Bolle & Friends from ABT, Genova, Luglio 2013

 

Susy:
Apertura delle vendite per le tappe del tour 2013: quale località scegliere? Ci sono anche spettacoli al coperto e, benchè meno suggestivi, garantiscono la serenità per l'aspetto meteo delle nostre trasferte. Filo diretto con le bollerine bolognesi che mi accompagnano nell'avventura genovese per prendere online i posti in modo da essere vicine. Sappiamo che sono già presenti gli altri di diversa provenienza, ci siamo confrontati per tempo e abbiamo molto lavorato sulle idee per testimoniare pubblicamente la nostra ammirazione. E' il mio 13.o gala "Roberto Bolle and Friends" ed è come se fosse il primo perchè i Friends sono tutti principal e solisti dell'American Ballet Theatre.

Sara:
A me questo gala incuriosiva da morire.... i danzatori dell'ABT, la nuova creazione Prototype .... non potevo perdermelo!!!! Il viaggio in compagnia di Susy è sempre molto piacevole: è un ottimo autista,la sua macchina è super comoda e soprattutto è un tempo dedicato alle chiacchiere sulla danza ed è questo a renderlo così speciale.
Nella bolgia del ritiro dei biglietti ho un attimo di panico: mi viene detto che i miei biglietti non ci sono.... non provate a farmi questi scherzi: potrei trasformami nell'incredibile Hulk!!!! Fortunatamente i biglietti ci sono eccome, sono solo le pressioni del pubblico in attesa ad agitare i poveri addetti alla consegna.

Susy:
Con l'adrenalina a tremila ci raduniamo tutti nel foyer per appuntare il badge e per mettere a punto gli ultimi dettagli della sorpresa finale per il Divino.
Il teatro Carlo Felice è torrido, sia per il caldo sia per l'entusiasmo del pubblico che riempe ogni angolo della sala, gradini compresi.

Adriana:
Mancano pochi minuti all'inizio dello spettacolo, confesso un po' d'agitazione..... condita da un caldo quasi insopportabile.
Veniamo avvicinate da una giornalista del Secolo XIX. Siamo per un attimo restie nel darle retta, ma mi conquista la sua sincera "ammirazione". 
E' meravigliata dalla nostra impeccabile ed efficiente organizzazione.
La informiamo che siamo un gruppo di fans nato a Bologna nel 1997 che segue Roberto in tutto il mondo. E' incredula. La Grande Mela già le sembra lontanissima....
Sapesse fino a dove siamo capaci di arrivare..... direi che manca la luna, poi siamo al completo.
Purtroppo il tempo è tiranno... lo spettacolo sta per iniziare, e manca il fotografo del giornale.
Patrizia vuole a tutti costi fotografare il cuscino ed i fiori. Trova tutto ciò straordinario, è affascinata dalla nostra passione.
Giò la erudisce in merito e la informiamo che in teatro quella sera siamo in 5, solo due di noi in platea. 
Arriviamo da Trieste e Roma, qualcuno poi proseguirà per Taormina.
Patrizia chiede il nome di ciascuna di noi.
- Siamo un gruppo - risponde ripetutamente Giò, e nessun nome viene svelato.
Arriva trafelato il fotografo, scatta, scatta e scatta. Consento di essere fotografata.
Ma, ripeto, sta per iniziare. Dovrei concentrarmi su ciò che di straordinario andrò a vedere.
A Patrizia diamo le informazioni necessarie su I Bollerini, ma lei vuole avere un ulteriore contatto, A quel punto le dò il mio nome e scambio numero di cellulare e indirizzo mail.

Sara:
Mentre Lia chiacchera con le signore davanti a noi sfoglio il programma: tanti pezzi diversi alcuni dei quali mai visti in Italia, a volte non si vedono neanche tutti nella stessa stagione all'ABT quindi vederli tutti insieme nella stessa serata è proprio una gran fortuna. E mi ispira anche il fatto che ci sia uno scambio di partner.
Amo Ciaikovsky pas de deux: è un pezzo che richiede raffinatezza tecnica e leggerezza al punto tale che anche i passi più difficili appaiano allo spettatore naturali e semplici. Misty Copeland e Jared Matthews riescono a rendere perfettamente questa idea e sono quindi la coppia ideale per rompere il ghiaccio.
All'entrata in scena di Romeo, il nostro Roberto Bolle, il pubblico esplode in un fragoroso applauso. La sua Giulietta, Hee Seo si affaccia dal balcone del Carlo Felice: per chi non lo avesse mai visto è un teatro delizioso con finestre e balconi, ricorda i corrales spagnoli.
Non mi stanco mai di vedere Roberto in questo ruolo, riesce a regalare al suo personaggio freschezza e passionalitá: i suoi giri vorticosi, i renversès perfetti, la forza del lift a braccia tese in ginocchio sono un canto all'amore irruento, totale senza ma-se-perché della gioventù. Roberto è in perfetta forma. Seo, lirica e profondamente interprete è la partner perfetta per questo passo a due. Le ultime note non sono ancora terminate ed il pubblico esplode entusiasta.
È veramente coinvolgente e trascinante il calore con cui il pubblico sta gratificando gli artisti, questo sono certa fará della serata una data memorabile.

Susy:
Poi la scoperta dello Schiaccianoci nella versione Ratmansky. Mi appassionano le coreografie di Nureyev, che vengono considerate ridondanti di passi. Ebbene, anche qui ce ne sono tanti, magniloquenti, con un uso delle braccia spesso insolito, con spostamenti e cambi di direzione inaspettati, con i tipici tocchi ironici come quando la ballerina si cela e poi fa capolino dalle quinte. Per essere una giapponese e un americano, Yuriko Kajiya e James Whiteside ben si immergono nell'atmosfera zarista del pezzo.
Da 13 anni nei gala mi capita di vedere "Les Bourgeois". Ma Daniil Simkin è superiore a chiunque, la giusta interpretazione sapientemente intessuta al bombardamento dei virtuosismi, con leggerezza e ironia. Il pubblico è in delirio.

Sara:
Daniil Simkin mi stupisce per le sue qualitá virtuosistiche, seduce il pubblico e lo intriga. Mi fa proprio venire in mente Barishnikov!
A concludere questo primo tempo che lascia ben poco respiro al pubblico, è il passo a due nero della Dama delle Camelie. Julie Kent è una ballerina di tecnica, classe e con un viso che sembra uscito da un quadro. Roberto in questo passo a due la trascina con sè nel vortice di questo amore facendomi scoprire una interpretazione ed una intensità della sua partner che mi fanno desiderare di vederli nell' intero balletto.
E con applausi scroscianti si chiude questa prima parte.

Susy:
E' il momento dell'intervallo e abbiamo voglia di rinfrescarci, eppure è con vero sforzo che usciamo dalla sala dove un programma meraviglioso ci avvince e ci attrae come una calamita.

Sara:
Lia chiacchera con le signore vicine che le chiedono dove abbiamo visto Roberto, quando, come e perché e la ascoltano con attenzione.
Si spengono le luci ed Isabella Boylston e James Whiteside ci fanno scoprire questo spettacolare passo a due di Wheeldon, completamente diverso da Polyphonia che avevo visto anni fa. Mi è piaciuto da morire questo passo a due, la ricerca di linee curve, la morbidezza, i differenti livelli in cui danzano i protagonisti.

Susy:
Il passo a due sulla suggestiva musica di Arvo Part è una composizione perfetta per i due interpreti. Non si vedono più un uomo e una donna ma due corpi zoomorfi, come in un documentario al rallentatore sulle meraviglie della natura.
In Sinatra Suite finalmente arriva in scena Marcelo Gomes, che si rivela irresistibile, pur non facendomi cambiare opinione sul lavoro di Twyla Tharp.
Scopro poi uno dei ruoli in cui Roberto ha debuttato da poco all'ABT. Il passo a due di "The Leaves are fading" è poetico, suggestivo, con i passi che richiamano il carattere folkloristico della musica, peccato solo che senza il resto del balletto si perda il senso drammaturgico della vicenda.

Sara:
Speravo di vedere The leaves are fading, perchè impossibile da vedere qui da noi. Mi è piaciuto molto Roberto, ancora in coppia con Seo, in questo passo a due fatto da diversi passi di folklore, che mi ha permesso di scoprire un'altra sfaccettatura del nostro Divino e quanto sia a suo agio anche in questo pezzo.

Susy:
Un nuovo stacco brutale con "Poised", dal pastello al nero, dalle note elegiache di Dvorak a quelle roboanti di Chauveu, per poi arrivare ai tre pezzi forti che chiudono la serata.

Sara:
Stars and stripes rispecchia lo spirito americano: attaccamento alla bandiera, orgoglio, leggerezza ed ironia. Chapeau a Daniil Simkin e a Isabella Boylston.

Susy:
Marcelo Gomes e Julie Kent in "Cruel World" di Kudelka sono sensuali, ispirati; infine la creazione di Volpini per il Divino sorprendente, unica. Solo un interprete dalla musicalità e precisione estreme può sostenere la scena con i propri cloni! Stupiscono i tre cambi di costume nelle brevi pause concesse dalla coreografia e dunque non sorprende che alla fine della maratona il protagonista sia senza più fiato. Ma lo sono anch'io!

Lia:
Quello che più mi colpisce della serata sono principalmente tre cose: innanzitutto il livello tecnico di tutti gli artisti, veramente bravissimi. In secondo luogo la scaletta: una serata diversa dal solito gala ma con pezzi ben assortiti, un repertorio più "americano" che ha spaziato dal classico al contemporaneo ma sempre con classe e brio! Infine PROTOTYPE che trovo davvero bellissimo ed esaltante. Mi piace sia da un punto di vista concettuale che coreografico. Io lo interpreto così... Si comincia dallo studio della danza e quindi un riferimento all'académie de danse e alla codificazione dei passi, ma Roberto indossa una tuta alla "star trek" proprio perché anche il ballerino del futuro dovrà confrontarsi sempre con il lato tecnico della danza. Poi si passa all'artista e quindi compare Albrecht e il riferimento è la danza dell'800, poi Romeo e quindi i coreografi del '900 e poi ci si spinge oltre ciò che Merce Cunningham ed il post modern avevano osato fare. Non solo interazione con il ballerino ma lo stesso riprodotto che balla con se stesso replicato. E lo fa con un paio di jeans addosso che rappresentano il presente. Lo trovo quindi un percorso fra passato-presente-futuro della danza in generale ed un omaggio all'artista Roberto Bolle, alla sua carriera unica perché è unico lui. Pochi sono i ballerini che possono passare da uno stile all'altro, da un coreografo all'altro e dare un senso a tutti i pezzi che ballano. In Prototype i cambi di stile sono velocissimi eppure Roberto li balla tutti con la naturalezza che gli è propria e dando importanza ad ogni singolo movimento. È proprio figlio di Tersicore e lui si dedica a questa madre tiranna con piena dedizione da sempre. Al finale è davanti al suo pubblico con poco, un paio di jeans e se stesso, come i padri della danza moderna hanno insegnato perchè il ballerino è l'essenza della danza. In effetti non serve altro, solo Roberto che eleva il gesto, fuso con la musica, ad arte, è come se cantasse col corpo. Ed è un successo, il pubblico in delirio ed io compiaciuta che mi dico "se lo merita proprio!"

Sara:
Collaborazione ben riuscita: un assolo che rende al meglio le caratteristiche di Roberto, ne racconta il percorso artistico, ne mostra la pulizia e qualitá di danza ed allo stesso tempo dialoga in modo contrappuntistico con musica e tecnologia.
Un trionfo di applausi.

Adriana:
A fine spettacolo, finalmente i lanci, cinque.
Tre mazzi colorati di fiori, un mazzo di rose bianche, ed il cuscino rosso a forma di cuore.
Pensato da mesi, per questa occasione da noi aspettata a lungo.
E i fiori sono solo un piccolo omaggio simbolico. Avrei voluto lanciarne molti di più. Tutti meritatissimi.
Da parte di Patrizia mi arriva un sms:
"Domani I Bollerini sul Secolo! Siete grandiose! * Ho visto ora la pagina, che esce domani, c'è la sua foto. Pat"

Susy:
Abbiamo perso tutte le energie quando ci catapultiamo all'uscita degli artisti. I familiari aspettano pazientemente che Roberto firmi gli autografi ai fan che lo assediano e che vengono fatti entrare a piccoli gruppi. Noi siamo davanti al parcheggio quando lo salutiamo mentre si allontana sorridendoci. Ci aspetta un lungo viaggio di ritorno a casa sotto la luce della luna, le stelle erano tutte in scena a Genova.

Sara:
Torno a casa pensando che Roberto, oltre che uno straordinario ballerino, è un eccelso direttore artistico poichè ha portato in scena danzatori di qualitá scegliendo brani che ne risaltassero le caratteristiche e che fossero delle novitá per il pubblico italiano. Benedetta Tersicore che ce lo hai mandato sulla terra!!!!

 

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