Orpheus, Amburgo, Ottobre 2011

 

26 ottobre

Sono passati solo 12 giorni dal debutto di Roberto Bolle in Orfeo a Baden Baden e domani, dopo quasi due anni – 691 giorni per essere precisi – finalmente Orfeo ad Amburgo!!!! Come sempre sono partita con qualche giorno d’anticipo non volendo, questa volta più di altre, che qualche contrattempo potesse impedirmi di essere presente…. E poi occorre predisporre per festeggiare il nostro Divino!

27 ottobre

Il gran giorno è arrivato. In tarda mattinata mi raggiunge Mika in rappresentanza del fanclub giapponese robertobollefansandfriends.com con il quale siamo gemellati dal settembre 2008: questa sera sui mazzi di rose multicolori che arriveranno ai piedi di “Roberto il Mito” ci sarà il doppio logo! Siamo nuovamente insieme come in quel dicembre 2009…. ma ora siamo felici!!! Arriviamo in Teatro con trenta minuti di anticipo sull’inizio dello spettacolo, emozionatissime, l’agitazione ha raggiunto i limiti di guardia. Già indossiamo la nostra sciarpa blu con la doppia scritta “Roberto il Mito” ed i nostri cuori pronti a “brillare”. Ci dirigiamo ciascuna al proprio posto, lei in platea ed io – contrariamente al solito – in un posto del primo ordine. Nemmeno io so spiegarmi il perché di questa scelta, del desiderio di vedere questo balletto da una postazione un po’ più elevata….

Ho nuovamente la grande gioia di rivedere Roberto/Orfeo: Orpheus per il nostro Divino non è un “ruolo”, su quel palcoscenico non c’è un personaggio mirabilmente interpretato, c’è ROBERTO Uomo e Artista che con la Sua Danza racconta se stesso, le sue emozioni ed i suoi sentimenti: la sua innocenza, la sua fragilità, i suoi dubbi e le sue certezze, la sua gioia ed il suo dolore, la sua ribellione, la sua determinazione, la sua debolezza e la sua disperazione, il suo VIVERE la VITA!
Rispetto a Baden Baden, questa sera, in questo teatro tutto acquista una diversa rilevanza, il mio vissuto è amplificato…… Perdo la cognizione del tempo. Tutto ciò che Roberto esprime sulle tavole di quel palcoscenico è di una veemenza tale da lasciarmi sbigottita e allibita: mi coglie del tutto impreparata. Seguo lo svolgersi di quanto avviene in scena con un intenso, persino doloroso, batticuore. Queste sensazioni raggiungono il loro punto più alto durante la permanenza di Roberto nell’Ade. Sensazioni vissute e percepite intimamente: una sorta di sintonia con Lui, con il suo sentire, così totale e profonda da rendere difficoltoso o meglio impossibile, manifestarle con le parole e, di conseguenza, condividerle!

Al calar del sipario mi riscuoto dall’estasi e riprendo contatto con la realtà che mi circonda quel tanto che basta per fiondarmi in platea, sotto al palco, per applaudire da vicino Roberto ed essere al fianco di Mika con la “sciarpa d’ordinanza” ed i cuori luminosi accesi, pronte al lancio dei fiori. I Professori d’Orchestra riconoscendo i nostri distintivi, sorridono pronti a supportarci nel caso in cui i fiori non arrivino ai piedi divini. Cosa che puntualmente avviene! Gentilissimi e veloci si prestano al rilancio e si ripete quel che si è già verificato a Baden Baden: l’ultimo atterra mentre si chiude il sipario. Alla riapertura, la scenetta: avanza per i saluti Hermes (se ricordo bene)…. Senza scomporsi lo raccoglie e ritornato al proprio posto, vedendo il logo, sorridendo lo passa al ballerino al suo fianco che a sua volta lo osserva e lo passa a chi gli sta accanto e così le rose, passando di mano in mano sotto gli sguardi divertiti ed i sorrisi di tutti coloro che osservano, arrivano fino a Roberto. Intanto, in un teatro gremito all’inverosimile, gli spettatori sono in delirio, tutti in piedi per una lunga standing ovation: applaudono per oltre 13’. La gioia, e sì anche la commozione, di Roberto per l’accoglienza ed il tributo del pubblico di Amburgo, sono palesi. Sorride ad ogni arrivo di rose, il suo sguardo è attirato dai nostri cuori che brillano. I nostri fiori tra le braccia e sulle labbra un sorriso luminoso, come quello che c’è sulle nostre: felice Lui, felici noi…..
Dopo essere stato richiamato con insistenza si presenta - ancora una volta alla ribalta - con Hélène per ricevere un ultimo meritato applauso.

Ci avviamo all’uscita. La borsa contenente programmi di sala, ed una decina di poster - prenotati e ritirati nell’intervallo - destinati a coloro che non potendo essere qui, ci hanno chiesto di acquistarli per loro.
Il tutto aspetta di essere autografato con dedica, dal Divino.
Non c’è molta folla. Roberto arriva dopo poco, ci vede e viene subito da noi che nel frattempo abbiamo attivato le luci dei nostri cuori. Prima una e poi l’altra ci regala un lungo ed affettuoso abbraccio: siamo emozionati, poi “… aspettate, firmo qualche autografo..” Le persone presenti che avevano con educazione, in disparte, atteso il proprio turno, si avvicinano, uno alla volta. Anche questa sera si ripete l’episodio del pennarello: si gira verso di me “…Hai …..?” non ha bisogno di finire la frase, ne ho un certo numero di tutti i colori e glieli allungo perché scelga. Dopo una manciata di minuti ci avviamo tutti e tre all’albergo, io ho il malloppo da far firmare, sono parecchi, i poster sono grandi…. E non c’è possibilità di appoggiarsi. Ci accordiamo per portarglieli in Italia, li firmerà, con calma, alla prima occasione.
Chiacchieriamo un po’, lo aggiorniamo su chi arriverà domani e su chi purtroppo – per motivi molto gravi – non sarà nemmeno qui ad Amburgo; sulla richiesta che a Baden Baden ho fatto a Neumeier: non s’aspettava arrivassi a tanto! Resteremmo volentieri a continuare la nostra piacevole conversazione ma lui deve ancora cenare, la temperatura è scesa e si è alzato un vento gelido: non vorrei si prendesse un malanno, non voglio di certo averlo sulla coscienza! Con la promessa di aggiornarci la sera successiva per la seconda puntata, ci salutiamo con un ultimo abbraccio.
Più tardi Roberto twitterà: “Bellissimo spettacolo!! Finalmente Orfeo ad Amburgo. Dopo 2 anni. Il camerino era un tripudio di rose :-)) grazie!”
GRAZIE A TE ROBERTO per tutto ciò che ci regali con tanta generosità, sempre, sul palcoscenico e non solo!

Giovanna 

28 ottobre

... momenti...

Il silenzio è sovrano per tutta la durata dello spettacolo, si teme persino di recare disturbo respirando. Il pubblico è rapito, attento, partecipe, educato, composto e rispettoso. Una gioia che capita di rado.
Orfeo divinità, Orpheus uomo in carne ed ossa che danza a pochi metri da me.
Che dire. E' capolavoro della natura, della tenacia, della forza, della perseveranza, dell’interiorità. E’ armonioso, dinamico, forte e fragile. E’ Divino.
La musica mi cattura, in alcuni momenti è celestiale, orchestra e danzatori sono parte integrante di questo momento di estrema bellezza. La completezza e l’insieme di più fattori danno il risultato di tanto. Ne sei semplicemente estasiata, immersa in un mare di sensazioni. A volte indescrivibili.

Cala il sipario ed è ovazione. Minuti interminabili di applausi.
Sono seduta in prima fila e la magia, sin dal primo momento, è unica.
Alla mia sinistra vedo arrivare sotto il palco una rappresentanza degli amici del Hamburg Ballet, un uomo alto e robusto è incaricato nel lancio di parecchi mazzi di fiori agli Artisti. Aiuto, sono in competizione, non ho tanta forza, e c’è la buca dell’orchestra da superare. Mi sorregge però una tecnica che non sapevo di avere, e azzecco la giusta parabola…. e, sotto la regia attenta di Giovanna, i nostri mazzi di rose piovono, con sincronia, ai divini piedi di Roberto Bolle.
Il pubblico, rigorosamente in piedi, acclama, approva, gioisce ed è “festa” per tutti. Mi piace questa “musica”, questa esplosione, questo giusto momento. Trovo tutto molto gradevole, niente eccede né per tempi né per modi.
Il primo riconoscimento all’Artista arriva dalla sala, o meglio, dall’energia che essa è in grado di produrre ed arrivare al cuore di chi sta sul palcoscenico. Dopo vengono le parole dette e scritte….. solo dopo. Il termometro è il pubblico, e la sala scotta, la temperatura è alta, per emozione, per stupore, per coinvolgimento, per riconoscimento del momento, ed è capolavoro, oserei dire, della coreografia. 

“Roberto il Mito” è scritto, con l’eleganza del corsivo, sulla calda sciarpa che indossiamo, non fa freddo fuori dal Teatro, è una bella serata, ma è dal dicembre del 2009 che aspettiamo Orfeo…… arriva dopo pochi minuti, e anche questo, come momento, conta…. e non poco.
Una domanda, è l’uomo o la divinità?

Adriana

Ringrazio di cuore la persona che mi ha ceduto il posto in prima fila. Non potevo ricevere regalo più bello.

 

Quarta ed ultima recita di questo tanto e tanto a lungo atteso Orpheus.
In mattinata ho provveduto al consueto approvvigionamento di fiori. Questa sera ci congederemo da Roberto Bolle con cinquanta rose suddivise in quattro mazzi multicolori ed uno rosso porpora espressione della nostra passione e del nostra ammirazione. Solito lavoro di preparazione con l’eliminazione delle spine: non vogliamo certo che Roberto, prendendole tra le mani debba pungersi e confezione ed applicazione del logo.
Oggi siamo in tre, nel primo pomeriggio infatti ci ha raggiunto Adriana.
Ed anche questa sera arriviamo in teatro con largo anticipo e ci ritroviamo in prima fila…. Rose sotto le poltrone, sciarpe e cuori: tutto a portata di mano. Accanto a noi una coppia di Amburgo. Si parla… lei confida “Ho visto molte recite di Die Kameliendame ma, alla recita del 1° ottobre, l’Armand del vostro Roberto Bolle è stato il migliore che ho avuto occasione di vedere! Mi ha dato bellissime emozioni, avete di che essere orgogliosi, voi italiani ad avere un Danzatore così!” Ed orgogliosi noi lo siamo, eccome se lo siamo!
Alla fine del primo atto la signora di prima mi guarda, si strofina le braccia con le mani: il gesto è significativo, dice chiaramente “mi è venuta la pelle d’oca!” e mormora “stupendo…”. Mi vien da pensare, e lo dico anche, “trooooppooo bravo, trooooppooo perfetto, trooooppooo GRANDEEEE!!!!!!!! Ma troppo pochi 4 spettacoli!” Chi non è in teatro può credere e con giuste ragioni, che esagero ma….. alla fine del secondo atto il pubblico replica il delirio della sera precedente. Sul palco è un tripudio di fiori…. E non solo nostri!!!
Ed a tarda sera Roberto twitterà:
“Stasera lo spettacolo migliore! Bel modo di finire questa lunga trasferta in Germania.Grazie a tutti i ragazzi della compagnia. Meravigliosi”
Ed ancora: 
“É bello che qui dopo lo spettacolo invece di farti i complimenti, ti ringraziano. Non ti dicono bravo, ma grazie. X le emozioni che hai dato”

All’uscita dal teatro si ripete il rito di ogni dopo spettacolo e ci avviamo ad attendere il nostro Orfeo che anche i compassati tedeschi ci invidiano.
Molte persone, questa sera ad attenderlo con gli omaggi più diversi.
Esce Hélène, l’avvicino ancora una volta per ringraziarla (l’avevo già fatto a Baden Baden ed in occasione di Die Kameliendame) ma con i grazie si sa, non si esagera mai, non sono mai troppi! Le dico che la sua Marguerite e la sua Euridice sono state stupende, mi hanno regalato molte emozioni. Si parla anche di Roberto: è entusiasta di lui, anche lei come noi: racconta che aver danzato con lui due balletti così diversi fra loro le ha dato la possibilità di conoscerlo meglio, parla di lui come di una persona deliziosa, sensibile, attenta alle necessità e rispettosa dell’altro. Sempre pronto a ridere e scherzare. Si augura di aver nuove occasioni di ballare ancora con lui. Mentre ci lasciamo mi dice “Bacia Roberto per me. L’ho già baciato quando ci siamo salutati. Ma tu baciamelo ancora!” Le assicuro che lo farò molto volentieri e con grandissima gioia.
Ed eccolo: carico di pesanti borsa e borsone, il super poster di Orpheus, quello a misura d’uomo, tanto per intenderci, arrotolato alla bell’e meglio, gli consegnano fiori, sacchetti: come farà a firmare? Non si scompone e ci prova. Mi avvicino per invitarlo a lasciare almeno il borsone… si gira e mi consegna sacchetti, fiori ed il preziosissimo poster. Il pennarello l’ha già ed io mi allontano. Una signora di Amburgo sentendoci parlare italiano si avvicina e cominciamo a chiacchierare. Parla benissimo la nostra lingua….. le chiedo se si presta a fare una foto di noi tre con Roberto. Accetta e le passo la mia fotocamera con la quale gli scatterà anche una foto mentre firma autografi. A foto fatta, dopo averla ringraziata, ci allontaniamo tutte e tre con Lui, verso l’albergo.
Tra una chiacchiera e l’altra, guardando quel poster così mal arrotolato accenniamo quasi simultaneamente una richiesta. Risultato il poster passa di mano: è più facile per me – dopo averlo adeguatamente imballato affinchè non si rovini – riportarlo direttamente a Milano. Azzardo solo una domanda “Ma ti fidi?, sicuro che te lo restituirò? Sai, piace moltissimo anche a me, potresti non rivederlo più!” Mi guarda come a dirmi: “Ma chi ti crede?” e scoppiamo tutti e quattro in una risata. E’ arrivato il momento dei saluti, mi sovvengo della richiesta di Hélène, glielo dico e, prontamente e con molta gioia, provvedo.
Ci lasciamo con la promessa da parte di tutte di rivederlo – al più tardi – alla Scala il prossimo gennaio.
Qualche giorno dopo, parlando con Mika viene spontaneo ad entrambe osservare come quella sera Roberto fosse sereno, felice e completamente appagato e soddisfatto. Mai ci era capitato di vederlo così dopo uno spettacolo.
Il nostro GRAZIE a chiusura di questi sei spettacoli in Germania te lo diciamo anche con la fotografia delle rose che questa sera abbiamo fatto arrivare ai tuoi piedi!

Giovanna

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