Bella Addormentata, Roma, Maggio 1998
E’ stato il mio primo incontro ravvicinato con Roberto: non ero ancora un’appassionata del balletto quando una mia amica, che era stata prima ballerina del Teatro dell’Opera di Roma, mi ha proposto di portare le nostre figlie ad assistere a questo spettacolo. Non voglio sminuire il primo atto (quando ancora non entravo in crisi di astinenza per l’assenza del Divino sulla scena) che pure è stato molto bello, con le variazioni delle fatine e con l’Adagio della Rosa, però, quando all’inizio del secondo atto è apparso il Principe-Roberto, ho avvertito da parte del pubblico, me compresa, come un fremito, un risveglio da una sorta di torpore: il palcoscenico ha preso vita, è apparso qualcosa di soprannaturale, il Divino, appunto; dominava la scena e focalizzava su di sé l’attenzione degli spettatori. A fine spettacolo ero estasiata ma
l’“Effetto Bolle” mi ha colpita all’uscita degli artisti, quando la mia amica me lo ha presentato e si è intrattenuta con lui, permettendomi di conoscere anche alcune sue doti caratteriali, quali la forza di volontà, l’entusiasmo per la propria arte, la gentilezza e disponibilità, e di ammirare da vicino i suoi occhi limpidi e sinceri. Sono rimasta per tutto il tempo ammutolita a godere di questa visione sublime di giovinezza, forza, simpatia, entusiasmo
e…. chi più ne ha più ne metta. Annalù |