Prossimi appuntamenti..... per vedere Roberto Bolle
 

 

Anche se il balletto è intitolato a Manon (giovane innocente e manipolata o amorale?), dal punto di vista coreografico il ruolo preponderante è quello del protagonista maschile. Roberto lo descrive così:
"Potrebbe essere un perdente, visto il destino che gli tocca, ma in realtà è un vincente: segue l’amore e fa ciò che il cuore gli detta. La sua passione va oltre ogni limite. Una sfida importante, per interpretazione e tecnica."

Analisi drammaturgica della coreografia (in inglese):
Forum di ballet.co.uk

L'interpretazione di Roberto e delle sue partner commentata dai Bollerini:

Nel primo atto Manon-Marta gioca. Gioca con Des Grieux, con i regali che le fa Monsieur G, con Monsieur G stesso. Nel secondo si trasforma in un’ipnotica sinuosa vipera, lasciando intuire che il suo veleno letale porterà alla tragedia. Le braccia diventano spire che attirano gli uomini come prede. Solo per un attimo sul finire dell’atto riaffiora brevemente il tema del gioco ma è uno sprazzo fugace. La tragedia incombe. La marionetta che viene ghermita dalle braccia del carceriere si spezza definitivamente davanti agli occhi sgomenti di Des Grieux.
Di Roberto non sfuggono i perfetti relevé in quarta, il leitmotiv coreografico di Des Grieux, e la diversa enfasi esecutiva nelle varie situazioni: compiacimento nella variazione del primo atto, implorazione nel secondo, tormento nel finale. Ammiro profondamente il mutare della luce degli occhi dal momento dell’arrivo nel porto di New Orleans, tenera e amorevole mentre guida Manon giù dalla nave, folle e parossistica mentre tra lui e l’amata si frappone implacabile il carceriere. (Susy)

Manon-Bussell ti cattura piano piano, ti seduce con dolcezza e tu spettatore sei suo: la schiaffeggeresti alla festa e correresti a soccorrerla in palude e quell’ultimo atto? La vedi che piano piano la vita se ne va ad ogni passo………. Che ballerina fantastica, è Manon persino quando si gira di schiena e rimane così, mentre scherza con Monsieur … è un attimo che li ti sbagli e diventi bisbetica e non Manon.
e con che sicurezza di sé porge il braccio a Des Grieux dopo il passo a due del braccialetto “tanto non me lo togli” sembra dirgli, mentre gli allunga il braccio.
E lui? stregato fin dal primo istante cerca il contatto con Manon con ogni mezzo e modo, leciti o non: tocco, sguardo, bacio E’ MIA Sembra voler dire. E nel finale? Lo guardi e ti chiedi cosa è rimasto di quel ragazzo che è entrato in scena con i libri: svanito. Si è trasformato in un uomo, segnato dalla vita, dalle scelte fatte, dalle loro conseguenze, dal fatto che ora bisogna continuare ad andare avanti… senza Manon. (Sara)

Des Grieux-Roberto è un crescendo continuo, sempre più innamorato di Manon e sempre più inevitabilmente legato al triste destino della storia. L'assolo del primo atto intanto è di una dolcezza incredibile, mi commuove la bellezza di questo amore puro, candido. Poi nell'assolo del secondo atto, quando si dispera perchè Manon non vuole tornare con lui, trovo particolarmente belli i movimenti delle braccia davvero carichi di disperazione. E del finale dico che le ultime note in cui lei è morta e lui la solleva strisciando, trovo quel suo insinuarsi disperatamente sotto la schiena di lei con quegli occhi lucidi qualcosa di meraviglioso... 
Darcey è divina in ogni sua mossa o posa. Magnetica, bellissima e bravissima. Incredibile l'affiatamento dei due. In alcuni momenti del balletto, sulla musica travolgente, i due stanno fermi e si guardano. I loro sguardi sono da brivido. (Lia)

Manon-Bussell non cresce durante il balletto, perché non c’è n’è mai bisogno…non c’è nemmeno un secondo in cui non sia perfettamente lei…nell’iniziale smorfioso compiacimento nell’accorgersi di piacere agli uomini, nell’abbandono all’amore di Des Grieux, nell’attrazione per il lusso, nel suo cedersi agli uomini che possono acquistarne la bellezza, nel suo corrompere l’anima dell’amato per riaverla, nella lotta interiore in cui si strugge tra l’abbandonare le ricchezze che tanto ama e seguire l’amore che tanto la appassiona, nel tragico abbandono finale, nel dolore di andarsene, di non essere più tra le braccia di Roberto…no scusate intendevo dire Des Grieux… ma chi è in fondo: è l’uno o è l’altro?! Dove finisce Roberto e dove comincia Des Grieux? Dove comincia e dove finisce la complicità tra Manon e Des Grieux e quella tra Darcey e Roberto non so spiegarlo, perché non si percepisce soluzione di continuità. Il loro primo pas de deux è qualcosa di indescrivibile. Due corpi, una musica e una passione.
Il primo e terzo atto di Roberto sono qualcosa di eccezionale – non escludo il secondo dal mio personale giudizio di eccellenza, ma gli altri due offrono di per sè spunti di maggior percezione del personaggio - e Bolle è un Des Grieux appassionato, forte… innamorato. L’ultimo suo atto sin dall’inizio e soprattutto con il momento dell’uccisione del carceriere, è qualcosa che non si può definire se non lo si vede..come si fa a descrivere l’emozione? Posso solo dirvi che Manon e Des Grieux ballano una danza intrisa di disperazione, di consapevolezza del dramma che sta per realizzarsi. Addirittura le braccia di lei che si sorreggono a lui tremano, le sue gambe tremano, ma i suoi giri rimangono, nonostante l’apparente precario appoggio tecnicamente e stilisticamente perfetti. Addirittura Bolle riesce a rendere la spossatezza di Des Grieux con movimenti di braccia e abbandoni del busto che danno la falsa impressione che debba cadere esanime anche lui, ma invece no. Lui c’è sempre, pronto, intenso, disperato e sempre più innamorato. Manon spira tra le sue braccia…noi ce ne rendiamo conto poco prima di lui che insiste nella speranza…ma poi vede, sente, lei non c’è più…rimane lì, Manon, è distesa davanti a lui, non c’è più vita in lei. Lui non vuole, non crede, non riesce…l’immagine finale è fortissima. Un uomo innamorato e disperato, la donna che ama stesa esanime davanti a lui ed il suo dolore muto gridato al cielo. (Ale)

La chiave di lettura che Bussell dà del personaggio di Manon è la consapevolezza della bellezza. L’uso elegante ed armonico delle braccia e delle mani sembra domandare: “Quanto sono bella? E quanto più bella sarei se fossi coperta di gioielli?”
Nei suoi occhi la felicità è un lampo, costantemente oscurata dalla predestinazione al dramma. Altrettanto predestinato al dramma è il Des Grieux di Bolle, che vuole possedere Manon nonostante tutto. La sua possessività è ben presente sin dalla prima variazione che pare marcare il territorio entro cui rinchiudere l’oggetto del suo desiderio. Due ossessioni allo specchio in un vortice di disperazione e dolore. (Susy)

L'interpretazione di Roberto commentata dalla stampa anglofona:

«Darkly devastating, caught up in his obsession with Manon, he treats MacMillan's steps with the eagerness of a man hungry for physical release as for emotional fulfilment. He makes brave, bold arcs of movement, hangs securely on to an arabesque and sinks deep into a luscious fifth position as if savouring the interplay of muscle and academic manner. It is a visually beautiful reading, and his ardours - from ecstasy to anger - seem unforced and utterly believable.» (Clement Crisp per il Financial Times)
«Bolle’s elegance of style and line are perfect for those wonderful solos of yearning, ardour and anguish and his reading of Des Grieux’s helpless passion is utterly true.
» (David Dougill per il Sunday Times)
«Bolle is rich in partnering skills and he understands that MacMillan's choreography has meaning. Des Grieux tells Manon what he thinks and feels, dancing for her, not for us.» (Jann Parry per l’Observer)
« Ms. Ferri and Mr. Bolle, who have frequently danced together, have chemistry in spades, and their first-act bedroom pas de deux, with its ecstatic lifts and rapturous embraces, made a seamless and moving poem of the choreography. Mr. Bolle also gave a remarkable account of his character’s opening solo, an extremely difficult series of adagio extensions, almost academic in their demand for perfect body placement and control.» (Rosalyn Sulcas per il New York Times)

HOME