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Il ruolo nelle parole di Roberto: "La prima volta che lo vidi rimasi senza fiato: quella carica di sensualità non s'era mai vista in un balletto." Quel tema ripetuto in modo ossessionante, moltiplicato nel passare da uno strumento all'altro, pochissimo modulato, internamente soggetto a una concitazione crescente che mozza il respiro, è indubbiamente un enorme pezzo di bravura. (...) Il Bolero di Béjart non rinuncia al tavolo di Ida Rubinstein; intorno a questo tavolo stanno le sedie di chi assiste; il crescendo di emozioni sfocia in una sorta di furore; la Melodia viene travolta, scompare sotto un'ondata fatalissima e violenta. (Mario Pasi, 1977) Se il Sacre, l'alfa del balletto, è la nascita (o
meglio l'esplosione) dell'Eros, il Bolero ne è l'apoteosi e l'omega. Il
balletto si situa al culmine di un processo di despagnolizzazione della
geniale partitura raveliana, (...) pur tornando all'idea originale della
danzatrice (o più tardi anche del danzatore) che coinvolge
progressivamente, danzando sinuosamente su un enorme tavolo tondo, una
turba di uomini. Il y eut bientot l'arrivée intempestive et tonitruante de Duska Sifnios. Elle créa le Boléro et demeure l'incomparable interprète de ce ballet fait pour elle. Il faut se rappeler la première rencontre de Sifnios et de Béjart, sur une plage près de Genes. Face à Béjart qui reve sur le sable, surgit Sifnios émergeant des flots, ses lourdes boucles noires collées sur le front, les joues, le cou. "Un jour, je ferai pour vous un ballet où vous donnerez l'impressione de sortir de l'eau, telle Vénus. Comme je viens de vous voir!" Ce fut le Boléro. (Antoine Livio - "Maurice Béjart" - L'Avant-scène ballet/danse 1985) Beginning with one arm, then the other, then a leg, a hip, another leg, an eye, I discovered ways to isolate each in its own mesmerizing capacity before combining them for the final collapse on the table. ( Suzanne Farrell - "Holding on to the Air" 1990) |
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