Giselle, Napoli, Aprile 2010

 

 

E' la vigilia di questo tanto atteso esordio di Roberto Bolle, rimandato di ben due mesi a causa dei noti avvenimenti.
Con me ci sarà la rappresentanza dei nostri gemellati giapponesi. Chieko ed il marito sono arrivati oggi da Tokio, Mika ci raggiungerà domani.
Ho visto più volte il dvd di questa Giselle di Ek ma non sono sicura di essere pronta per l'interpretazione che ne darà Roberto.

 27 aprile

La serata/debutto è stata un successo.
L'attesa è stata comunque snervante. Poco prima dello spettacolo, iniziato con qualche minuto di ritardo, ho saputo che la sera prima c'era stata una prova (una sola) che - per volere del Divino - è stata fatta a porte chiuse.
La prima parte del primo tempo la tensione sia di Roberto che di tutto il corpo di ballo era tangibile. Successivamente è andata diminuendo.
Questa coreografia, come ho gia detto, a me piace parecchio: interpretata da lui è veramente mooooolto bella.
Il secondo tempo è stato semplicemente stupendo. Bravo il corpo di ballo: proprio non me lo sarei mai aspettato! Brava Giselle/Veronetti: una coppia ben assortita ed affiatata.
L'ultima parte, la tanto discussa scena del nudo, proposta ed interpretata da Roberto con il garbo, la delicatezza e la discrezione che lo contraddistinguono.
Ancora una volta un vero signore!
Alla fine un Divino raggiante!
Il pubblico temo non abbia capito granché a giudicare dai commenti intorno a me. Molti erano venuti convinti di vedere la Giselle nella versione classica e sono spiazzati. Solo una volta applausi a scena aperta nel secondo tempo al termine dell'assolo, lunghi applausi a tutti gli interpreti, una sola chiamata alla ribalta per i due protagonisti ed Hilarion.
All'uscita breve l'attesa di lui.
Lo aspettiamo in portineria dopo aver scommesso con il custode che sosteneva sarebbe passato senza fermarsi.
Nulla di più errato. E' arrivato sorridente con un fascio di rose rosse e bianche: baci, abbracci, commenti sul balletto e complimenti a gogò da parte nostra, ride, scherza e poi ci dice "dai facciamo una foto tutti insieme". Come non accontentarlo?

Alle 14 ho avuto una disavventura di cui porto i segni in viso. Purtroppo qualcuno glielo fa notare, chiede come è successo e quando, ridendo, rispondo che stavo pensando a lui commenta: "Davvero ti faccio questo effetto"?
Poi esce a fare foto e autografi alle poche persone che lo attendono non senza avermi raccomandato che non lo dobbiamo aspettare defilati, alla fine, ma avvicinarci subito (come se fosse facile!) altrimenti non riesce mai a salutarci.
Quante attenzioni per i Suoi Bollerini! 
Grazie Divino!

28 aprile

Seconda serata, cambio di postazione da un palco laterale del IV ordine ad un posto in quinta fila di platea ma…… a seguito della avvenuta ristrutturazione del palco fino alla nona fila si può vedere solo oltre le ginocchia dei ballerini e considerato che gran parte del secondo tempo si svolge a terra è un handicap non indifferente.
Ciononostante questo non mi ha impedito di farmi coinvolgere nella vicenda che si svolge sul palcoscenico.
La romantica storia di Giselle nata intorno a 1840 in questa versione rivisitata è ambientata e vede la luce negli anni '80.
E' una fanciulla ingenua, emotivamente instabile, che vive in uno sperduto villaggio, fidanzata ad un contadino che per proteggerla dalla sua fragilità la tiene legata in una radura. Qui la incontra Albrecht, un nobile che attratto dalla sua diversità si invaghisce di lei e da lei - che già sogna di diventare madre - si lascia sedurre. 
Gli assoli ed i passi a due caratterizzati da movimenti di una grande forza fisica, a volte persino aggressivi non sono scevri di un sentimento struggente.
Giselle seduce: la sua danza è un linguaggio molto personale, gesti fatti per irretire il giovane uomo. Albrecht li riprende e li ripete con precisione assoluta: è il solo linguaggio che gli permette di entrare in comunicazione con una Giselle dalla ipersensibilità patologica.
E quando la fanciulla viene a conoscenza che Albrecht è fidanzato ad un'altra, sentendosi tradita, il suo già fragile equilibrio mentale la porta alla inesorabile pazzia. In questa nuova coreografia la danza di Roberto Bolle mi confonde, mi turba profondamente. Mi fa vivere una situazione che avrebbe potuto o potrebbe essere la mia. Chi può sapere quale sia l'effetto devastante del tradimento della persona che si ama? Sì, perché se è impossibile - o quanto meno improbabile - trovarsi a vivere l'esperienza della Giselle del 1800 così non è per questa Giselle dei giorni nostri.
Sono così presa da queste considerazioni che non mi rendo conto che anche il secondo atto è terminato.
Mi riscuotono gli applausi del pubblico ed il sorriso e l'emozione dei protagonisti che si presentano al proscenio.
Sono stordita….. Per fortuna c'è ancora una serata: dovrò fare attenzione a superare indenne il primo atto, non posso perdermi il secondo atto un'altra volta.
All'uscita questa sera la situazione è più difficile, c'è più gente ma ricordando l'invito di Roberto cerco di portarmi vicino al passaggio dei tornelli. Riesco nell'impresa e mentre Roberto firma autografi gli confesso che più vedo questa coreografia, più mi piace.
La prima volta la musica mi riportava alla versione classica, ora non è più così. Gli confido che - non voglio essere blasfema - quasi quasi preferisco questa versione all'altra. Dicendosi d'accordo con me si rivolge ad una persona del suo staff che gli sta a fianco dicendo "Hai sentito cosa ha detto?".
Con una stretta di mano ed un "a domani sera" lo saluto lasciandolo alla folla che lo reclama.

29 aprile

E' la terza replica di questa Giselle: più la vedo più mi prende. Molte sono le chiavi di lettura di questa coreografia e mi piace leggerla ogni volta in modo diverso.
Dopo l'esperienza in quinta fila ho chiesto ed ottenuto di poter cambiare il mio biglietto con uno in un posto più lontano. Sono fortunata, me ne viene assegnato uno in 10 fila: una meraviglia!
Impazzita per essere stata tradita dal "ragazzo-bene" Giselle viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico dove incontra altre donne - malate nella psiche come lei - che vivono in un mondo tutto loro. I loro corpi danzano chiusi nelle camicie di forza, da cui escono, come larve umane, rifiuti della società. Mano chiusa a pugno portata ripetutamente alla bocca quasi a voler sbeffeggiare chi le ha ridotte in quelle condizioni. 
I due uomini della sua vita, Hilarion ed Albrecht vanno a farle visita, addolorato il primo, sopraffatto da un atroce rimorso il secondo che invano cerca di farla uscire dal tunnel della follia nel quale Giselle si è ritirata per proteggersi dal dolore. Danzando rivisitano la storia del loro breve e felice amore: ma la fanciulla rifiuta di lasciare il suo rifugio e le sue compagne di sventura. 
La danza di Roberto è quanto di più espressivo mi sia capitato di vedere, esprime la forza e l'ardore dei sentimenti, che albergano nel cuore del giovane, con una energia incredibile.
Cerca il perdono e l'espiazione dalla propria colpa umiliandosi in modo totale - spogliandosi in due volte: ciascuna è una fase del suo percorso di riparazione dalla sua colpa - fino ad arrivare alla mortificazione completa restando nudo come un verme per rinascere a nuova vita.
Trovo questo passaggio - che come ho già avuto modo di sottolineare, Roberto propone con la delicatezza e l'eleganza che solo un grande Artista è in grado di fare - ricco di lirismo e di un pathos sconvolgente. 
Alessandra e Roberto: una coppia stupenda che ci ha regalato ancora una volta una splendida interpretazione.
La bravura di Roberto è indiscutibile, l'intensità della sua interpretazione è stra-to-sfe-ri-ca!
Ed io mi sento sempre di più come un punching bag.

Giovanna

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