Giselle, Milano, Febbraio 2012

 

 

E’ un giorno importante. Ritorno alla Scala dopo 8 mesi dall’ultima volta, ritorno a vedere un balletto dopo aver definitivamente abbandonato la danza da un anno, ritorno ad uscire dopo una lunga serie di weekend trincerata in casa tra influenza e valanghe di neve; ma soprattutto è il giorno della mia prima Giselle dal vivo! Mi accompagna un’amica milanese, Francesca, non una ballettomane ma una spettatrice curiosa al suo primo balletto… e che balletto!! 
E così eccoci lì, nella I galleria, che raggiungiamo di corsa, a 5 minuti dall’inizio dello spettacolo ed emozionate più che mai. Scendono le luci, l’orchestra intona la prima nota e io sono lì in piedi con le gambe che tremano e la vista che si appanna per via delle lacrime. Mi rimprovero: “cavolo Valentina sei scandalosa.. manco hanno alzato il sipario!”, ma le emozioni sono troppo forti, la gioia e la malinconia anche. Ma non c’è tempo per tutto questo, Giselle sta iniziando. Si apre il sipario e siamo al villaggio…

Si capisce da subito che sarà una grande serata, Roberto Bolle e Svetlana Zakharova sono in forma smagliante. Verso la fine del primo atto Francesca mi dice: “E’ incredibile quella ballerina [parlando di Svetlana], trasmette una leggerezza… sembra che non tocchi quasi terra!”. Già, proprio come mi sento io, senza il pavimento sotto i piedi!

L’intervallo scorre veloce, giusto il tempo per una boccata d’aria (il loggione è rovente!), per conquistare la locandina della serata e per dare una sbirciatina ai vestiti lunghi e luccicanti in platea… è la prima e si vede! E giusto il tempo per avere la soddisfazione di raccogliere l’entusiasmo di Francesca che mi dice: “che bello Vale, vorrei che questo balletto non finisse mai..”; e non ha ancora visto il secondo atto, penso io!

Eccolo che arriva… finalmente si ricomincia… che abbia inizio il secondo atto! Un atto che io amo particolarmente per le atmosfere, le coreografie, i costumi di scena… Nella nebbia e nell’oscurità le Willi ballano magistralmente. Voglio davvero congratularmi con il corpo di ballo per una prestazione strepitosa. Mentre ballano sembrano una cosa sola. Svetlana è splendida, elegante leggera intensa ed impeccabile e Roberto… va beh, è Roberto!! Perdo il conto degli entrechat six eseguiti come se avesse incorporato un filo a piombo tanto che Francesca mi dice: “mamma mia, ma come fa? Non è umano!”. E no Fra, lui è il Divino!
Sul passo a due finale mi guardo attorno e mi rendo conto che tutta la galleria è in apnea, con il fiato sospeso. Io ovviamente non sono da meno. Ormai la pelle d’oca non mi abbandona più, gli occhi lucidi nemmeno.

E’ il momento dei saluti finali. Standing ovation della platea, 15 minuti di applausi, “Bravo” e “Brava” che piovono da tutte le direzioni. Ovviamente io non mi risparmio, devo tenere alto l’onore dei Bollerini e mi sgolo. Ovviamente uscirò senza voce! Vogliamo uscire in fretta per andare a prendere posto davanti all’entrata degli artisti, ma non riesco ad uscire dal teatro. Non riuscirò mai a spiegare la magia che provo tutte le volte che entro in quel posto, la sensazione di evasione dal mondo reale. 
Ma dobbiamo andarci a conquistare l’autografo! Dall’emozione mi rendo conto di essermi dimenticata la biro… errore imperdonabile! La pazienza viene ripagata e riusciamo a vedere l’uscita di Svetlana (onestamente non molto generosa di sorrisi ed autografi) e soprattutto di Roberto. Riesco ad avvicinarmi, ad allungargli la locandina e persino a dirgli con un filo di voce “grazie e complimenti”… Cappero Vale, originalissima, mi dico!! E’ pur vero che ho fatto passi da gigante, l’ultima volta non sono nemmeno riuscita a muovere la mandibola! Anche Francesca riesce a conquistare l’autografo e sconvolta mi dice: “al milionesimo bravo, lui risponde ancora grazie con un sorriso! Ma è una persona meravigliosa”. Ecco, Bolle ha colpito ancora!! 
Torniamo alla macchina senza toccare il pavimento anche noi, come Giselle… non parliamo, ci guardiamo e sospiriamo. E per finire Francesca mi dice: “quand’è il prossimo balletto?”. Presto Fra, presto. Non ne posso fare a meno.

Valentina

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