Trittico 900, Roma, Luglio 2012

 

 

Dà sempre una grande emozione uno spettacolo con Roberto Bolle, emozione che inizia mesi prima, con l’attesa del giorno dell’apertura delle vendite dei biglietti e che continua nel momento in cui ottieni, al botteghino o on line, il diritto a quel tanto agognato posto che ti permetterà di godere della meravigliosa performance del Divino (mi associo all’appellativo bollerino).
Bene, per lo spettacolo “Trittico Novecento” non è andata così: avevo già acquistato per me e per mia sorella Dolly i biglietti per un altro balletto con la nostra étoile, in cartellone alla Scala nel mese di settembre, per cui avevo rinunciato al “Trittico”; poi è accaduta una cosa strana: il giorno dell’apertura delle vendite, senza che io abbia preso una decisione consapevole, come attratta da una forza magnetica irresistibile, mi sono recata al botteghino del Teatro dell’Opera e ho acquistato i biglietti per questo spettacolo! Non me ne sono, ovviamente, pentita.

Il “Trittico” di Roberto si è rivelato uno spettacolo di eccezionale bellezza, sia per la bravura degli interpreti, sia per l’eccellenza dei coreografi (Balanchine, Kyliàn, Cranko e Petit), sia per le musiche, ma anche per l’estrema diversità tra le quattro coreografie, espressioni di stili e concezioni della danza che non hanno nulla in comune fra loro, cosicché lo spettatore ha potuto spaziare in più espressioni e situazioni: la scanzonata leggerezza di “Who cares?”, la tecnica dei corpi spinta all’estremo di “27’ 52””, la classica armonia di “Aus Holberg Zent” e, infine, il tormentato “Le jeune homme et la mort”, che unisce in sé una stupenda coreografia, ricca di passi oserei dire acrobatici, e una trama drammatica e coinvolgente che lascia il pubblico senza parole.
E che dire di Roberto? Se accostiamo la prima e l’ultima performance non sembra quasi la stessa persona: riesce talmente bene ad entrare nelle diverse atmosfere e situazioni da modificare, quasi, i propri connotati. Questo vuol dire essere un grande interprete, oltre che, naturalmente, un grande danzatore.
Alla prossima!

Annalù

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