Onegin, Milano, Novembre 2023

 

Quando all'apertura delle vendite avevo scelto la quarta recita di Onegin con Roberto Bolle avevo temuto che essendo di venerdì ci sarebbe potuto essere uno sciopero dei trasporti. Puntualmente il disguido si è verificato ma comunque arrivo a Milano con largo anticipo ed entro puntuale a teatro. Riesco a leggere alcune pagine del programma di sala in cui Roberto e Reid Anderson raccontano il personaggio di Onegin sulla base della loro esperienza, poi lo spettacolo inizia.

L’entrata in scena di Roberto Bolle nel nero costume di Onegin viene accolta dagli applausi. Già da subito il contrasto con i colori luminosi degli altri ballerini lo colloca a parte, distaccato dal mondo popolare e campestre con cui non riesce a trovarsi in sintonia. La musica variegata si combina con la coreografia tanto da rendere in modo palpabile la trama dei sentimenti. La Tatiana di Nicoletta Manni è immediatamente folgorata dal fascino misterioso dell’Onegin di Roberto Bolle. Le espressioni, gli sguardi sono misurati eppure eloquenti, la danza ampia e leggera, i sollevamenti fluidi, tutto testimonia un’adesione vera e non posticcia alla vicenda. Nei passi a due lei si abbandona completamente e l’intesa reciproca fa sembrare i due come fusi in un corpo solo.

Se nel primo atto ci viene mostrato il sogno di ragazza della giovane Tatiana, nel secondo si rivela l’istinto distruttivo di Onegin. Qui Roberto eccelle come un demone del gioco: un uomo incapace di provare i sentimenti altrui si applica a farsene gioco e distruggerli in chi lo circonda. Così assistiamo al risveglio di Tatiana dal suo sogno e di Olga, interpretata da Agnese Di Clemente, dalla sua frivolezza, mentre il suo innamorato, danzato dall’eccellente Claudio Coviello, perde il suo slancio poetico assieme alla vita.

La tragica conclusione della vicenda è una lotta senza esclusione di colpi. Nicoletta è capace di evitare Roberto con lo sguardo nonostante le difficoltà della coreografia, come se bastasse il solo tocco delle mani, fino al momento in cui cede e non gli si nega più. Solo con un estremo sforzo di volontà riesce a scacciarlo ed entrambi si mostrano completamente distrutti.

Con una tale intensità è inevitabile fare un lecito pensiero alla strepitosa carriera di Roberto, a cosa ha riservato al pubblico nel corso dei lunghi anni da protagonista della scena mondiale del balletto: dalla perfezione tecnica con cui ha affrontato i capolavori accademici nelle più intricate coreografie fino allo sviluppo della figura di artista completo con cui incanta da oltre due decenni le platee di ogni continente. Questo Onegin è l’ennesimo sigillo incastonato tra le preziosissime perle dei suoi spettacoli.

Susy

 

HOME