stage door e chiedo al portiere di recapitare l'in bocca al lupo con relativo biglietto a Mr. Bolle prima dell’inizio dello spettacolo. Costui mi dice che non è possibile: saranno consegnate solo a fine spettacolo. Con il mio inglese inizio una serrata trattativa spiegando che Mr.Bolle deve assolutamente ricevere il tutto prima dell’inizio dello spettacolo, che è molto importante.... Mi devo alla fine rassegnare e distrutta – ma non doma – mi presento in biglietteria per cambiare il mio voucher con il biglietto. Qui trovo un ragazzo italiano - conosciuto sabato quando ero andata per chiedere informazioni circa il ritiro del biglietto così gli racconto la scena dello stage door manifestandogli tutta la mia frustrazione e delusione, recriminando sulle usanze londinesi perché - gli dico – alla Scala problemi di questo genere non ce ne sono. Risposta: “Sei fortunata perché il direttore di sala è un tuo compaesano milanese vai da lui dicendogli che ti mando io ed esponigli il problema”. Mi presento all’ingresso della sala e la maschera dopo averlo cercato un po’ ovunque senza successo lo chiama al telefono e me lo passa. Gli ripeto la storia chiedendogli se le usanze inglesi non prevedessero la consegna di omaggi in camerino prima dello spettacolo. Mi assicura che se ne occuperà...Ed io faccio un respiro di sollievo sono ormai le 19,15 e mi avvio alla ricerca del mio posto. Alle 19,30 con una puntualità da orologio svizzero si alza il sipario e dopo pochi minuti, all’entrata in scena di Roberto mi spavento: il suo viso scavato e terreo perché penso non stia bene, solo dopo mi rendo conto che è il risultato di un trucco che penso orribile. Con la seconda scena l’atmosfera sembra scaldarsi leggermente e le belle interpretazioni di Zenaida e Mara sembrano ottenere qualche effetto sul pubblico. Atto secondo, Solor distrutto (la sua capacità di esprimere le emozioni mi affascina sempre) cerca l’oblio e si ritrova nel regno delle ombre dove si scatena letteralmente con la variazione e i pas de deux con Nikiya accompagnati per tutta la durata della loro esibizione da un violino suonato con grande maestria che mi mette k.o. come se per questo non bastasse l’esibizione del Divino!
E la scena si chiude che con il pubblico che si lascia andare a calorosi applausi. Il Divin Roberto ha ormai i londinesi dalla sua…..e nei suoi occhi c’è il sorriso. Il terzo atto non riserva grosse sorprese e quando Solor se ne va con Nikiya i freddi londinesi esplodono e riservano applausi prolungati e calorosi soprattutto alla nostra STELLA che con un sorriso che va da un orecchio all’altro si presenta più volte anche a ringraziare. Bravo Roberto: i londinesi sono tutti con te.

Dopo lo spettacolo mi fiondo all’uscita perché la serata non è ancora finita. Ad aspettare trovo tre persone che successivamente diventano una trentina di cui una decina italiani. Escono un po' di ballerini del cast e non passa molto che arriva anche LUI: con un viso finalmente meno smorto anche se sempre magro come un’acciuga ma con il suo solito sorriso solare e forse di più. Viene accolto da un coro di “Bravo Roberto, grazie, siamo orgogliosi di te che così bene rappresenti l’Italia”…e via di questo passo. Lui si schermisce anche se sotto sotto si capisce che gli fa piacere essere accolto da tanto calore. Infatti soggiunge “ma che bello questa sera, quanti italiani ci sono qui” e ripete questa frase diverse volte. Tra le mani stringe i fiori. Lo avvicino e gli dico “Roberto ti porto i saluti…” e lui finisce la frase..............
Intanto firma autografi, si presta a farsi fotografare da solo e con noi che siamo lì e sorride, sorride sempre con quel sorriso che - si vede – gli viene da dentro e raggiunge gli occhi: quegli splendidi occhi che ci aiutano a vedere la sua bellezza interiore e che – personalmente - mi riconciliano con la vita. Sopraggiunge Mara Galeazzi: anche lei gioisce della presenza di tanti italiani: è difficile – dice -vederli qui a Londra. 
Avendo letto sul guest di Roberto che c’è chi ha intenzione di andare il 20 rispondo che sicuramente ci saranno italiani anche sabato ed entrambi illuminandosi rispondono “davvero”? Intanto usciamo e nessuno di noi si decide ad andarsene e sopraggiunge ancora qualcuno a chiedere autografi. Ho già chiuso la fotocamera, Roberto e Mara sono uno di fronte all’altro e allora chiedo: “Già che ci siete potrei farvi una foto insieme?” Accettano……e qui una nuova versione dell’”effetto Bolle”………
Li inquadro e vedo tutto nero. Roberto allunga un braccio e lo sento dire ”Se non togli il copri obiettivo sarà un po’ difficile…” scoppiano entrambi a ridere ed io di rimando: “E' una nuova versione dell’effetto Bolle, a me succede così”.
Fatta la foto lo ringrazio e lo saluto augurandogli una notte di meritato riposo. Lui si dirige da una parte, io dall’altra verso una notte in cui il riposo consisterà nel rivivere le intense emozioni di un serata che mi resterà sempre nel cuore e negli occhi della mente.

Giovanna

20 ottobre
Eccomi di nuovo qui, nella capitale britannica, in uno dei templi del balletto, per il consueto e sempre più apprezzato appuntamento con la classe del Divino. La sua arte ha limiti per ora inesplorati ed anche un palcoscenico prestigioso come il Covent Garden ha richiesto la sua presenza.
Questa volta il nostro artista si trasferirà, sia pure metaforicamente, in India, in una terra esotica ed antica, occasione perfetta per danze e scene ricche di atmosfere sontuose. “La Bayadére” è un classico del tardo Romanticismo, caratterizzato da un mix irresistibile di esotismo, sentimentalismo, promesse amorose tradite e gusto per il soprannaturale: vi sono sufficienti elementi per assistere ad una grande interpretazione di Roberto.
Il Covent Garden mi accoglie con le sue atmosfere regali, con quella tradizione tutta britannica che rende uniche tutte le esperienze, con luci sfavillanti, eleganza e fascino in una notte senza tempo. Le poltrone di velluto rosso fanno sentire dentro tutte le vibrazioni del mondo e ogni particella dello spirito è pronta per ammirare Roberto.

Inizia il primo atto: il tempio si svela con i suoi sacerdoti, con fachiri e servitori, e con le sue bayadere che danzano intorno al Sacro Fuoco. In una atmosfera ricca di esoterismo e magia, Nikiya-Zenaida fa innamorare di sé il Gran Brahmino che non può fare a meno di dichiarare il suo amore alla stupenda danzatrice la quale, però, rifiuta la proposta in quanto il suo cuore batte solo per Solor, il principe guerriero. Scende la notte e arriva il momento dell’incontro tra il giovane generale e la bellissima danzatrice. Roberto è impareggiabile nelle sue doti interpretative: il delicato passo a due con il quale avviene il sacro giuramento di amore eterno è qualcosa di veramente struggente, che pervade gli animi con infinita dolcezza. Roberto domina la scena in modo imperioso ed esprime la passione e l’amore con un notevole trasporto. Il destino avverso incombe però sui due amanti: la vendetta del Gran Brahmino si unisce al fidanzamento pressoché obbligato di Solor con Gamzatti, figlia del Rajah. Anche in questa occasione la ricchezza interpretativa di Roberto è unica: il suo stupore appare veramente sincero quando riceve in dono la mano di Gamzatti, così come il dolore traspare dal suo volto e dai suoi gesti quando deve, suo malgrado, acconsentire al matrimonio con una donna che non ama. Fosche nubi si stanno addensando sul futuro dei due teneri e giovani amanti.
Nel secondo atto, infatti, la gelosia di Gamzatti trova finalmente soddisfazione nel morso del serpente a Nikiya e nella morte della dolce danzatrice. Solor si dispera e fugge: la drammaticità del momento è resa da Roberto in una variazione eccelsa nella quale risaltano la sua grazia, la sua perfezione tecnica, la sua leggerezza e, nel contempo, la sua forza fisica. Il suo viso luminoso e sereno trasmette un magnetismo degno solo dei grandi artisti.
Nel terzo atto, inconsolabile e tormentato dal rimorso, Solor sprofonda nel mondo dei sogni. Davanti a lui, dalle tenebre emergono delle ombre che, come una lunga catena, scendono dai pendii dei monti. Tra le ombre Solor vede Nikiya. Il quadro finale del “Regno delle Ombre”, ambientato in un onirico regno dei morti, rappresenta un sublime esempio di “atto bianco”, dalle rigorose geometrie e dalle complesse figurazioni che si succedono, eteree, in una atmosfera ricca di suggestione, sapientemente creata dal sinfonismo della musica. Solor si risveglia dal suo delirio onirico e corre al tempio per la celebrazione delle sue nozze ma, al momento delle promesse nuziali, gli dei, infuriati per la morte di Nikiya, fanno crollare il tempio uccidendo tutti i presenti. Il terzo atto si dissolve lievemente sulle anime di Solor e Nikiya che si riuniscono per l’eternità in un mondo migliore.
Appare arduo trovare le parole appropriate per descrivere l’ineccepibile performance di Roberto e di Zenaida Yanowski, sua luminosa partner. Il Divino ha dato l’ennesima prova delle sue indiscusse qualità e della sua tecnica smagliante; da sottolineare l’intensità della sua interpretazione e l’autorevole padronanza della scena. Zenaida non è stata da meno: sebbene, in termini fisici, possa non rappresentare Nikiya, che è il personaggio più fragile di tutto il balletto, fin dal suo primo ingresso sul palcoscenico la ballerina francese impone la sua rappresentazione della sfortunata danzatrice come eroina sia spirituale che romantica. Ella brucia del fuoco del sacrificio, cosicché sia il suo rifiuto alle avances del Gran Brahmino sia il suo amore per Solor diventano le due facce della stessa fiera medaglia morale. Nikiya soffre per il suo idealismo: e Zenaida ci mostra una donna spogliata non della felicità ma della fede. Avvincente performance quella della ballerina d’Oltralpe, che deve grossi crediti al Divino per le sue simmetrie perfette e per l’aderenza al personaggio.
Che dire? Una serata perfetta, andata subito per il verso giusto, una di quelle serate che riappacificano i sensi e che si dimostrano degne di essere vissute. E tutto questo grazie a Roberto che, come sempre, si è esibito come solo lui sa fare. Grazie Divino!

Giuseppe

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