Giselle, Verona, Marzo 2001
Giselle è un titolo da tutto
esaurito e per pura fortuna sono riuscita ad avere un biglietto per me e altre
due amiche bollerine. La versione che la compagnia presenta è stata
rimaneggiata dal punto di vista della drammaturgia e per Roberto Bolle si tratta
del debutto: alle prime due recite il ruolo di Albrecht era affidato ad un altro
danzatore. Il Divino è in scena al centro di un cerchio di luce, con alle
spalle un tetro castello. Indossa un costume molto elegante: un frac con fiore
bianco al risvolto e un mantello nero foderato e profilato di chiaro. La storia
di Giselle viene raccontata come in un flashback e il personaggio di Albrecht
risulta meno lacerato dal pentimento perchè si riunisce all'amata
condividendone il destino. All'uscita degli artisti
attendiamo a lungo l'arrivo di Roberto. Ormai tutti si sono allontanati e siamo
rimaste solo noi. Vorrei scappare perchè il giorno dopo devo prendere un volo
per Parigi ma le amiche insistono. Finalmente il Divino compare sulla soglia: è
la prima volta che incrocio nuovamente il suo sguardo dopo l'incontro fortuito
di gennaio in cui per lo stupore mi ero trasformata in una statua di sale e
anche stavolta l'effetto Bolle mi paralizza più che mai. Susy |