Progetto Handel, Milano, Maggio 2017

 

Stavolta da Bologna siamo partite in quattro e tutte senza biglietto. In biglietteria troviamo i posti desiderati e ci sediamo nei rispettivi palchi, dopo esserci affacciate sulla piazza assolata dal terrazzo del foyer Toscanini.

Inizio strepitoso: le componenti femminili si muovono come fossero in una voliera e i loro tutù sembrano fatti di piume di uccelli esotici. In contrasto i componenti maschili sembrano un drappello in marcia, con movimenti scanditi e all’unisono. Poi iniziano brani solistici o passi a due che da un lato permettono a ognuno di emergere ma dall’altro mostrano una scarsa capacità del coreografo nell’usare l’interezza del palcoscenico limitando l’azione a una porzione piccolissima della superficie.
Il pubblico si scalda presto e applaude al termine di ciascun brano. Io invece colgo l’atmosfera barocca solo a sprazzi. In generale la coreografia potrebbe adattarsi a qualsiasi base musicale. Ci sono passaggi in cui il movimento segue la linea melodica salvo interrompersi e assecondare il basso continuo. Fortunatamente gli interpreti sono tutti efficaci e Svetlana Zakharova e Roberto Bolle sono ipnotici.

La seconda parte sembra più ispirata e riuscita e comunque il pubblico applaude sempre più calorosamente fino a tributare 15 minuti di applausi al termine.

All’uscita degli artisti Roberto viene circondato e sommerso. Ce ne stiamo in disparte con i suoi familiari fino a quando veniamo salutate e baciate. La sorpresa finale è la foto ricordo di gruppo con Roberto scattata da un bollerino d'eccezione.

Susy

 

HOME