Dama delle camelie, New York, stagione 2010

 

 

19 maggio

Passano due soli giorni dal Gala di apertura, al telefono l’organizzatrice degli eventi mi chiede, titubante, se mi andrebbe di vedere le prove di Dama: ancora non conosce i Bollerini e non sa – la creatura – che ci sta facendo un regalo prezioso anche se ancora non si conosce quale sarà il cast. 
Saltando di gioia davanti ad una stupefatta Adriana che mi guarda come se avessi improvvisamente perso il senno, accetto dicendo che siamo in due. Sono certissima che ci sarà Roberto.

24 maggio

E alle 13.30 siamo puntualissime in teatro e da due bellissimi posti centrali del Grand Tier (la platea è chiusa per ordine di un irremovibile Neumeier) ci apprestiamo ad assistere a questa nuova esperienza. Nuova sì, perché le prove non sono un’anteprima dell’intero balletto. I pezzi possono essere ripetuti più volte – su richiesta del coreografo che di volta in volta - o dalla sua postazione a metà platea o direttamente sul palco - suggerisce, fa ripetere fino a che la coreografia viene eseguita come lui la desidera. In teatro il silenzio è assoluto, gli applausi non esistono, tutti seguono in religioso silenzio. Devo dire cosa ha fatto Armand? Scatenate la vostra immaginazione…
Elettrizzate come non mai, con l’adrenalina oltre i limiti di guardia, a cena non facciamo che parlare di quel che abbiamo visto e di quel che ci aspetta l’indomani sera.

25 maggio

Finalmente il gran giorno arriva, siamo circa in ventesima fila (al Met si vede benissimo anche da lì) sul corridoio: posizione altamente strategica per ciò che vogliamo fare a fine spettacolo. E’ la sera del debutto del nostro Divino – in questa “Lady” newyorchese – nel ruolo di Armand. Come condensare, senza scrivere un romanzo, questa serata indimenticabile? La Danza di Roberto è impeccabile ed elegante, come sempre e come solo lui sa fare. Sia che danzi, sia che resti immobile, la sua presenza sul palcoscenico affascina tutti i presenti al Met, sold out già da giorni. L’Armand che vedo in scena cattura l’attenzione del pubblico da subito come una potente calamita: a me non è più possibile distogliere gli occhi da lui. La sua interpretazione appassionata di quel giovane uomo dapprima felice e poi abbandonato e disperato fa impallidire quella di coloro che lo hanno interpretato in passato. Bravissima Julie: è una Marguerite stupenda, degna di questo Armand, di questo DIVINO STELLARE! Passi a due danzati in perfetta sintonia: una vera gioia per gli spettatori che hanno applaudito a lungo. E che dire di Armand quando, dopo aver letto la lettera della sua Marguerite, ci regala quel lungo assolo? Sublime? Eccelso? Eccezionale? Esplosivo? Sconvolgente? Impossibile trovare un aggettivo adeguato, che renda appieno l’idea di ciò che ci fa vedere! E’ incontenibile e ha ragione Adriana quando dice “ha superato se stesso”! Al calare del sipario ci scambiamo uno sguardo e scattiamo, come centometriste, per portarci sotto il palcoscenico ad applaudire il Divino. Anche il pubblico è in delirio, subito in piedi dalla prima fila di “platea” all’ultima fila del “balcony circle rear”. Decine di minuti di applausi. Sul palco Armand e Marguerite stretti in un abbraccio si guardano commossi, Julie non riesce a contenere le lacrime, Roberto fatica a trattenerle. Neumeier, anch’egli con i lucciconi agli occhi, abbraccia a lungo entrambi. Il pubblico continua ad applaudire. Mai visto niente di simile! Un successo STREPITOSO!!!!!!!

27 maggio

Quando alle 19,00 entro al Met non mi sono ancora ripresa dalle emozioni vissute due sere prima. Il cuore batte a mille perché so che anche questa sera con la sua danza Roberto mi manderà k.o. E non mi sbaglio!
Un aneddoto: Secondo atto, nel confronto con il Duca, Marguerite dichiara pubblicamente il suo amore per Armand. Porta le mani al collo per sganciare il collier di diamanti - dono del Duca – e gettarlo sprezzantemente ai suoi piedi………… ma il collier non c’è……… nessuno si era accorto che Marguerite era entrata in scena senza! Julie supera l’inatteso intoppo senza perdersi d’animo con una grande prontezza di spirito, così: indirizza all’ex-amante uno sguardo altero, scuotendo altezzosamente il capo! Brava Julie!
Gioisco con Armand dei momenti spensierati che vive con Marguerite nella casa di campagna. Mi rende partecipe della sua disperazione quando, stringendo tra le mani l’abito dell’Amata si accascia affranto tra le braccia del padre. Mi fa condividere il suo dolore e le sue lacrime mentre legge gli ultimi pensieri che Marguerite ha confidato, prima di morire, al suo diario e che ha dato a Nanina per lui. E ancora quell’assolo: strepitoso, un assolo da URLO!!!!!!!!! Il passo a due del 3° atto non fa solo esplodere il pubblico: rischia di far esplodere anche il mio cuore! Oh, Signore! Per fortuna sono solo tre le recite di questa Lady of the Camellias! Il DIVINO sta facendo follie….. la mia salute mentale è a rischio ma, quel che è peggio è che mi fa diventare “danzadivinodipendente”! E di nuovo, al calar del sipario, standing ovation di circa quindici minuti dei quasi 3900 presenti in sala. 
All’uscita artisti riesco ad incontrare Roberto per un saluto ed un abbraccio e per farmi regalare una foto per noi, i Suoi Bollerini.

5 giugno

E’ l’ultima recita di Roberto in questa Lady. Quante volte l’ho visto in questo balletto? Ho perso il conto….. Roberto non si risparmia mai, danza sempre al massimo delle sue possibilità e ormai so, per esperienza, che l’ultima replica è sempre – se così si può dire - la più bella, la migliore.
E così accade anche questa sera. La sua danza e la sua interpretazione sono stupefacenti. Agli spettatori presenti questa sera al Met il Divino dona tutto se stesso. MAGNIFICENT! E dopo Lorenzo, “Roberto il Magnifico”!
Il pubblico è in visibilio, io sono stordita, mi ritrovo sotto il palco ad applaudire. Armand e Marguerite salutano più volte visibilmente contenti.
All’uscita, stasera, Roberto si fa attendere. Arriva pochi minuti prima della mezzanotte e io sono proprio lì, davanti. Mi saluta con un sorriso “Giovanna, sei la prima”, mi dice. I Bollerini sono sempre i primi, è la mia risposta. Mi congedo con un abbraccio, un bacio ed un “arrivederci fra pochissimi giorni a Napoli”. E prima di andarmene definitivamente, gli “rubo” un’ultima foto.

Giovanna

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