Cinderella, Milano, Dicembre 2015
17 dicembre La scenografia è fatta esclusivamente con proiezioni che creano di volta in volta gli ambienti. 2* atto 3* atto Il pubblico esplode, più di 12' di applausi, acclamazioni per loro due e le sorellastre con la matrigna. Sul finire anche standing ovation. Tre chiamate alla ribalta condivise con tutto il cdb. 19 dicembre Prima mondiale di Cinderella nella coreografia di Mauro Bigonzetti, protagonisti Roberto Bolle e Polina Semionova. Sono curiosissima e voglio assolutamente essere alla Scala! Dai bozzetti dei costumi firmati da Maurizio Millenotti si intuisce quanto siano sontuosi, non capisco bene invece come possano figurare le scenografie realizzate con l’uso di videoproiezioni. Già dalle prove si era percepito l’entusiasmo con cui tutti i danzatori coinvolti nel cast si sono adattati allo stile coreografico richiesto. Dalle prime battute si può apprezzare la meravigliosa partitura che traccia le linee guida per la vicenda. Scopriamo una Cinderella che alza le fiamme nel camino con il movimento delle braccia, come se fosse Bayadère, la sacerdotessa del fuoco sacro. Il suo abito grigio e semplice, in contrasto con la ricchezza del resto della famiglia, suggerisce l’isolamento più per i propri poteri magici che per l’altrui cattiveria. Infatti la madrina indossa un mantello proprio dello stesso tessuto cenere e per sottolineare la condivisa capacità di realizzare portenti lo dischiude davanti alla giovane per mostrare un abito favoloso e suggerirle che presto anche lei ne avrà uno simile. La lezione di danza alle sorellastre viene impartita dalla matrigna stessa e dunque oltre alle fate delle stagioni e ai loro quattro cavalieri non ci sono altri personaggi a ravvivare il primo atto, che si chiude con un lunghissimo applauso, dopo i tanti a scena aperta che hanno sottolineato ogni quadro. Nel secondo
atto scopro che le scene non si limitano a essere fondale per le videoproiezioni ma si sollevano a rivelare praticabili su cui si svolge parte della festa. Il corpo di ballo è impegnato in belle danze di corte e finalmente appare il principe. Sembra strano che dopo tante interpretazioni drammatiche Roberto si cimenti nuovamente con il ruolo del principe, ma in questa versione della favola è sottolineato il colpo di fulmine, l’amore a prima vista e lui è un po’ Romeo e un po’ Des Grieux. La sua variazione d’ingresso è spettacolare, così come quella all’interno del passo a due di struttura classica con adagio e soli. Eppure, se anche sono mantenute tutte le caratteristiche del balletto in punta con relativi virtuosismi, c’è sempre un tocco di contemporaneo nei port de bras, nei fuori asse, nei piedi flessi, nei lift, che si sposa benissimo con le sonorità dell’orchestra. Nel secondo intervallo il foyer è occupato dalla telecamere che riprendono interviste. Tra i danzatori di ieri e di oggi riconosco Luciana Savignano, Viktorina Kapitonova, oltre al marito di Polina
Semionova. Dal terzo atto mi aspetto molto e, mentre Roberto si può scatenare in salti e giri a volontà, trovo che la scelta di una prova di massa del vestito sia un po’ frettolosa. Il balletto si chiude su un passo a due dei protagonisti intrigante e coinvolgente. Le chiamate alla ribalta sono accompagnate da un’ovazione di ben 15 minuti. Da un palco di proscenio vengono lanciati i nostri omaggi che atterrano vicinissimi ai due protagonisti. Roberto li raccoglie e condivide con Polina. Poi i danzatori sono invitati a un rinfresco e solo pochi spettatori attendono all’uscita degli artisti. Vediamo Roberto allontanarsi con i familiari e ci ripromettiamo di salutarlo l’indomani.
20 dicembre Stasera siamo in tantissimi bollerini a radunarci in teatro. Sono in apprensione per vari motivi: spero di vedere bene, spero che anche gli altri vedano bene, spero che la coreografia piaccia anche a chi di noi la vede per la prima volta. Svanito l’effetto sorpresa mi rimangono piacevoli conferme delle sensazioni vissute alla prima. Trovo bellissimo il contrasto tra la grazia di Cenerentola e delle fate con la spigolosità e l’isterismo delle sorellastre e della matrigna. La prima parte si chiude in crescendo e anche io sono in trepida attesa della festa a palazzo, quell’attesa che si percepisce nei cortigiani prima dell’arrivo del principe e quella sospensione del tempo quando appare Cenerentola. Nel terzo atto i quattro amici del principe che lo accompagnano nella ricerca di Cenerentola sembrano due coppie di Mercuzio e Benvolio nella scena della piazza del mercato a fianco di un principe-Romeo sognante e innamorato. All’uscita ci ritroviamo a commentare e c’è grande entusiasmo per questa prova del nostro sole, a cui facciamo gli auguri prima che si allontani per andare a cena col coreografo. A noi non rimane che darci appuntamento alla prossima occasione e dirigerci nella notte ognuno verso la propria casa, un po’ orfani di questo principe e della sua fantastica partner.
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