Orpheus, Baden Baden, Ottobre 2011
14 ottobre Susy: "Oggi è il giorno fatidico,
così atteso da renderci agitati per l'adrenalina. Anche Roberto su Twitter ha
scritto parole insolitamente drammatiche per lui, a dimostrazione di quanto sia
importante questa tappa nel suo percorso artistico: Giuseppe: "Vengo nominato ufficialmente lanciatore di fiori, vista la grande distanza che separa la prima fila, dove siamo seduti, dal palcoscenico. Abbiamo paura che il nostro omaggio floreale non arrivi a lui. So che in quel lancio metterò tutta la nostra stima per lui." Susy: "Il Festspielhaus è il più grande teatro di Germania e il secondo d'Europa.
Sono le 20 in punto quando Neumeier entra in sala salutato da un lungo, caloroso
applauso. Si siede e subito si alza il sipario. Giuseppe: "Soppesiamo ogni passo, ogni espressione sul viso del nostro, lo spettacolo ci rapisce e si arriva all'epilogo." Susy: "Il sipario cala ed esplode la festa del pubblico che acclama prima la coppia dei protagonisti Roberto Bolle ed Hélène Bouchet, poi tutta la compagnia di Amburgo. Roberto si dirige verso le quinte e fa uscire Neumeier: si abbracciano e sorridono. A tutti i danzatori viene consegnata una rosa e a Neumeier un grosso bouquet variopinto. Non ci facciamo cogliere impreparati e lanciamo i nostri bouquet, che Roberto raccoglie con evidente piacere." Giuseppe: "Più e più volte il Re della Danza viene chiamato al proscenio e i nostri fiori arrivano ai suoi piedi. Ha un sorriso celestiale, gli si legge la felicità sul volto: è palesemente soddisfatto e noi con lui." Susy: "Le chiamate durano 13 minuti. All'uscita degli artisti sfilano tra gli applausi tutti gli interpreti principali, che poi si dirigono al rinfresco. Roberto arriva per ultimo ed è molto felice. Ci abbraccia a lungo come se volesse assaporare ogni momento di una serata indimenticabile, vissuta con sentimenti intensissimi oltre che con profonda fatica: in quale altro balletto il protagonista danza in continuazione?" Giuseppe: "Deflagra l'effetto Bolle. Il suo sorriso e la sua cordialità sono disarmanti, noi siamo tutti eccitati e le parole stentano ad uscire. Alla fine escono i complimenti, i sorrisi, le strette di mano, gli autografi, le foto. Ci sentiamo dei privilegiati per aver potuto assistere ad uno spettacolo del genere. Salutiamo Roberto e, dopo una cena in compagnia, rientriamo tutti in hotel. Siamo spossati ma rimangono le forze per esprimere ancora una volta il nostro grazie a chi ha il potere di donarci simili emozioni. Domani si ricomincia: Roberto ci aspetta per il secondo spettacolo. E NOI ci saremo, ancora più numerosi." 15 ottobre Sara: "Sono le 5.55 e sono in coma, ho dormito piuttosto male, il viaggio, l'Orfeo i km da macinare, il dispiacere per chi non sarà con noi
stasera.... ho duemila pensieri........ le notizie ricevute dagli amici bollerini che erano in teatro
ieri però mi caricano: scrivono che è stata una serata straordinaria...... Giuseppe: "La notte non è riuscita a stemperare tutto il turbinio di emozioni che Roberto ha creato in ognuno di noi. Viviamo la giornata nell'attesa della replica: il pensiero corre sempre al palcoscenico, a quel Dio che balla per noi." Susy: "La scorta di fiori è causa di qualche batticuore non previsto, nonostante ci fossimo mossi con largo anticipo." Sara: "Finalmente alle 17.20 la situazione si sblocca e ci muoviamo. Arriviamo in albergo appena in tempo per il check in, ci cambiamo e trafelate arriviamo in teatro. Dobbiamo ancora ritirare i biglietti, ma ormai il peggio è passato. Alla nostra entrata in teatro ci accoglie il poster dell'Orfeo. Iniziano a ronzarmi le orecchie, mi sento come se fossi in nave, ora che siamo giunte e destinazione l'adrenalina scende, sono così in coma che non riesco neanche a salutare a dovere gli amici bollerini. Ho bisogno di sedermi di respirare e di riprendermi per apprezzare pienamente lo spettacolo." Susy: "In teatro noi bollerini siamo più numerosi rispetto a ieri e dunque più sparsi nelle prime file della platea." Giuseppe: "Ma eccoli! I Bollerini da Bologna sono finalmente arrivati. Stiamo bene insieme perché c'è un collante favoloso a legarci. E inizia la replica." Sara: "Un applauso scrosciante accoglie l'entrata del coreografo, una cosa che mi è piaciuta davvero molto. Lo spettacolo inizia. Per me è stata la ciliegina sulla torta: dopo aver seguito i balletti interpretati da Roberto, la sua evoluzione come danzatore, dal classico al moderno fino a Neumeier e Cranko, dove la drammaturgia ha un aspetto così rilevante, mi mancava un balletto creato apposta per lui. Il Divino ne sentiva la necessità come interprete ed io come spettatore. Neumeier scandaglia e mette a nudo il suo animo, esplora gli elementi più nascosti e li rivela, plasma Roberto e gli permette di esprimersi attraverso la tecnica, la costante e continua presenza in scena e nell'alternanza di momenti fra una danza fluida e continua e una danza quasi spezzata e ripiegata su se stessa. L'Orfeo di Neumeier per Roberto è Roberto nel suo modo di sorridere e sorprendersi, nel suo essere pensieroso, una ricerca delicata, ma allo stesso tempo impegnativa della danza e dell'espressione." Susy: "Come sempre i balletti di
Neumeier richiedono diverse visioni per cogliere al meglio i tanti dettagli
e i tanti simboli della sua narrazione. Il ruolo è così aderente alle
caratteristiche di Roberto che non è possibile immaginarlo danzato da altri.
Orfeo evolve da giovane ribelle in giubbotto di jeans a carismatico divo in
giacca con le code, da profondamente innamorato a folle disperato. Sul suo volto
si alternano gioia e pianto, nei suoi movimenti il volo leggero e la percussione
rabbiosa del pavimento. Giuseppe: "Indago molto più a fondo il balletto, scruto molto di più la faccia e le espressioni di Roberto, cerco di scoprire le coreografie di Neumeier pur non essendo un esperto. E noto cose nuove, elementi nuovi, che Roberto rende nel miglior modo possibile: mi scopro, stupito di me stesso, mentre cerco di interpretare i pensieri di Neumeier e ciò che Roberto fa per render questi pensieri visibili. Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto, ma come spesso dico ai miei amici “quell'uomo sul palcoscenico ha su di me un potere enorme”. Roberto svela per me, per noi cose recondite: la sua arte rende visibili cose che i miseri occhi umani non riescono a notare. L'arte è scesa su di lui, nello stesso modo con cui Apollo e Calliope infondono l'arte in Orfeo. Perché Roberto è Orfeo: non può essere altrimenti. Solo lui poteva interpretare così magicamente un ruolo così difficile." Sara: "Lo spettacolo finisce in una valanga di applausi; mi dispiace sia già finito, avrei voluto rivivere immediatamente la magia che riesce a creare il Coreografo grazie alle qualità del Danzatore." Susy: "Anche stasera le chiamate durano 13 minuti. Noi invece raddoppiamo i lanci alternando bouquet di lunghe rose rosse a piccoli bouquet variopinti. Roberto afferra al volo uno dei bouquet di rose rosse." Susy: "Poi si spegne l'ultimo applauso e mentre il teatro si svuota la nostra delegazione viene chiamata e condotta in palcoscenico. Tra sbarre ed elementi scenici ritroviamo Roberto circondato dai familiari. Ancora abbracci, foto, autografi con il consueto siparietto della scelta del pennarello più gradito per firmare. Il pensiero va ai bollerini assenti, trattenuti a casa per gravissimi impedimenti. Sicuramente non mancheranno alle prossime recite di Amburgo." Sara: "Che serata indimenticabile, conclusa a cena con gli amici bollerini fra sorrisi e quattro chiacchiere. Domani torneremo tutti a casa e ci aspetta un lungo viaggio, ma sono certa non ci affaticherà perché Orfeo è qualcosa di irripetibile." Giuseppe: "Per me c'è l'abbraccio finale e una calorosa stretta di mano all'uscita degli artisti. Poi tutti a cena assieme, a raccontarci le nostre emozioni indicibili e a condividere tutte le nostre sensazioni. |