Lago dei cigni, Milano, Aprile 2004

 

 

Neve, neve, ed ancora neve, la città è bianca, la temperatura scende e le stalattiti che scendono dai tetti rendono il paesaggio simile ad un quadro......... Questo gelido candore mi ricorda lo scenario che Spinatelli ha disegnato per il Lago dei Cigni nella versione Bourmeister che entra in repertorio alla Scala nel 2004, sostituendo, almeno per questa stagione, il Lago di Nureyev. E' anche per i miei occhi la prima volta di Zakharova-Bolle insieme: la zarina di Russia insieme al nostro Principe. Aspetto il gran giorno contando i secondi, quando hai tanto sentito parlare di qualcuno le aspettative sono altissime e dal cigno dell'artista russa mi aspetto una performance regale: il mio cigno cult è Natalia Makarova, trovo che le ballerine russe abbiano un uso delle braccia molto particolare e che i loro cigni siano struggenti e splendidi, quando il loro rigore russo si lima. Unico neo della trasferta? Saremo solo in due a fare il viaggio verso gli Arcimboldi, il ritorno sarà un po' impegnativo, ma non si può fallire, siamo vicini al compleanno di Lia e bisogna festeggiare adeguatamente l'occasione!

Siamo fortunatissime, seconda fila...... la Zakharova all'inizio, sembra un'apparizione.... promette bene...... la coreografia non è la mia preferita, trovo il buffone un po' troppo presente, mi sembra tolga spazio alla figura del principe, la musica del pas de deux del cigno nero è nel primo atto... tutte quelle cose che mi fanno arricciare il naso! Grazie al cielo la variazione del Divino mi risolleva, anche in questa versione una danza da manuale e piena di sentimento mi riporta fra i beati. All'entrata di Odette vengo rapita: Bolle e la Zakharova sembrano nati per danzare insieme, belli, bravi, si completano l'un l'altro con un'intesa che non avrei creduto così intensa. Gli elementi che rendono speciale un passo a due, come spiegano Marie Clarke e Clement Crisp, sono la sintonia fra i partner, l'armonia che è sia emozionale che fisica, la somiglianza di proporzioni o di stile di danza ma non basta, è indispensabile una buona alchimia data dal lavoro di ricerca che rende il passo a due spontaneo e convincente. Sono due le qualità che rendono speciale una partnership: un'atmosfera emozionale e drammatica che rende i corpi un unico sentire. Insomma non parliamo di caratteristiche che si trovano in tutte le partnership, ma sono cosa rara e preziosa.
I 7 minuti del passo a due del cigno bianco volano, e dopo un attimo di silenzio alla fine, poiché anche il pubblico è preso da tanta armonia e bellezza, mi sfugge un potentissimo “BRAVIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII” insieme gli applausi che riempiono la sala...
Il resto dello spettacolo è un crescendo di emozioni, di bellezza, di tecnica ed armonia, ma scolpito nel mio cuore è questo primo passo a due, quel primo palpito d'amore che ha dato inizio a tutto. E quando al finale del balletto, il principe si ricongiunge alla principessa che non è più un cigno, è davvero un “vissero tutti felici e contenti”, soprattutto noi pubblico, perché ai nostri occhi vi è l'Epifania di una partner di alto livello per il nostro Roberto Bolle.

Sara

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