Giselle, Zurigo, Aprile 2015

 

 

23 aprile

Nel 2015 Roberto Bolle danza Giselle per ben 11 volte con quattro diverse compagnie ed in quattro differenti teatri ciascuno dei quali propone una sua produzione e rivisitazione coreografica.
Eccomi alla terza tappa: Zurigo. E' il debutto di Roberto con questa compagnia, in questo teatro. 
Circa 10 giorni prima avevo telefonato per ordinare gli ormai irrinunciabili gigli. Li ritiro la sera stessa dello spettacolo: sono dei longiflora a più fiori per stelo, stupendi. 

Il balletto che ci viene proposto è coreografato da Patrice Bart e rivisitato appositamente per l'Opernhaus Zuerich: un teatro che è un vero gioiellino, con circa 1.200 posti e molto intimo, accogliente come il salotto di casa propria.
Il sipario si apre su di una scenografia molto sobria. 
I costumi richiamano l'attenzione dello spettatore sulla località in cui ci troviamo: la Svizzera. 
Il conte Albrecht, maniche della camicia arrotolate sugli avambracci e corsetto smanicato è l'emblema della nobiltà locale dell'epoca.
Fin dal suo primo apparire mi rendo conto che Roberto è in particolare stato di grazia: la sua variazione del primo atto, diversa da quella delle altre versioni, è..... perfetta.
Il passo a due con Vicktorina Kapitonova, la sua nuova Giselle, è l'espressione del loro giovane amore; la loro danza festosa e leggiadra è gioia per gli occhi ed il cuore dello spettatore.
Il linguaggio dei loro corpi danzanti e dei loro volti espressivi racconta con dovizia di particolari la storia che tutti conosciamo: il gioco della margherita ne è un esempio.
Viktorina, si conferma la bella e brava ballerina che avevo già visto. La sua scena della pazzia è dapprima contenuta per diventare via via sempre più impetuosa e travolgente fino all'esplosione finale.
Bravissima Berthe (madre di Giselle, Nora Duerig) che si rivolge alla figlia scongiurandola di non danzare esprimendosi con grande dovizia di particolari. Mai visto prima un'interpretazione così dettagliata.
Hilarion, (Cristian Alex Assis) il rivale, cattivissimo, mimica stupenda. Ripete con precisione i gesti visti fare da Albrecht: si vede tutto il lavorio che avviene nella sua testa mentre realizza la vera identità di quest'ultimo. Con la stessa bravura spiega a Giselle come stanno veramente le cose.
Ho apprezzato moltissimo il passo a due dei contadini: Giulia Tonelli e Arman Grigoryan che già conoscevo per averlo visto più volte danzare nei gala Roberto Bolle and Friends.
Forse, a differenza di molti altri teatri, questo pavimento assorbe moltissimo i rumori perché veramente non si ode nessuno posare i piedi sul pavimento. Sembra che tutti sfiorino le tavole del palcoscenico: è una sensazione stupenda.
Anche alcune delle musiche usate in questo spettacolo sia per le variazioni che per il passo a due dei contadini non sono le stesse delle altre produzioni da me conosciute.
Nell'intervallo gli spettatori della platea vengono fatti accomodare nel foyer e la sala viene chiusa.

Giselle - in questa versione - entra in scena sorgendo dalla tomba: un semplice cumulo di terra. Ha l'aspetto dello spirito che è divenuta. Il viso dolente, i movimenti e l'incedere degli esseri immateriali; si muove leggerissima sul palcoscenico, come se volasse. Nella stessa tomba scomparirà dopo avere con il suo amore salvato la vita di Albrecht. 
In questo secondo atto Roberto supera sé stesso. 
Albrecht entra con i gigli bianchi tra le braccia. E'avvolto in un lungo mantello nero con strascico, foderato di bianco candido. Il nero simbolo del rimorso e del dolore che lo opprimono ed il bianco simbolo dell'amore che riscatta. Si ferma quasi al centro del palcoscenico, porta con il braccio destro il mantello fin sopra il capo, quasi a nascondere il proprio tormento ed il senso di colpa poi, lentamente, lo riabbassa e si avvia adagio alla tomba di Giselle lasciandolo cadere lungo il percorso. Con un gesto d'amore sparge poi i gigli sulla tomba. 
In molti particolari differisce questa versione di Zurigo. Gli entrechats six sono sostituiti dal suo portarsi, a più riprese, davanti alle Willi schierate ai due lati della scena e a Mirta. Dinnanzi a tutte si inginocchia inchinandosi per poi portarsi all'indietro in cambré invocando pietà. L'angoscia che traspare dalla sua danza, dai suoi gesti in questa richiesta di salvezza è a dir poco "sconvolgente".
Roberto è di una espressività che lascia senza parole, Viktorina non lo è da meno. Emozione e tensione emotiva sono alle stelle! Quando lei rientra nella sua tomba lui si aggrappa a quella croce poi si accascia quasi a volerla seguire. Resosi conto che Giselle non tornerà mai più si rialza desolato portandosi le mani al volto e raccolto un giglio, si porta a centro palco. Su questa scena, cala definitivamente il sipario.
Il pubblico applaude a lungo, il sipario si apre più volte sui protagonisti e su tutto il bravissimo corpo di ballo schierato al completo.

Giovanna

26 aprile

Il racconto di chi ha già visto il balletto Giselle qualche sera prima mi ha reso così partecipe che non vedo l'ora di arrivare a Zurigo. Entro in questo piccolo ma grazioso teatro e aspetto, con grande emozione, l'inizio dello spettacolo. Questo balletto romantico per eccellenza è coreografato in queste serate all'Opera di Zurigo dal francese Patrice Bart. C'è l'orchestra ed è bellissimo assistere ad un balletto con la musica dal vivo. La scena campestre iniziale è molto allegra, belli i costumi e le coreografie. Roberto che impersona Albrecht entra spavaldo in palcoscenico; Viktorina, la nostra Giselle, quando entra in scena balla ed è delicata in tutti i movimenti. Albrecht corteggia Giselle in maniera gioiosa, esprimendo bene la felicità che gli dona questo sentimento. I costumi colorati e la musica rendono bene questa ambientazione, Viktorina sembra volare e ci delizia con le sue piroette perfettamente a tempo con i trilli di flauto e ottavino. Entrano in scena anche due cani di razza levriero afgano che "recitano" tranquilli armonizzandosi con la scena.
Purtroppo si cambia scenario, c’è la scoperta del tradimento da parte di Giselle per opera di Hilarion, ed è un momento toccante, lei lo dimostra in ogni movimento soprattutto quando, prendendosi la testa fra le mani, la agita come per volere trattenere i pensieri che la stanno portando dall’angoscia profonda alla pazzia. La sua drammatica interpretazione ci trascina nella sua angoscia e nel dolore che Albrecht esprime bene con tratti del viso e movimenti marcati. Mi sembra di far parte di questa scena, di partecipare con loro a questo dolore. L'incalzare della musica completa il tutto e mi crea una sorta di brivido e di “pelle d’oca” in tutto il corpo anche se in teatro fa molto caldo.... si chiude il sipario.

La seconda parte appare già con una scenografia dai toni scuri, uno scivolo in fondo, da cui scenderà Albrecht, una croce grande sulla sinistra e tutto il resto di un grigio cupo.
Le ballerine che rappresentano le Villi hanno questi lunghi tutù che le rendono ancora più spettrali, ci conducono con Mirtha a capo, in un luogo di spiriti. Roberto entra avvolto in un mantello nero con i gigli in mano e mentre si dirige alla tomba di Giselle ha un’espressione piena di dolore e rimorso. Dolcissima ed eterea Giselle sembra veramente spirito, essenza, col suo amore salva Albrecht da una morte certa, i loro passi di danza sono perfettamente armonizzati e si percepisce come siano in sintonia. Stupendo il passo a due sull'assolo della viola ed anche il quadro delle Villi che danzando dapprima poche poi sempre più numerose sono perfettamente insieme.
Anche se il finale è drammatico si percepisce una sorta di pace, in fondo questo balletto recita la forza dell'amore che supera la morte.
Il pubblico esilarato applaude a lungo gli artisti. Bravissimi!

All’uscita ci dirigiamo verso il retro del palcoscenico dove in tanti vanno…. pare sia normale andare a salutare gli artisti ed a complimentarsi dopo lo spettacolo, infatti nessuno ci ferma o ci chiede nulla.
Vediamo Roberto, Viktorina e le altre ballerine ancora in abiti da scena, l’atmosfera sembra ancora irreale. Da vicino il sudore sul viso e sul corpo di Roberto ci dimostra qual’è stata la fatica per interpretare questo personaggio sia da un punto di vista emotivo, sia fisico…… dunque anch’esso è umano. Le ballerine che hanno interpretato le Villi, Mirtha e Giselle con questo trucco bianco in volto, da vicino appaiono come fantasmi. Ci complimentiamo con il nostro Divino che nonostante la stanchezza, ben evidente, scambia chiacchere e autografi, ma questo non ci meraviglia.
Mi complimento con Viktorina, che trovo fantastica e dolcissima anche come persona, che con un filo di voce mi risponde “dance with Roberto is…” e non le vengono le parole. Scuote solo la testa, sembra ancora tra gli spiriti, deve ritornare nel mondo reale…. ed io anche!!

Ci vorranno ore prima che ciò accada!

Maria Romana

 

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