Dama delle camelie, Milano, Ottobre 2008

 

 

Consueto viaggio in auto insieme a bollerini bolognesi e ravennati, con in tasca i biglietti faticosamente acquistati online. Non sono posti di cui essere totalmente fieri: in galleria laterale sappiamo che ci attendono contorsionismi prolungati per seguire Roberto nei momenti in cui deve spostarsi su uno dei praticabili, ma noi ci affacciamo su quello in cui si svolgono meno scene e abbiamo di fronte l'altro, con un disagio minore per le nostre povere articolazioni. La recita di apertura è stata annullata per sciopero e dunque siamo tra gli spettatori della prima. Mi chiedo come sarà l'Armand di Roberto Bolle con la Marguerite di Lucia Lacarra. Dopo il debutto sconvolgente con Alessandra Ferri mi sono commossa nell'applaudirlo a Parigi con Agnès Letestu e ho compreso quanto il personaggio sia da lui meravigliosamente interpretato a prescindere dalla partner.

Da subito Lucia Lacarra appare fisicamente molto simile ad Alessandra Ferri ma la sua Marguerite risulta molto più volitiva, decisa a lottare con tutte le sue poche forze contro il destino che le impedisce di essere felice con il suo amato. Roberto è totalmente padrone del ruolo, forte del suo sentimento e debole contro la realtà. La mia scena preferita: quella della festa, quando il Divino strattona la sofferente Marguerite come se lei fosse un burattino e allontana a spintoni quelli che si frappongo per placarlo.

Il pubblico è in visibilio e trabocca di entusiasmo. Le ovazioni per i due protagonisti sono assordanti. Le nostre luci brillano, dalla galleria e dai palchi. Attendiamo pazienti ed emozionati all'uscita degli artisti per ringraziare il Divino e rientramo alle primissime ore del giorno dopo.

Susy

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