Giselle, Mantova, Luglio 2000

 

Nuovo tentativo di vedere Roberto in Giselle 3 giorni dopo la recita interrotta per pioggia a Parma. Partiamo da Bologna stipati in due auto. Con noi anche un amico venuto appositamente da Parigi per scoprire il giovane ballerino italiano di cui tanto gli abbiamo decantato le qualità. Un'amica è stata trattenuta da un impegno e allora ci avviciniamo alla biglietteria per vedere se ci sono spettatori in cerca di un posto, cosa probabilissima visto che è tutto esaurito. Una ragazza non crede alla sua fortuna e stringe tra le mani il biglietto che le abbiamo venduto mentre il viso le brilla per la felicità.
Lo spettacolo è iniziato da meno di 15 minuti e già veniamo colti dal panico: dall'orlo del tutù di Anita Magyari comincia piano piano a staccarsi un nastro che non impedisce a lei e a Roberto Bolle di ballare divinamente. Alla prima uscita di scena il nastro viene fatto sparire e tutto procede al meglio.
All'intervallo ci esibiamo nella versione nostrana del picnic che ha reso celebre il festival di Glyndebourne: sfoggiamo bicchieri, tovaglioli, bibite, salatini e dolci per uno spuntino in allegria sulle gradinate.
Il secondo atto ci mostra l'exploit di Roberto che ha reso unico il suo Albrecht: tutti gli entrechat six sono eseguiti senza l'aiuto delle braccia che lui tiene rigorosamente in basso. L'entusiasmo è alle stelle e ci spelliamo le mani ad applaudire.
All'uscita degli artisti aspettiamo pazientemente che Roberto ci firmi la locandina e si faccia fotografare con noi, poi lo salutiamo mentre sale sul pullman che lo porta via con tutti i colleghi della Scala. Il nostro viaggio di ritorno è da incubo e torniamo a Bologna poco prima dell'alba, ma ne valeva la pena.

Susy

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