Anteprima, Torino, Novembre 2016

 

Quando la danza incontra l'arte.
Spettacolo nello spettacolo oggi pomeriggio al cinema Reposi. Anteprima del film "Roberto Bolle l'arte della danza", regia di Francesca Pedroni, distribuito da Nexo Digital.
Un viaggio nelle meraviglie dell'arte italiana attraverso la grande danza di Roberto e dei suoi Friends. Uno scorcio di vita della troupe al completo durante il Bolle tour 2015 tra le Terme di Caracalla, le rovine di Pompei e l'Arena di Verona.
Una trepidante attesa, la certezza di sapere che è qualcosa di speciale, la curiosità e l'incognita delle riprese cinematografiche.
Sapere che in sala c'è Roberto a dare valore aggiunto alla proiezione ci agita gli animi.
Il cinema gremito di fans pazientemente in coda per prendere posto e poi sospesi tra la voglia di applaudire e il gustarsi appieno le scene.
Grazie a Francesca Pedroni abbiamo avuto la possibilità di vedere non solo la Perfezione dei balletti eseguiti, degli scenari spettacolari ma anche i dettagli, i particolari, tutto il lavoro presente dietro ad un passo ben riuscito, il sudore, il dolore fisico e poi anche quella gioia che prova l'artista quando sente che il pubblico acclama e gradisce.
Il film lascia senza fiato.
Un susseguirsi di esecuzioni straordinarie.
Incollata alla sedia, gli occhi sgranati ed il cuore in tumulto. Questo il mio stato d'animo ma sono certa di non essere la sola. Leggo negli sguardi delle mie compagne di viaggio le stesse mie sensazioni. Sembra di essere dentro allo schermo, quello che si vede e si vive grazie a Roberto è sempre difficile da descrivere.
Mi sono "persa" alla prima inquadratura degli occhi di Roberto. Da quegli occhi tutta la sua emozione è passata da lui a noi. Da lì in poi un viaggio fantastico. Un Apollo incantatore, un Don José da "urlo", un Romeo dolce e intenso e tanto altro ancora. Talmente tanto che una proiezione sola non mi basta, devo rivedere, devo fissare bene nella mia mente ciò che gli occhi hanno visto, sono certa che nei prossimi tre giorni sarò ancora là a gustare pian piano anche l'ultima goccia di sudore impressa su quei palcoscenici, persa in quegli sguardi.
Grazie Roberto.

Gabriella

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