Bella Addormentata, Roma, Febbraio 2002
Sono in trasferta per lavoro a
Guidonia. La prima di stasera all'Opera di Roma è l'occasione perfetta per non
rientrare a Bologna in serata e anzi trascorrere la notte in albergo. Roberto
Bolle apre la stagione con "La bella addormentata", lo stesso titolo di
apertura al Teatro alla Scala. Nella capitale viene proposta una nuova
coreografia firmata da Paul Chalmer e alcuni bollerini hanno già prenotato per
una delle repliche nel fine settimana. Io invece sono senza posto e non c'è da
meravigliarsi se sono spaventata all'idea di non riuscire a trovare un biglietto,
basta il nome di Roberto in locandina per bruciare ogni record di vendita al
botteghino. Nelle bacheche sulla facciata sono esposte le foto della prova
generale e mi dispiace vedere il Divino che per il passo a due del 3.o atto
indossa una parrucca bianca: nulla toglie alla sua bellezza ma dà un'aria
antiquata alla produzione. Mi metto pazientemente in fila in attesa dell'apertura
della biglietteria e scambio ricordi e aneddoti con mamma e figlia in arrivo da
Milano anche loro senza posto. Quando finalmente ci viene dato accesso alla biglietteria scopriamo che
è rimasta solo una manciata di posti liberi. Io ne ottengo uno meraviglioso in
platea. Si apre il sipario e rimango colpita
dalla scenografia che rappresenta una serra. I costumi hanno richiami evidenti
alla natura, con foglie, fiori e ortaggi seminati ovunque, anche nei copricapi e
negli omaggi alla piccola Aurora. Il centro dell'azione è dominato da Carla
Fracci nel ruolo di Carabosse. A tratti richiama la versione creata da Roland
Petit per la moglie, ma con in più continui cambi di costume di grande
opulenza. Entra in scena finalmente la principessa, interpretata da Lisa-Maree
Cullum. Mi stupisco nel vederla tesa: la sua tecnica è solidissima e gli
equilibri stupefacenti. Finisce l'Adagio della Rosa e sparisce la tensione,
esplodono la freschezza e la dignità sottolineate da salti di una leggerezza
estrema. Infine una foresta nasconde allo sguardo la corte piombata in un sonno
profondo. Susy |