Bolle & Friends,
Bologna, Febbraio 2015
10 febbraio
Roberto Bolle sceglie di iniziare il #bolletour2015 partendo da Bologna, la città in cui c'è il cuore pulsante dei
bollerini. All’annuncio dell’apertura delle vendite dei biglietti scatta automaticamente l’elaborazione di un omaggio che rappresenti la nostra profonda gratitudine per Roberto. Nel conseguente lavoro manuale preparatorio le mani si moltiplicano e cercano di infondere negli oggetti lo spirito di gruppo che ci unisce. Ogni ritorno a Bologna di questo artista amatissimo è una festa speciale, stavolta è anche l’undicesimo anniversario del primo gala Bolle and Friends in città e in più il carnevale è al culmine. Come al varo di un transatlantico, ci è consentito di pavesare la sala dell’EuropAuditorium. Giusto il tempo di scattare una foto ricordo e arrivano i pompieri, mentre il sipario viene chiuso sulle telecamere che filmano un’intervista per il TG regionale. Noi siamo pronti: "l'attesa del piacere è anch'essa piacere".
Gli spettatori riempiono ogni posto e finalmente lo spettacolo può cominciare.
Tutte le volte il programma del gala è così ben costruito che anche all’ennesima recita bolognese abbondano i motivi
d’interesse, vuoi per i nomi dei ballerini, vuoi per i titoli delle coreografie.
Si comincia con il monumento della danza italiana, la ricostruzione dell’ottocentesco Excelsior. Il ruolo dello
Schiavo liberato dalla Civiltà, creato per l’affascinante Attilio Labis, è perfetto per un Roberto inossidabile sia
nella tecnica sia nella presenza scenica. Gli fa da partner Nicoletta Manni, che snocciola giri tripli a ripetizione. Uno schiavo che vola e la Civiltà che gira come una trottola. Bei giri alla seconda, semplici, doppi con la gamba ben sostenuta. ADORO Excelsior! Grazie per la generosità di Roberto con i fans: ben 5 pezzi nella serata! E ben pochi si possono permettere lo
schiavo 13 anni dopo!
Mi aspettavo molto dal passo a due di Cenerentola, perché considero Ratmansky un genio. In questo brano ci sono
passaggi particolari ma la coreografia sembra meno ispirata rispetto ad altri lavori.
Riscuote sempre un grandissimo successo il divertente Les Bourgeois e così è anche nell’interpretazione di Dinu
Tamazlacaru, anche se continuo a preferire Daniil Simkin.
Di Passage rimpiango la versione vista a Verona lo scorso luglio. Ciò che della coreografia confluisce nel video è
semplicemente incredibile per la drammaticità e plasticità. In scena spicca l’intensità di Roberto interprete e la
sua maturità attoriale.
Amatriain e Allen presentano il recentissimo lavoro firmato dal giovane coreografo argentino Demis Volpi, un omaggio
a una celebre ballerina attraverso i gesti quotidiani della sua arte. Sono incuriosita e spero di poter approfondire
la conoscenza della sua produzione in repertorio a Stoccarda.
Roberto è grandioso nel trasmettere tutta la genialità di Roland Petit nel passo a due di Carmen. Un Don José
irresistibile e trascinante, anche con una partner al suo promettente debutto.
Un pizzico di Ciaikovsky e dell’imperiale Bella addormentata per poi essere catapultati nelle sonorità elettroniche e
nell’atletismo di Mono Lisa. Il calore del pubblico diventa a ragione rovente. Anche in questo repertorio Roberto è
un valore aggiunto e la sua fusione con Alicia Amatriain è millimetrica. Il "rumore sonoro" si è trasformato in
perfezione di movimento: emozione pura. Un filo invisibile li unisce in Mono Lisa, un corpo solo con
quattro arti e la Sala Europa esplode.
Finalmente un raro brano ottocentesco ispirato al periodo del carnevale e Viktorina Kapitonova entra in scena con
tanto di maschera. Quello che cattura è il meraviglioso sfoggio di tecnica con punte d’acciaio e briosi movimenti
delle braccia. Grazie a Roberto per aver inserito "Carnevale di Venezia" nel programma, SPLENDIDO, la parte femminile (variazione e coda) è pazzesca!
Si chiude con “Through the light”, ancora un lavoro che combina le proiezioni video con una coreografia sinuosa, in
un’atmosfera quasi zen. Mi piace pensare che lo spettro dei colori rappresenti gli elementi, il rosso del fuoco, il
nero della terra, il blu dell’acqua e il bianco dell’aria. Una trentina d’anni fa mi capitò di assistere a uno
spettacolo di Béjart in cui comparivano proprio gli elementi e il cui tema era la fede nell’uomo e la speranza nel
futuro testimoniata attraverso la danza. Ecco, io leggo così l’epilogo del gala, un messaggio di serenità e di gioia. Molto
bello, perfetta la musica, moderna l'idea, bella la coreografia e geniale il finale.
Il cuore si è fermato con Excelsior, in Mono Lisa ha avuto uno scompenso per ricominciare a battere col sorriso di
Roberto nel finale. Fra tanto calore e un pizzico di follia si conclude la prima serata del #bolletour2015.
11 febbraio
Sanremo è Sanremo ma solo Roberto
riesce a calamitare i nostri cuori: è stato "prescelto" per regalarci emozioni uniche. Ci ha lasciati senza
fiato, per stasera e domani porto l'ossigeno.
Confermo dopo la seconda visione: di "Through the light" non ne basta una volta, si vuole almeno il bis! Bellissimo
spettacolo con pezzi ben variati e che non si vedono sempre! Anzi! Roberto sempre unico e all'altezza delle
aspettative. Nonostante i cinque pezzi balla tutto con una tale maestria che se ne vorrebbe vedere ancora uno e poi ancora...
Al termine della seconda serata del #bolletour2015 non solo fiori di carta: per Roberto Bolle e i Friends arrivano le
rose.
12 febbraio
Scie di energia.
Così potrei riassumere, in tre parole, lo spettacolo al Teatro Europauditorium di Bologna.
Credevo di essere pronta per tanta gioia. Sbagliavo. Ogni volta è qualcosa di nuovo, coinvolgente, travolgente.
Arrivo nel foyer già carica di entusiasmo e mi caricano ancor di più l'accoglienza dei Bollerini ed i racconti delle
serate precedenti. Stasera si replica: non c'è due senza tre.
Quando prendo posto in teatro ho già il cuore agitato.
Leggo il programma della serata e mi pregusto l'inizio dello spettacolo con Excelsior dove Roberto Bolle
entra volando.
Gli artisti che ballano con lui sono un tripudio di bravura, agilità, perfezione. Non c'è tregua per le mie emozioni.
E' il momento di Passage: si crea il silenzio in sala, carico di attesa. Alla fine della esibizione sembra quasi che
la platea abbia paura ad applaudire per non disperdere la magia che si è creata... un attimo di esitazione e poi
l'applauso, uno dei tanti, caloroso, scrosciante.
Poi un pezzo sanguigno: Carmen! Roberto Bolle, da Principe gentile e delicato quale egli è, si trasforma in un
crescendo di passionalità e sensualità. Come può essere così passionale e carismatico stando semplicemente seduto a
cavalcioni su una sedia.... mi domando?
Ma non è ancora finita.
Arriva il pezzo nel quale capto scie di energia: Mono Lisa. Perfetto, gestualità intensa, una millimetrica intesa con
la partner.
Lo spettacolo si avvia alla fine e io sento quella dolce malinconia che precede un distacco.
Già finito ...? Ma no, non mi basta!
Through the Light mi "prende in gola", come sempre. Note che vibrano nell'aria e si perdono nelle scie di colore.
Un pubblico caldo, applausi a scena aperta, lunghi, interminabili, entusiasmo tangibile.
Finito lo spettacolo esco a malincuore.......
Volevo volare da Roberto Bolle ma sono volata per le scale, per il nostro Divino tutto, 3 serate magiche.
Excelsior=Potenza; Carmen=Passione; Mono Lisa=Energia; Through the light=Danza, Luce, Immagine;
Passage=Volo verso la Luce. Tre serate da ricordare sine die. Maratona bolognese terminata. Tripletta di grande festa, noi confidiamo nel
ritorno di Roberto.
Daniela, Gabriella, Giovanna, Lia,
Maria Romana, Sara, Susy
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