Giselle, Este, Luglio 2001

 

 

Puntualmente all'arrivo della stagione estiva vengo assalita dal solito dilemma: andare o non andare a vedere spettacoli di danza all'aperto? Ho voglia di affrontare lo stress di possibili nuvole di pioggia e di inevitabili nugoli di zanzare? Ho voglia di accalcarmi all'entrata per poi accorgermi che i posti permettono di avere una vista splendida di tutto tranne che del palcoscenico? Basta però che danzi Roberto Bolle e i dubbi svaniscono. Le mie due compagne di viaggio hanno lo spirito giusto, oltre che la statura, per irridere i miei timori: sono inarrestabili!

Ho già visto più volte dal vivo Roberto nel ruolo di Albrecht, personaggio in cui eccelle per tecnica e interpretazione. Conosco anche la versione proposta stasera, firmata da Maria Grazia Garofoli e ambientata in un castello. E qui il castello è vero e non una scenografia teatrale! L'atmosfera è magica, anche la Giselle di Amaya Ugarteche, fresca ma non trascendentale, riesce ad apparire eterea tra le braccia meravigliose del nostro Divino. Quanto gli si addice questa lettura che accentua lo spirito romantico della storia e questi costumi di velluto nero e grigio che esaltano la sua presenza aristocratica!

Al termine delle numerose chiamate, attendiamo pazientemente l'arrivo di Roberto. Non molto distante da noi c'è il gruppo delle autorità e temiamo che ci impediscano di parlargli. Timore infondato: con la consueta gentilezza ci ascolta e ci risponde, assicurandoci che presto riprenderà vita il sito ufficiale, un po' trascurato a meno di due anni di distanza dalla creazione, ma fondamentale per essere informati sulle tappe della sua carriera.
Sulla via del ritorno, con il collo dolorante per aver cercato di vedere oltre le teste di chi mi sedeva davanti, imploro l'autrice delle foto agli applausi di non tardare troppo ad esaurire i fotogrammi del rullino e a provvedere con sollecitudine allo sviluppo della pellicola. Sono come sempre impaziente di avere un piccolo ricordo di una serata preziosa.

Susy

HOME