Bolle & Friends, Peralada, Luglio 2016
Partiamo da Bologna alcuni giorni prima in modo da
poter esplorare la regione intorno a Peralada.
Appuntamento a Fiumicino per unirci alle amiche che
avevano assistito ai gala di Caracalla.
Quando arriva la sera dello spettacolo abbiamo già gli occhi colmi
di sole, natura e arte, oltre a due sacchetti di omaggi per gli
interpreti. L’auditorium offre una buona visuale da ogni posizione. Ci
sistemiamo nei vari settori e aspettiamo ansiosamente l’apertura del
sipario rosso. Come reagirà il pubblico spagnolo che per la prima volte
assiste allo spettacolo del Bolle and Friends? Prototype cattura da subito
ed è un crescendo di applausi a ogni passaggio da un quadro all’altro, per
culminare nel finale con l’avanzata della compagine dei cloni condotta dal
nostro beniamino in carne e ossa.
Il ghiaccio è rotto, l’entusiasmo diventa sempre
più evidente a ogni passo a due. L’umidità dell’aria copre di gocce di
sudore la pelle dei ballerini che non si risparmiano. Piace molto
l’alternanza di classico e moderno, una vetrina di quanto di meglio ci sia
a livello di coreografie, esaltate da interpreti bravissimi a renderne le
peculiarità. E così passiamo dalla morbidezza di Wheeldon alla plasticità
di Forsythe, dalla esibizione del gesto virtuosistico di Petipa alla
narrazione dei fantasmi della mente di Petit. Dopo l’intervallo l’entusiasmo continua ad
aumentare, non basta più battere le mani e gli spettatori pestano coi
piedi facendo rimbombare la struttura. Straordinario connubio tra
Tsygankova e Golding nel Don Chisciotte, meraviglioso incontro-scontro da
Proust, con Andrijashenko ormai padrone del ruolo al punto da apparire
come lo specchio ideale del Morel di Roberto. E poi la baldanza di Lane e
Gouneo in Diana e Atteone, la musicalità dialogante di Vostrotina e Bauch,
per finire in un’esplosione di risate per Viktorina Kapitonova impegnata a
fare da spalla a Roberto nelle gag del Grand Pas de deux. La perfezione.
Non basta: tutti tornano in scena per lo swing di
Benny Goodman, e poi ancora Roberto in We will rock you. Come lasciar
andare via questi artisti meravigliosi?
All’uscita degli artisti non ci consentono di
aspettare Roberto. Ci allontaniamo deluse di non poterlo salutare ma per
pura coincidenza lo incrociamo poco dopo all’ingresso del ricevimento
privato offerto dall’organizzazione. Possiamo così intrattenerci con lui e
scambiare qualche battuta. Al prossimo spettacolo e grazie! Susy
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