Manon, Londra, Febbraio
2024
Roberto è tornato a ballare al
Royal Opera House di Londra, in occasione dell'anniversario della sua prima
volta su quel palco, 25 anni prima.
La circostanza è stata un'ottima occasione per
organizzare una trasferta con alcune amiche. Ho fatto tante trasferte a Milano
per vedere Roberto, all'estero non ero mai andata, ma mi ha sempre incuriosita
l'idea di vederlo ballare su un palco in cui non fosse "di casa".
Parliamo del Royal Opera House... già alla vista del
teatro con il sipario chiuso si poteva immaginare che si preannunciasse una gran
bella serata. Il teatro è bellissimo, nel bel mezzo di quel quartiere delizioso
che è Covent Garden. Tutto rosso all'interno, con i posti in galleria sistemati
in maniera che si possa vedere bene, senza teste davanti. Lo spazio per le gambe
è un po' stretto, ma glielo perdoneremo....
Lo spettacolo inizia alle 19.00.... urca, nemmeno un
aperitivo si riesce a fare.... abbiamo pensato.... e invece, mentre studiavamo
cosa si potesse mangiare molto velocemente prima dell'inizio, abbiamo scoperto
che si può preordinare una veloce cena, e durante l'intervallo te la ritrovi già
bella pronta in un tavolino col tuo nome. Che idea carina!
Lo spettacolo... un gran
bello spettacolo! La trama segue il filone di tutti i drammi di fine '800:
amori tormentati, una donna contesa, sfide a duello, una fuga, e la morte.
Una tragedia, in poche parole.
Ho semplificato molto... ma in sostanza Manon
(Marianela Nunez) è una bella ragazza destinata al convento, ma durante un
viaggio col fratello incontra Des Grieux (Roberto Bolle), tra i due
scoppia l'amore.
Ma Des Grieux non è ricco, mentre altri uomini, molto più facoltosi,
notano Manon per la sua bellezza e cercano di conquistarla promettendole
una vita molto più agiata. Per un po' Manon vive nel lusso, ma l'amore
vince su tutto, e alla fine decide di fuggire con l'uomo che ama
veramente. La vita però non è semplice, si ritrovano deportati,
incarcerati, e alla fine Manon morirà di stenti tra le braccia del suo
amato, che la stringe a sè nella disperazione più totale.
Raccontare una storia a parole è facile, ma
raccontarla solo con i movimenti del proprio corpo, e soprattutto
trasmettere le emozioni solo attraverso le espressioni dei volti, è
qualcosa di straordinario!
Quello che mi ha colpito di più di questo
spettacolo è stata proprio l'interpretazione dei ballerini, la loro
capacità di trasmettere tutto il dolore e la sofferenza provata dai
personaggi. La
scena finale, quella in cui Manon muore, è davvero struggente. Si
percepisce il dolore di quest'uomo che stringe tra le sue braccia la donna
che ama e che sta morendo, e la disperazione per non poterla salvare.
Allo stesso modo si percepisce la gioia e
l'amore fra i due protagonisti, nella scena della camera da letto.
Oltre ai protagonisti, sul palco ci sono tanti
altri ballerini che interpretano le scene di corte, le feste, i paesani.
Sono molto belle anche tutte le coreografie, e
ancora più i costumi, molto ricchi e vari.
E nel mezzo di una scena popolare, fra tanti
ballerini, Roberto entra sul palco. Io, vi giuro, l'ho riconosciuto dal
portamento, ancora prima di vedere il viso! Quel suo portamento elegante,
quel fisico alto, perfetto, si riconoscono subito, anche dai posti più
lontani, in galleria!
E' sempre un'emozione vederlo ballare, e questo
dramma mi ha emozionato davvero! Appena è finito, io e le mie amiche ci
siamo guardate, e abbiamo pensato subito "Mamma mia, che interpretazione!"
e ci siamo sentite un po' come quando finisce un film drammatico, uno di
quelli che ti fa piangere, e ti senti addosso un po' della sofferenza dei
protagonisti.
Come si è chiuso il
sipario, sono iniziati gli applausi. Un lunghissimo e calorosissimo
applauso ha accompagnato per parecchi minuti le uscite dei vari ballerini.
Roberto e Marianela sono stati i più applauditi. Marianela è di casa al
Royal Opera House, è normale che venga molto amata dal suo pubblico, ma
per Roberto ci sono stati altrettanti applausi, oserei dire ancora più
calorosi di quelli che ho sentito alla Scala.
Per finire in bellezza la serata, io e le mie
amiche abbiamo aspettato che Roberto uscisse dal teatro, come fa ogni
volta, per un saluto veloce, una foto, un autografo. A giudicare dagli
applausi abbiamo presto intuito che non saremo state le uniche ad avere
questa bella idea! E infatti... la strada era piena di persone e di
ombrelli. La serata non era delle più favorevoli, perchè imperversava un
"simpatico" temporale proprio in quel momento, ma Roberto, da gran signore
come è sempre, ha pazientemente accontentato tutti, anche sotto la
pioggia!
Lisa
Ho prenotato per tornare a
Londra 17 anni dopo il mio precedente spettacolo, 20 anni dopo il mio
primo incontro con Des Grieux danzato da Roberto Bolle. Infatti in questo
ruolo lo vidi per la prima volta agli Arcimboldi con Ferri nel 2004, poi
la recita torinese del 2005 con Bussell che mi introdusse in una diversa
lettura dei personaggi e ovviamente le recite parigine del 2015 con Dupont
in cui i danzatori erano tutti belli e dannati.
Qui a Londra la protagonista è Marianela Nunez e
la serata ha il sapore dell'evento anche per i presenti nel pubblico, tra
cui spicca inconfondibile Anna Wintour.
Roberto entra in scena e si
siede immerso nello studio dei suoi libri. Poi la sorpresa alla vista di
Manon, raccontata nella sua variazione e il primo passo a due. Gli
applausi sono fragorosi già adesso. Quanta perfezione, che controllo
ammirevole soprattutto a livello di braccia e mani. Lui è come sempre con
gambe e punte tese e leggero. Manon, prima fra tutte le varie ragazze
uscite dalla penna degli scrittori che hanno fatto la storia del romanzo,
è figlia della morale del Settecento: cinica, truffatrice, infedele,
ingrata, eppure ama solo Des Grieux e questo sentimento è la chiave
dell’interpretazione di Marianela, non tanto impegnata a conquistare
Monsieur GM e tutti gli uomini presenti quanto piuttosto a dedicare la sua
danza al giovane folle d'amore per lei.
Soltanto con il terzo atto i due amanti sono
uniti, entrambi privi di tutto e piombati nell'abisso dell'orrore. Dal
momento in cui scendono dalla nave vengo travolta dalla meraviglia per
come danzano la corsa verso il tragico finale. Tutto precipita senza
rimedio e quando approdano alla palude e cadono a terra senza forze tremo
con loro.
Gli applausi e le ovazioni
sono assordanti, interminabili. Delle numerose chiamate a sipario chiuso
rimane scolpita nel mio sguardo ammirato quella che Roberto conclude
mandando un bacio al pubblico, suggello dell'amore scambievole tra
l'artista e gli spettatori.
Susy
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