Bolle & Friends, Pompei, Luglio 2015

 

"Viaggio nella bellezza" è il titolo del libro uscito in primavera che ritrae Roberto Bolle nei siti storici più significativi del nostro paese ed è anche il nome del tour partito da Los Angeles che il nostro ballerino ed i suoi Friends portano in giro per l'Italia.
Questo spettacolo è stato uno dei pochi ad essere andato in scena al Teatro Grande degli Scavi di Pompei nonostante le svariate difficoltà incontrate dopo che il Pompei Festival è naufragato quasi interamente. In un’intervista la nostra étoile commenta dicendo che purtroppo talvolta le bellezze del nostro paese non vengono valorizzate come dovrebbero o addirittura sono degradate.
Dopo aver conosciuto la distruzione nel tragico 79 d. C. Pompei è in qualche modo resuscitata ed è principalmente per questo motivo che Roberto ci ha tenuto così tanto a riuscire a realizzare “il sogno di danzare tra le rovine della nostra antica civiltà”.
E' la sera del 25 luglio, ed entrare tra gli scavi così carichi di storia ma anche di lontana sofferenza mi mette un po’ di ansia, aumentata dal fatto che a fatica, dopo un lungo percorso, a volte scosceso, raggiungiamo i nostri posti all’interno del teatro.

Il primo pezzo ad essere presentato è Apollo su coreografia di Balanchine e musica di Stravinsky, con Roberto e Melissa Hamilton. La musica per sola orchestra d'archi usati con sordina tranne che per il contrabbasso è un Adagio molto espressivo e ben sottolinea questo passo a due dove il nostro Divino esprime Apollo nella sua grandezza con movimenti ampi ed espressivi e con la sua grande presenza scenica. Brava anche la Hamilton che attira immediatamente gli applausi del pubblico, in questo botta e risposta tra la musa Tersicore ed Apollo. Sugli accordi finali i due ballerini si abbracciano formando un’unica figura.
Segue un altro passo a due in stile classico, il Don Chisciotte con la ballerina russa Maria Kochetkova, mentre come terza coreografia si passa a un balletto moderno, “On the nature of daylight”, su musica di Max Richter con Anna Tsygankova e Matthew Golding. Insieme hanno presentato questo pezzo di non facile interpretazione, con movimenti vorticosi e sinuosi dei loro corpi.
Ecco che rientra Roberto con l’unica ballerina italiana presente in questo tour, Nicoletta Manni della Compagnia del Teatro alla Scala. Presentano il passo a due dall'“Excelsior”, già visto in altri Gala, ma sempre strabiliante per l’interpretazione e la precisione dei movimenti. Come di consueto Roberto entra in scena con una grande elevazione ed apertura di gambe, attirando immediatamente l'applauso del pubblico anche per la bellezza del corpo quasi totalmente svestito…
Seguono altrettanti brani degni di nota come “Qualia” e “Delibes Suite”. Vorrei soffermarmi però su Opus 100 – fùr Maurice su musica di Simon & Garfunkel con coreografia di Neumeier. Questo passo a due maschile creato quale omaggio alla grande amicizia con Maurice Bejart per il suo settantesimo compleanno da John Neumeier, è ballato per l’occasione da Roberto Bolle e Alexandre Riabko. In questo pezzo è chiaro come venga celebrato il trionfo dell’amicizia e dell’aiuto reciproco: i due ballerini si muovono in perfetta sintonia sulle note di questa stupenda musica emozionandomi e facendomi completamente dimenticare il caldo di questa serata che è decisamente insopportabile. Adoro questo genere di movimento più moderno rispetto agli altri, meno rotondo, più ritmico anche se allo stesso tempo espressivo. Mentre i due ballano, sembrano improvvisare movimenti liberi seppur perfetti. La mimica di Roberto, le sue espressioni fanno il resto: non ci sono parole, tolgono il respiro.

Lo stesso vale per il famoso Canon in D Major su musica di Johann Pachelbel sempre con Bolle, Riabko che sostituisce Otto Bubenicek e Jiri Bubenicek, autore della coreografia. Questo passo a tre maschile è stupendo per i movimenti, la musica, l’interpretazione e la complicità tra i ballerini che seguono perfettamente le note del canone in re maggiore inanellate con grande maestria dal compositore barocco tedesco Johann Pachelbel. E bravo Riabko che ha dovuto velocemente fare da sostituto. Il pezzo chiude stupendamente la serata all’interno di queste rovine che per l’occasione si sono trasformate in un teatro a cielo aperto.
La Marcia in si bemolle op. 99 di Sergei Prokofiev fa sfilare i ballerini per gli applausi finali a cui il pubblico non smette di applaudire. Personalmente penso che sia stata un’idea geniale utilizzare questa musica composta per banda e poi trascritta per orchestra di Prokofiev per la passerella finale.

Al rientro in hotel, ci fermiamo col gruppo Bollerini Italiani e Giapponesi per mangiare qualcosa e vediamo passare Roberto Bolle ed i suoi friends che si apprestano a ritrovarsi per la cena. Roberto è provato dalla stanchezza e dal caldo ma ci sorride salutandoci come sempre.

Maria Romana

 

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