Roberto Bolle - La danza: Giselle

 

Il momento che forse mi sta più a cuore, un momento che ogni volta amo interpretare è quello dell'entrata del 2.o atto, quando Albrecht entra con questo mantello scuro, con in mano i gigli per andare alla tomba di Giselle, pieno di dolore, pieno di rimorso. In questo momento c'è quasi un vuoto, un silenzio un po' musicale e sicuramente molto emotivo, un vuoto interiore di Albrecht alla ricerca di Giselle, di qualcosa. E questo è un momento unico nel panorama ballettistico.
Per me è reso ancor più unico da un piccolo dettaglio: quello di avere tutte le volte dei gigli veri, gigli che, fin dalla prima volta che ho interpretato questo ruolo, quello che è stato il mio primo fanclub, i Bollerini, mi hanno regalato. E' diventato un po' una tradizione: ogni spettacolo di Giselle, in qualunque parte del mondo, sono entrato in scena con dei gigli veri. Forse un piccolo dettaglio, ma nel pathos del momento è un piccolo dettaglio che fa la differenza.

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