Giselle, Costa Mesa, Luglio 2017

 

28 luglio

Dopo aver consegnato i gigli all’uscita degli artisti vado all’ingresso del teatro. Come ormai consuetudine in California, prima dello spettacolo assisto alla conferenza di presentazione. E’ eccellente e ascolto incantata. Già da adesso si capisce quanti fan siano in teatro per Misty Copeland, anche se non mancano quelli di Roberto Bolle. La visuale è ottima e sono in fibrillazione: finalmente si comincia.

L’orchestra russa suona molto bene, l’entrata in scena di Roberto è salutata con un applauso fragoroso, la pantomima è accurata, il corpo di ballo giovane e armonico, Misty Copeland incantata dal suo innamorato che la lancia in alto e la riprende al volo con una facilità incredibile. Molto belle le schermaglie amorose, ma quando si arriva alla variazione con i salti in punta lei si irrigidisce e infatti scende subito per poi riprendere e ricadere poco dopo. In scena e in sala si continua come se niente fosse, ma io comincio a pensare che il ruolo abbia difficoltà tecniche superiori alle sue possibilità.
Grande successo per Antonino Sutera che nel passo a due dei contadini vola letteralmente a velocità incredibile.
Ottimo finale di atto con scena della pazzia molto contenuta e interiorizzata.

Il secondo atto si apre con la Myrtha di Nicoletta Manni, impeccabile tecnicamente ma un po’ troppo serena per essere una minacciosa e implacabile regina delle Villi. Finalmente arriva in scena Roberto con i gigli. Vorrei fosse possibile scattare una foto da mandare ai bollerini che non hanno potuto essere qui. Quando finalmente appare Giselle lui la solleva per un tempo infinito in modo che lei sembri uno spirito in volo che lo veglia dall’alto. Ancora un’imprecisione di Misty quando non è sorretta da Roberto, ma è minima e quasi passa inosservata. Per il resto tutto funziona a meraviglia e alla fine scoppia un tripudio di applausi con il pubblico che si alza tutto insieme come fosse un’entità unica.

29 luglio

Stasera cambio di partner, la protagonista è Marianela Nunez e subito lo spettacolo prende una diversa piega. A parte la tecnica ferrea, anche la pantomima è più ricca di sfumature e ne risultano esaltate le caratteristiche del balletto romantico. Non credo di essere influenzata dal sapere che presto danzeranno insieme in Onegin, ma nella Giselle della Nunez sembra di cogliere la stessa schiva ritrosia di Tatiana e in Roberto lo stesso carattere del giocatore che palesa Onegin quando decide di sedurre Olga. Questo modo di leggere Albrecht non solo come un giovane superficiale, ma anzi soprattutto come uno che sfida il rischio pur di poter sfoggiare un numero impressionante di conquiste femminili, è un segnale di come Roberto continui a lavorare il ruolo approfondendolo anche a seconda della partner. E lo danza da quasi vent’anni! Sarà questa continua scommessa su se stesso a confluire nel carattere di Albrecht? Penso proprio di sì. E in fondo dal punto di vista culturale lo scritto di Puskin è di pochissimo antecedente a Giselle e impregnato di pari sensibilità romantica.

Nel secondo atto rimango colpita dall’ottima Myrtha di Virna Toppi, perfetta nel ruolo. Poi finalmente l’entrata di Albrecht che rende omaggio alla tomba di Giselle. Mi agito vedendo che tre petali si staccano dai gigli e cadono sul palcoscenico, fortunatamente vicino al bordo ma comunque sono tesa per il timore che qualche villi ci metta un piede sopra. Le danzatrici della Scala sono però grandissime professioniste e non sono per nulla impreparate davanti agli inevitabili imprevisti.
Roberto affronta la variazione con la grinta di una tigre, davvero è questione di vita o di morte. Il trionfo finale non è minore rispetto alla prima recita. A Marianela vengono consegnati i fiori da cui sceglie una rosa da donare a Roberto. Una dei bollerini arrivata da New York lancia un paio di mazzi di rose con precisione chirurgica, lui raccoglie e cavallerescamente offre alla sua partner.

30 luglio

Terza e ultima recita di Roberto Bolle in Giselle alla Segerstrom Hall. Per fortuna non deve più cambiare partner, ma è una matinée e sono trascorse così poche ore dalla fine della recita precedente! Ecco un’altra sfida per la nostra tigre, e che tigre è stasera!!! Se possibile un Albrecht ancora più feroce nella lotta per la propria salvezza, come se si fosse detto: “Sono stanco? Bene, allora mi spendo ancora di più!”

Nel primo atto grandissimo successo per Nicola Del Freo nel passo a due dei contadini. Essendo alto non ha la stessa velocità di esecuzione di Sutera, rischiando a volte di essere un po’ in ritardo sulla musica. Viene subito da pensare a quando era Roberto a danzare questo ruolo.

Nel secondo atto quanti entrechat, e quanti applausi per tutto il fuoco con cui il nostro Albrecht balla senza risparmiarsi mai! Non posso usare altro che punti esclamativi per sottolineare il livello di questo spettacolo. Agli applausi i due protagonisti sorridono e si sussurrano commenti in continuazione.

Per uscire dal teatro devo fare appello alla mia razionalità e con grande sforzo mi strappo via da quel luogo magico. Grazie al destino che mi ha portato qui, la vacanza californiana è finita.

Susy

 

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