Serata Petit, Parma, Maggio 2008

 

Giovedì 29 maggio

La serata è stata assolutamente fantastica!! I posti nel palco praticamente sopra il palcoscenico erano da incubo, ma avevamo la prima fila perciò a parte la lotta con un riflettore che ci impediva un pò la visuale e con la mia cervicale (che ha calorosamente ringraziato oggi), quella posizione ci ha permesso sia di sbirciare dietro le quinte (cosa che io amo alla follia, non so perchè!) e di sentire tutti i vari gemiti, sospiri ed ansimamenti dei ballerini... detto così magari fa un pò brutto, ma spero che si capisca cosa intendo.
Premessa: io non avevo mai visto nessuna delle tre coreografie, fatta eccezione per qualche scena di Jeune homme. 
L'arlesienne è stato veramente, veramente coinvolgente, ovviamente per merito di Roberto e Marta che sono stati fantastici. La prima parte della coreografia non è che mi abbia entusiasmato, decisamente di più la seconda metà, ma è impossibile non apprezzare la cura del dettaglio dei gesti e delle espressioni. 
Bolle mi sembra abbia davvero fatto un salto di qualità enorme dal punto di vista dell'interpretazione, al diavolo chi continua a dire il contrario! E' stato come essere catapultati dentro una centrifuga di emozioni e sentimenti, che erano poi i loro, quelli dei personaggi e che si leggevano benissimo.
Nota di colore: scena in cui Vivette slaccia la camicia a Fréderi... momento di panico quando Marta è arrivata all'ultimo laccio...niente, non riusciva a snodarlo!! Finalmente, a musica già finita e fra i sorrisi del pubblico, ce l'ha fatta!! E pensare che tutto il teatro le avrebbe dato volentieri una mano!!!!
Jeune homme: non puoi capire quanto era bella, sensuale e crudele la Marta con quel vestito giallo!! Mi è piaciuto tantissimo, ma mamma mia che angoscia che fa venire sto pezzo! mi dispiace solo veramente tanto di non aver visto Roberto in quella parte, dagli spezzoni che avevo visto mi era sembrato in pieno nella parte. Zeni è stato bravo, forse non molto incisivo in alcune parti.
Carmen: in assoluto quello che mi è piaciuto di più. Mamma mia quanto mi sono divertita a guardarlo. Il corpo di ballo per tutta la serata è stato impeccabile, bravi bravi bravi. La Polina (che finalmente ho visto per la prima volta dal vivo) mi è piaciuta tantissimo. E' stata di una sensualità incredibile (a onor del vero anche la Garritano ha fatto un figurone, così come Ventriglia nel torero). 
I costumi e le pettinature stupendi, le scenografie pure. Tra l'altro i cambi scenografici sono stati impressionanti; cambi totali di fondali a sipario aperto in 3 secondi netti, con solo il buio sul palco... Hanno fatto davvero un gran lavoro. Nota di colore: scena del carnevale con il lancio delle arance (che mi sono sembrate in realtà palline vuote); vista la pendenza del palcoscenico le arance cominciano a rotolare verso la buca mandando nel panico l'orchestra e gli orchestrali bersagliati dai frutti!!! La coreografia mi è piaciuta tanto, e lui il Divino Don José.. che dire... sensuale, maschio, innamorato e crucciato al punto giusto!!
Sorpresona finale: durante i saluti è uscito Petit che ha a lungo abbracciato e baciato un visibilmente commosso Bolle.. Inutile dire che è venuto giù il teatro (rigorosamente tutto in piedi) dagli applausi... e la sottoscritta ha tirato un paio di urli da stadio!!

Post-spettacolo! Usciamo dal teatro e ci aspetta fuori Noè con l'arca e con il diluvio universale... Scene di panico tra le carampane con cofana cotonata avvolte nei loro luccichini (ieri sera c'era davvero una snobberia paurosa...). Io e Sara non demordiamo, e visto che comunque il treno era dopo più di un'ora decidiamo comunque di andare all'uscita artisti. Da notare la scarpina aperta della sottoscritta, grande ideona!!! Aspettiamo rintanate sotto una tettoia per una mezz'oretta poi cominciamo a vedere movimento e ci avviciniamo. Prima passa Petit, che non fila di striscio nessuno. Dopo poco vedo sbucare la testa di Marta.
Poi è uscito il Divino. Ci siamo perse la Polina, ma dovevamo scappare in stazione. Treno in ritardo di 40 minuti, sono andata a letto alle 2.30 e la sveglia era alle 6.30, ma ne è decisamente valsa la pena.

E' stata davvero una super serata, e io e Sara siamo tornate volando e con gli occhi che brillavano!!
Scusate il racconto sconfusionato e informale, ma ho scritto di getto le sensazioni che mi passavano per la testa, ma che forse non ho ancora assimilato del tutto!!

Vale M.

Siamo sparse in vari punti del teatro, un paio di noi sono esattamente di fronte a me e immagino quanto siano trepidanti nell'attesa dell'apertura del sipario. Purtroppo al mio fianco ci sono dei "portoghesi" e quando a spettacolo iniziato le maschere li fanno alzare per cedere il posto ai legittimi occupanti mi perdo con mio grande disappunto alcuni passaggi. I primi due quadri si chiudono nel silenzio ma non appena Roberto danza la sua prima variazione esplode un boato. Lui è morbido, sicuro e penso a quante volte avrà provato la coreografia per essere così al debutto. Anche il successivo passo a due con Marta si chiude tra gli applausi. Il pubblico è sempre più catturato dall'evidente disagio che si è ormai impadronito di Frédéri e che contagia Vivette. 
Siamo alla scena della notte di nozze e lei non riesce a spogliarlo, l'ultimo nastro è diventato un nodo inestricabile che si scoglie quando ormai la musica è finita. Tutto ha però contribuito a far sembrare ancor più intensa la tragedia finale, al terzo giro di palcoscenico Roberto ha tramortito gli spettatori che non aspettano altro e lo accompagnano nel suicidio con un tripudio di applausi. Le chiamate sono almeno 6 e i due protagonisti sono molto felici del successo. Rimango delusa dall'interpretazione di Jeune homme et la mort offerta da Zeni. Non è facile dimenticare quella di Roberto, così allucinata e rabbiosa, in cui i movimenti hanno la solennità di una disperazione senza ritorno. Zeni invece è poco Homme e molto fauno, digrigna i denti come un animale ferito e sembra sempre aggredire la coreografia in una corsa frenetica. Anche a lui e Marta vengono tributati molti applausi, le chiamate saranno state almeno 4. Che dire di Carmen? Roberto dovrebbe essere sfinito di stanchezza dopo un'Arlesienne così travolgente e invece è sovrano, padroneggia la sua Habanera con una sicurezza e una sensualità da pantera. Il direttore è costretto a riprendere la partitura ma il pubblico non smette di urlare e applaudire freneticamente. La stessa cosa avviene dopo il passo a due della camera. Aspettavo con ansia il famoso arabesque con Polina sulla spalla e quando l'ho visto ho sospirato di sollievo. Polina incanta con una tecnica strabiliante ma è più beffarda che sensuale, anche perchè Roberto lo è come non mai. Il finale è potente e commovente. Le chiamate tantissime e sempre più forti al comparire di Petit che abbraccia Roberto e che richiama in scena Marta e Zeni. Ma è con Roberto che continua a complimentarsi, a battergli sulla spalla. In platea la nutrita schiera di critici assiste ad un trionfo che eguaglia tutti gli altri tributati dal caloroso pubblico parmense alla nostra amatissima stella.

Susy

Venerdì 30 Maggio

Dopo il doveroso passaggio all'ingresso degli artisti dove mi accoglie una persona particolarmente gentile, mi precipito all'ingresso principale del teatro per salutare tutti i bollerini provenienti da nord, sud ed est dopo un viaggio tormentoso a causa del traffico intensissimo. La maggioranza è sistemata nell'ultima fila della galleria a stretto contatto col soffitto ma è arcinoto che a ParmaDanza non si riesce ad avere di meglio. Si apre il sipario su l'Arlesienne e io non riesco a dimenticare la frase di Sergio Trombetta che ho letto poco prima su Panorama: fisico michelangiolesco. Ecco, la coreografia di Petit svela un altro rimando e di colpo Roberto mi appare come i prigioni scolpiti da Michelangelo e conservati al Louvre, giovani ma contorti nelle posture, schiacciati dalla mancanza di libertà e dalla sofferenza. E' un'impressione forte, sublime, che mi rende ancor più eccezionale il Frédéri di stasera. Per contrasto il Jeune homme di Zeni appare ancor più spento e non solo a me, visto che un paio di amiche lo trovano insignificante. A me continua a non piacere nella serie di doppie pirouette eseguite in cerchio, dove mostra parecchie incertezze. Ma il pubblico applaude a lungo, salvo gioire quando inizia Carmen con espressioni tipo "adesso sì che si balla!".

Alla fine non compare in scena Roland Petit e gli applausi sono tutti per gli interpreti di Carmen, in particolare per il fantastico Don José, tanto da durare quasi 10 minuti in più della sera precedente.
Il solito assembramento ci attende all'uscita degli artisti. Roberto ha in mano il nostro omaggio e sorride a tutti, mentre firma autografi e fa foto. 
Accetta subito di farsi immortalare col gruppo dei bollerini e ci lascia solo per andare a cena mentre noi rientriamo nelle nostre città.

Susy

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