Firma-copie, Milano, Settembre
2021
L’ultima edizione di
Ondance 2021 posso dire di averla vissuta pienamente e con grande gioia.
Mi ci sono immersa per tre giorni. Partivo il mattino da casa e tornavo
a notte fonda. Ho partecipato a tante open class, mi sono divertita, per
tre bellissimi giorni sono stata spensierata.
Fra i vari eventi di Ondance, il 4 settembre ho assistito all’ “Incontro
sulla danza”, uno spazio dedicato a noi fans di Roberto Bolle, in cui si
raccontava, e ripercorreva il suo cammino, anzi i suoi passi di danza, che
lo hanno portato con grazia da Trino fino a noi, a Milano, e poi in tutto
il mondo.Ecco il mio racconto:
Sono in fila per entrare già quasi un’ora
prima, per riuscire a prendere uno dei posti più vicini al palco, con il
mio libro “Parole che danzano” stretto fra le braccia, pronto ad essere
autografato, e la mia fedele macchina fotografica, altrettanto pronta per
catturare istanti del suo racconto.
Quando sale sul palchetto, si può sentire un
sospiro generale e l’emozione che corre fra di noi. È come un’allegra
energia che ci accomuna tutte e tutti.
Roberto è radioso, contento di esser lì con noi,
contento di come sta andando Ondance, della grande partecipazione, della
gioia palpabile che si avverte in ogni angolo del bellissimo Cortile della
Rocchetta in cui si tengono le open class, ma anche in tutto il Castello
Sforzesco, ed ora nel Parco Sempione, dove sono seduta, felice come una
bambina di 8 anni. Sì, perché il bello della danza, di questi eventi, è
condividere una passione comune dimenticandosi completamente di tutto, e
tornare bambina.
Il racconto è guidato da una serie di immagini che ripercorrono la sua
carriera sin dagli esordi. Scorrono dietro al palco e Roberto commenta.
Sempre con la sua simpatia garbata, la sensibilità che lo
contraddistingue, e che lo rende speciale, non solo come talento puro.
Davanti a noi non c’è la grande étoile conosciuta in tutto il mondo, c’è
l’elegante bellezza di un giovane uomo che sembra stupirsi alla visione di
se stesso ballare sui più prestigiosi palcoscenici del mondo.
Con molta semplicità,
racconta di una vita di grandi successi, tanti sacrifici e amore per la
danza, alla quale ha veramente dedicato tutto di sé, per la quale ha
imparato da piccolo a stare lontano dalla famiglia. E mentre Roberto
parla, mi sembra quasi di vederlo camminare adolescente, solo
nell’indaffarata Milano, caparbio, con quella potente spinta interiore che
lo faceva andare avanti, stringere i pugni, studiare, ballare.
Mi piace osservarlo
mentre osserva se stesso sullo schermo gigante. Vorrei chiedergli se è
soddisfatto di ciò che sta vedendo, se è autocritico e si dice “ecco, lì
potevo fare meglio”, oppure se è semplicemente immerso in un flusso di
ricordi legati a quelle immagini, di persone, luoghi, emozioni.
Mentre è con noi, fa
delle brevi stories che posta subito nei social, per condividere i
“nostri” momenti con tutti… è sempre attivo, sempre con il pensiero avanti
di un passo. Anche questo lo rende speciale ed unico.
Al termine del racconto, arriva il momento
tanto atteso del firma-copie! Ed allora, eccoci, tutte in fila per benino
ad aspettare il nostro turno, libro in braccio, emozione che frulla nello
stomaco. Finalmente arriva il mio turno, superfluo ripeterlo, ho 8
anni, non sono una “sciuretta” di una certa età, no no, io ho solo 8 anni
e sono tanto emozionata. Quando sono davanti a Roberto e gli porgo il
mio libro, gli chiedo se posso fargli una foto. Lui ride, e la sua
timidezza mi risponde “oh addirittura…”, e io scatto un paio di foto di
lui sorridente che firma la prima pagina. Ecco fatto, ho catturato quel
momento di gioia, l’ho catturato e lo terrò tutto per me. No, non è vero,
perché l’ho postato ed è piaciuto anche a Roberto. Un’altra bella
emozione. Grazie per avermi fatto tutti questi regali.
Paola
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