Bolle & Friends, Pechino, Novembre 2018
1998-2018: sono passati esattamente 20 anni da
quando vidi per la prima volta danzare Roberto Bolle dal vivo e quando in
primavera venne annunciato il cartellone di Emilia Romagna Festival Off
con gli spettacoli in Cina decisi che per festeggiare degnamente
l’anniversario sarebbe stato meraviglioso esserci, anche se mai prima
avrei pensato di visitare quel paese lontano. Ma come sempre i progetti
grandiosi dell’ambasciatore della danza italiana nel mondo spingono a fare
pazzie. Dopo lunghi e pazienti preparativi mi sono ritrovata sul volo
diretto a Francoforte con due dei friends che avevano partecipato la sera
precedente allo spettacolo di Rimini, bellissimo imprevisto per iniziare
in tema il viaggio. Lasciato il bagaglio in hotel a Pechino, mi sono diretta al
National Centre of Performing Arts noto per la sua forma a uovo. Quello
che mi ha immediatamente colpito è l’illusione che per entrarci si debba
camminare sulle acque e invece l’ingresso è sotterraneo. Arrivata la sera dello spettacolo mi sono
incuriosita a scoprire la reazione del pubblico cinese, che si è
accaparrato i 2400 posti dell’Opera House, davanti alla leggendaria star
italiana. In sala è presente anche una folta rappresentanza del fan club
giapponese, sparsa in diverse posizioni. Sono seduta accanto a una delle
fondatrici e già con Prototype ci siamo rallegrate per il gradimento e i
frequenti applausi a scena aperta. Poi il sempre delizioso Carnevale a
Venezia, che unisce l’Italia in maschera allo stile classico di Petipa. Finalmente anche a me è toccato in sorte di
ammirare da Roberto il pezzo di MacGregor intitolato Qualia, che il nostro
beniamino ha aggiunto questo mese al suo immenso repertorio, mentre
Melissa Hamilton è una veterana. Il successo è stato strepitoso,
d’altronde i due lo hanno ballato come se fosse stato creato appositamente
per loro. Altra scoperta la cinese Qimin, perfetta ballerina
romantica, impalpabile e spirituale nel sommo dei titoli di un repertorio
che la vedrebbe star incontrastata se non fosse ormai in chiusura di
carriera. La perfezione di Caravaggio ha fermato lo scorrere
del tempo per donare la più bella opera d’arte vivente al mondo, a cui è
stato tributato un trionfo incredibile. Altrettanto incredibile la cubana Adiarys Almeida
nel passo a due di Don Chisciotte, sempre più virtuosa e scoppiettante. Chiusa la serata con il delicato Rencontre in
coppia con la Konovalova, Roberto è tornato per gli applausi finali con il
costume di Caravaggio. Il protrarsi delle ovazioni è stato tale da
costringere a riaprire il sipario per un’altra meritatissima valanga di
applausi.
Pur assistendo alla replica della sera precedente
la mia mente ha fatto nuove associazioni. Di Prototype ricordo la
citazione dei ruoli che sono state pietre miliari nella carriera di
Roberto Bolle: Lago dei cigni, Romeo e Giulietta, In the middle somewhat
elevated, Giselle. In Prototype reloaded mi era sempre parso che tutta
questa sezione evocativa fosse stata soppressa e invece stavolta mi è
evidente che la posa finale è un gesto di Albrecht. L’idea rimane quella
di fornire un biglietto da visita, ma con accenni meno scoperti al
repertorio. La scelta di affrontare un lavoro di MacGregor, il
coreografo che ha spinto oltre il livello del partnering, si ascrive forse
a un percorso inevitabile per colui che viene unanimemente considerato il
miglior partner al mondo. Fusione perfetta tra luce, suono, movimento e
plasticità: questo è il passo a due di Caravaggio e nel rivederlo mi sono
sentita pervasa da una beatitudine celestiale. Infine il passo a due di Rencontre che ha lanciato
un chiaro messaggio di armonia e di pace per un mondo a colori dove la
fantasia è l’essenza della realtà.
Bissato il trionfo della recita inaugurale, la
tappa pechinese del Bolle and Friends si è chiusa con un saluto a Roberto.
Nell’augurargli buon viaggio il prossimo appuntamento è fissato a
Shanghai. Susy |