Manon, Milano, Febbraio 2004

 

La mia prima  Manon dal vivo, … un turbinio di emozioni…  Roberto Bolle non è solo un porteur eccezionale ma un Des Grieux intenso che si definisce pian piano nel corso della storia: all’inizio è uno studente innocente immerso nel suo libro, ogni tanto lancia un’occhiata incuriosita alle ragazze della locanda, ma…  qualcosa di Manon lo cattura, ogni tanto la guarda, sa che non dovrebbe, per cui si immerge di nuovo nel libro, non sa bene cosa fare poi, poi, “casualmente” si scontra con lei e si lancia…. le dichiara il suo amore prima titubante poi sempre più sicuro, senza freni “Manon, questo è ciò che provo per te, Manon mi vuoi?”. Al colmo della felicità cerca di scrivere ma Manon lo distrae “Come posso pensare di fare qualcosa quando tu sei qui Manon?” e inizia quel pas de deux della camera che mi ha annebbiato la vista, mi ha lasciata senza parole, avida dell’aria di quella stanza. Al tuo ritorno De Grieux trovi una camera vuota, ad attenderti non Manon, ma Lescaut…  è un attimo l’immediato passaggio dalla felicità al non capire, al dubbio e.. ti trovi di fronte alla brutale realtà: Manon ha fatto al sua scelta… inizia il tuo calvario Des Grieux. 
Cosa ti porta alla festa di Madame? Come un pesce fuor d’acqua sorseggi il tuo bicchiere con distaccata eleganza, per educazione ogni tanto ti rivolgi alle tue interlocutrici. Des Grieux a cosa pensi? Hai già dimenticato Manon ? No, non lo hai fatto, lo vedo perché diventi pallido quando la vedi, rimani impietrito, senza fiato, poi cerchi di respirare profondamente ma il respiro si fa corto, affannoso, non sai, non capisci, “sei tu? No, non lo sei” poi cammini avanti ed indietro.. quel colletto è stretto, ti soffoca, ti manca l’aria, lo allenti “sei proprio tu” e allora che fai? Fai di tutto per farti notare, lascia perdere sciocco studente, non vedi che lei è presa da altro? Stai calmo, Des Grieux “non posso” sembra che tu voglia rispondermi mentre cammini avanti e indietro senza sapere dove sbattere la testa ”devo fare qualcosa” e finalmente l’occasione……. Voi 2 soli… 
“Manon, sono io, Manon guardami” i tuoi passi si fanno sempre più disperati, ormai sei pronto a tutto. Des Grieux sei sicuro? Ma cosa fai? Come un essere ipnotizzato, quasi un automa, tiri fuori le carte da quella maledetta tasca. 
Intrigato, rapito, drogato, o semplicemente come un uomo che fa la sua scelta, si delinea pian piano il tuo destino. E rieccoti lì, in quella camera, stai preparando le valigie, lei è con te, finalmente… ma… cosa porta al polso? “Des Grieux guardami, sono Manon, non è bello questo gioiello? Che ti importa se lo tengo”. Sospiri rassegnato, cerchi con le buone maniere di portarla alla ragione, poi la folgorazione: quel braccialetto è il ricordo del tuo amore tradito, la tua rabbia cresce e glielo strappi, lo lanci lontano da voi due ed ancora una volta, dopo un altro meraviglioso passo a due, un arrivo improvviso rovina l’incanto. 
Scendi dalla nave con una Manon irriconoscibile, sei un uomo che ha sulle spalle il peso del mondo, non hai più niente, né onore, né nobiltà, ti rimane solo Manon, hai deciso di venire fin qui per difenderla, per proteggerla, per amarla. Ancora una volta Manon attira le attenzioni di qualcuno…. Ma stavolta non te la porteranno via, li insegui, li trovi, accecato dalla passione, dalla rabbia, da un sentimento più grande di te, uccidi il carceriere …. Non hai più niente da perdere. Lì c’è Manon ed è l’unica cosa che conta. “Vieni Manon, ci sono qui io con te, a difenderti, a proteggerti, ad amarti, non sono più lo studente che hai incontrato, sono un uomo forgiato dalla sofferenza. Manon che hai? Perché non mi rispondi?….” e piano piano capisci, il tuo viso si contrae in una smorfia di dolore, finché dal profondo, un grido ti scuote…. un grido lacerante che ti piega: senza Manon ti aspetta un’esistenza affranta…. 

Caro Roberto, cara Signora Ferri, scusate se non ero in piedi ad applaudire e a gridare “Bravi” nel trionfo della serata con il resto del pubblico entusiasta, ma i goccioloni, il groppo, mi impedivano di tornare alla realtà, disperata, ero ancora con Des Griux a piangere Manon…

Dopo qualche minuto qualcuno mi dice piano che lo spettacolo è finito e mi invita ad alzarmi, cerco di ricompormi, non pensavo sarebbe stato così intenso, mentre ci avviamo all'uscita uno dei fratelli di Roberto mi ha detto che tutti hanno visto il video di "in bocca al lupo" che abbiamo girato, ma non ricordo cosa ho risposto, sono ancora un po' stordita, così stordita che  a Roberto ho solo detto "Grazie!".

Sara

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