Remanso, Milano, Febbraio 2023

 

3 febbraio

Questa sera c'è stato l'esordio scaligero di "Remanso", su coreografia di Nacho Duato.
Avevo avuto modo di apprezzare la performance in occasione del "Roberto Bolle and Friends" al Teatro degli Arcimboldi nel 2019, con protagonisti ovviamente Roberto Bolle, Nicola Del Freo e Tima Andrijashenko.
Questa sera al posto di quest'ultimo un non meno bravo Mattia Semperboni.
Il nome tratto dal titolo di una poesia di Federico Garcia Lorca, "Remanso" é un insieme di assoli, passi a due e passi a tre, nonché di "quadri", di corpi che si intrecciano su un "muro" posto al centro del palco.
Una danza molto sensuale, che lo stesso coreografo descrive come "espressione dell'amore giovanile e dell'amicizia e tra uomini, senza alcuna connotazione sessuale".
Una danza tra complici, unica intrusa una rosa.

La performance è stata assolutamente perfetta e ipnotica, personalmente preferisco le performance contemporanee, più "muscolari" pur nella loro delicatezza e più intense.

Roberta

4 febbraio

Sabato 4 febbraio ho fatto l'ennesima trasferta Ravenna-Milano (nemmeno se avessi un fidanzato a Milano farei tutti questi viaggi su e giù....), ma c’era Roberto Bolle alla Scala, non sia mai che perda uno spettacolo! Già ne ho persi troppi quando ancora non avevo mai provato l’emozione di quel teatro e non sapevo quale droga sarebbe poi diventata.
In programma c'era Dawson/Duato/Kratz/Kylian.
Ammetto l’ignoranza, non conoscevo nemmeno tutti questi coreografi, ho deciso di prendere il biglietto sulla fiducia.
Si tratta di 4 coreografie, tutte di danza contemporanea, che mi piace molto, e infatti le aspettative non sono state deluse.

In ordine cronologico, la serata si è aperta con Anima Animus di Dawson, musiche di Ezio Bosso (sempre belle le musiche di Ezio Bosso!). Dieci ballerini sul palco, tra cui Timofej Andriashenko, Nicola del Freo, Marco Agostino, Gabriele Corrado, Alice Mariani, Martina Arduino. I loro costumi bianchi e neri, insieme agli intrecci dei loro corpi, creavano un’armonia particolare. I movimenti erano ampi, morbidi, riempivano tutto il palco.
Incuriosita dal titolo, ho voluto cercarne il significato, e così ho scoperto che secondo Jung, nell’inconscio è contenuta l’unione di tutti gli atteggiamenti psichici opposti: nell’inconscio maschile è contenuto il femminile (anima) e nell’inconscio femminile è contenuto il maschile (animus). Credo che questa coreografia volesse rappresentare la parte maschile e femminile che a volte si uniscono, si amalgamano, e a volte si allontanano, creando comunque un senso di armonia. O almeno questa è stata la mia personale interpretazione.

Dopo è arrivato il pezzo più atteso, quello con Roberto, che ha ballato Remanso sulla coreografia di Nacho Duato insieme a Nicola del Freo e Mattia Semperboni.
Il pianista Takahiro Yoshikawa li accompagnava con la musica dal vivo.
È stato il brano più breve (purtroppo) ma intenso. Un pannello nel mezzo del palco permetteva di giocare con le luci, con le mani che apparivano da dietro, e con una rosa rossa che appariva e scompariva, mentre i 3 ballerini si muovevano con movimenti delicati e forti allo stesso tempo, fino a formare una composizione coi loro corpi illuminati dalla luce sul pannello.
Bravissimi tutti e tre, per Roberto io sono sempre un po’ di parte (un pochino....) perchè lo adoro e lo seguo da anni, ma mi sono piaciuti tutti e tre insieme. Mattia è il più giovane, l’avevo già notato in altri spettacoli ed è davvero bravo, credo che possa fare molta strada nel mondo della danza.

La terza coreografia è stata Solitude Sometimes di Philippe Kratz, la musica di Thom Yorke e dei Radiohead. Una musica particolare e un po’ metallica, come è nel loro stile. Ho riconosciuto subito un movimento particolare dei piedi, che rende i corpi molto morbidi e fluidi, quasi come se non avessero le articolazioni. Lo avevo visto durante un Roberto Bolle and Friends, e in effetti ho notato più tardi che l’assistente coreografa era Casia Vengoechea, che avevo visto ballare proprio quei passi. Sul palco i ballerini erano tantissimi: Claudio Coviello, Gioacchino Starace, Christian Fagetti, Camilla Cerulli e molti altri. Su tutti svettava la splendida coppia Nicoletta Manni-Timofej Andriaschenko, che ogni volta riescono a trasmettere il loro amore che li unisce anche attraverso la danza e quando ballano insieme sono una coppia ancora più bella.

La serata si è conclusa con Bella Figura di Kylian. La musica è classica, di vari autori tra cui Vivaldi, molto dolce, delicata. Anche i movimenti lo sono. Ho visto alcuni passi a due di Claudio Coviello con Alice Mariani (se non sbaglio...) molto belli, altri momenti in cui i ballerini “giocavano” col sipario, da cui comparivano solo alcune parti dei loro corpi ma il pezzo che sicuramente mi è piaciuto di più è stato quello in cui tutti, uomini e donne, ballavano vestiti solo con una lunga gonna rossa. Questi movimenti all’unisono, le gonne che volteggiavano tutte insieme in modo così armonioso creavano un grande effetto scenografico, che a me è sembrato bellissimo. Molto particolare la scelta di far ballare tutti a petto nudo, senza distinzione di genere.

Concludendo, ammetto che la trasferta a Milano l’avevo fatta per vedere Roberto, ma ovviamente è stato un piacere vedere tutto lo spettacolo, e quelle 2 ore sono volate via in un attimo! A fine spettacolo speravo di poter vedere Roberto fuori dal teatro, come ormai è diventata una piacevole abitudine, ma avendo ballato il secondo pezzo, era già andato via. La domenica pomeriggio però ero ancora in giro per Milano, e siccome ci tenevo davvero ad incontrarlo, anche solo per pochi secondi, ho deciso di aspettarlo dopo la replica del pomeriggio, e così la mia tenacia, e la lunga attesa al freddo, alla fine sono state premiate! Mi emoziona ogni volta poterlo incontrare, e anche se io sono una semplice e anonima fan, lui per me è, e sarà sempre, il mio artista preferito, che sa riempirmi gli occhi e il cuore di bellezza.

Lisa

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