Stelle di oggi, Verona, Novembre 2001

 

 

Sono tanti i Bollerini presenti in teatro, raggruppati nei palchi. Solo io sono in platea perchè un'amica mi ha offerto il suo posto in abbonamento. E' una poltrona in prima fila centrale e sapendo quanto mi emozionino e mi sconvolgano le performances del Divino sono presa da un senso di vulnerabilità e di imbarazzo per l'esposizione e la conseguente impossibilità di nascondere le mie reazioni.

Nel programma del gala si alternano alcuni ospiti ai danzatori della compagnia di Verona. Il pubblico applaude calorosamente soprattutto i virtuosismi di Gregor Hatala dell'Opera di Vienna. E' irresistibile la sua interpretazione del divertente "Les Bourgeois" e la chiusura pirotecnica del passo a due dal "Corsaro".
Quando irrompono in scena Greta Hodgkinson e Roberto Bolle le catecolamine si impadroniscono del mio cervello: il loro Ciaikovsky pas de deux è stilisticamente da manuale, brillante, gioioso.
Per una volta Marta Romagna non è la partner del Divino. Con lei danza il beniamino di Verona e solista della Scala Mick Zeni. Il loro passo a due del cigno bianco è intriso di tenerezza.
La seconda parte si apre con un passo a tre coreografato da Maria Grazia Garofoli sulla Meditazione dall'opera Thais di Massenet. Mentre nella versione di Ashton questa musica accompagna un sensuale passo a due, qui abbiamo una serie di lift spettacolari ma forse meno coinvolgenti per una distribuzione a triangolo.
Ben diversa risposta hanno Greta e Roberto nell'indiavolato In the middle somewhat elevated. Che scarica elettrica per il pubblico, che ovazioni. Mi par di esplodere e ho del tutto dimenticato la posizione da cui li ammiro, anzi la distanza ridotta mi rende ancor più beata.

Per il ringraziamento finale l'orchestra suona il galop dell'Excelsior e i danzatori si esibiscono nei loro passi distintivi. Il delirio esplode quando Roberto si piazza al centro e inizia una serie da urlo di giri alla seconda, sempre perfettamente in asse, sempre perfettamente sul posto, progressivamente nascosto dal sipario che scende inesorabile. Ne conto 29, non per niente i Bollerini lo hanno soprannominato Black e Decker!

Il viaggio di ritorno a Bologna è un'occasione per approfondire i dettagli con gli altri occupanti dell'auto. Il Divino e la sua interpretazione della coreografia di Forsythe raccolgono l'unanimità: mai come in questo ruolo emerge e si esalta la sua fisicità e la sua sensualità.

Susy

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