Bolle & Friends, Taormina, Luglio 2009

 

 

22 luglio

Quest'anno l'estate è ricca di appuntamenti con la danza di Roberto Bolle.
Il primo è il 23/7 a Taormina.
Rientro dagli USA, dove ho assisto a tutti gli spettacoli del Divino nella sua prima stagione come principal dell'Abt, il giorno 19. Appena il tempo di cambiare la valigia ed il 22 eccomi in aeroporto diretta in Sicilia dove arrivo in mattinata.
Il pomeriggio è dedicato alla visita del teatro - che oggi chiuderà in anticipo - sperando in cuor mio di poter restare anche oltre l'orario per vedere le prove. So già che sarà difficile, quasi impossibile: infatti i turisti vengono fatti allontanare tutti. Stranamente nessuno mi avvicina...... vengo poi a sapere che il management di Roberto ha dato disposizioni affinché potessi restare: un bellissimo regalo, che non ha prezzo!
Sul palco Roberto ed i friends eseguono esercizi di riscaldamento, seguiti dalla lezione; sono affascinata: Roberto è unico, anche in questo. Mentre il tramonto cede il passo al crepuscolo e le prime stelle si accendono in cielo iniziano le prove che si protraggono fino a notte. La stanchezza per gli effetti del jetlag si fa sentire ma viene velocemente superata mentre guardo ciò che accade sul palco. Nei pochi momenti di pausa ho anche modo di scambiare con alcuni componenti dello staff commenti su ciò che sto vedendo e sulle recite di NY. È’ mezzanotte quando la serata - che è volata in un attimo - finisce. Assistere alle prove è bellissimo, sono momenti magici: cosa non darei per avere sempre questa opportunità! Poi un saluto veloce a Roberto ed al suo staff, fatto di sguardi e sorrisi e mi avvio all'albergo.

23 luglio

Il giorno è arrivato: si dia inizio al tour.
È una bellissima calda serata d'estate, il cielo di Taormina è punteggiato da una miriade di stelle. Nella storica cornice del Teatro Greco inizia il tour italiano 2009.
Ai cancelli una marea di persone si accalca, impaziente, per poter entrare e guadagnare i posti migliori: la gradinata non è numerata.

In questo contesto il brano di apertura non poteva che essere "Apollo", danzato con Beatrice Knop. Il Divino, ispirato, danza come solo lui sa fare: in modo..... "divino"!
Vengo catapultata indietro di un anno, a quel 16 giugno 2008 al Colosseo: allora furono solo 600 i fortunati spettatori. Questa sera sono molti di più.
Gli occhi di Roberto brillano, il pubblico fin dal suo apparire - ed a più riprese durante l'esecuzione del pezzo - non manca di esprimere la propria ammirazione con calorosi applausi.
Arlésienne, danzata in coppia con Sabrina Brazzo, chiude la prima parte. Qui Roberto ci fa vivere con lui la disperazione di Frédéri. Ogni passo, ogni gesto, ogni espressione del volto sono di una drammaticità sconvolgente, da togliere il fiato. Il suicidio è la liberazione per Frédéri e per il pubblico che esplode in applausi che sembrano non avere fine.
Nella seconda parte Roberto danza due pezzi che amo moltissimo. Il primo è Le Souffle de l'Esprit con Grigoryan e Martirosyan. È un bellissimo passo a tre maschile, coreografato da J. Bubenicek, su musica di Pachelbel e O.Bubenicek. Come già un anno fa a Milano in piazza Duomo Roberto mi incanta per la sua danza armoniosa, in sintonia pressoché totale con i friends.
Il secondo è Petite Mort di Kylián in coppia con Natasha Novotnà. È questo un brano ricco di sensualitá estremamente sottile e di forte carnalitá espresse con movimenti che ci riportano all'atto d'amore, fino a raggiungere il clou: proprio come suggerisce il titolo. Che dire di come lo danza Roberto? É shockante, un colpo al cuore.

In sintesi
La Divinitá: Apollo; la Spiritualitá: Le Souffle de l'Esprit; la Disperazione: Frédéri; la Carnalità: Petite Mort
Tutto in una sola magica serata a Taormina. Le stelle che brillano sopra il Teatro Greco sono state oscurate dalla luce della Stella più luminosa della Danza: Roberto.
La serata, però, non termina con i reboanti applausi del pubblico alla nostra stella ed ai suoi friends che questa sera sono Sabrina Brazzo, Arman Grigoryan e Vahe Martirosyan, Beatrice Knop, Shoko Nakamura e Dimitry Semionov, Natasha Novotnà e Francesco Nappa nonché Simona Atzori, artista molto particolare. L’essere nata senza arti superiori non le ha impedito di realizzare il suo sogno: diventare ballerina professionista e pittrice di talento, ideatrice del Premio Atzori per la Danza consistente in una tela dipinta dalla ballerina pittrice e che - dal 2002 – viene consegnato a tutti gli artisti che si sono distinti in base alla loro professionalità, all’impegno sociale ed alla divulgazione della danza nel mondo.
E chi, meglio di Roberto persegue questo obiettivo?
Ecco come descrive il momento della consegna la stessa Simona: “Roberto aveva scelto le mani di Franca Roberto, moglie di Candido Cannavò (autore del libro “E li chiamano disabili” che racconta la storia di Simona n.d.r) perché potessi consegnargli il mio premio. La sua scelta mi commosse profondamente e mi fece capire che meravigliosa persona, sensibile ed attenta sia. Franca era stata una grande ballerina ed insegnante di danze spagnole alla Scala di Milano. Roberto l’aveva sempre amata ed ammirata come insegnante. Il cerchio si chiudeva. Franca prese il quadro, mi sorrise e lo porse a Roberto. L’emozione era palpabile!”.
Dopo questa premiazione tutto il teatro che aveva seguito in profondo silenzio, si riscuote e scrosciano gli applausi.
Molta la folla all’uscita in attesa di Roberto, io sono defilata ma so che per andare al suo albergo deve necessariamente passarmi davanti. Ha voglia di scherzare quando arriva sorridente, mi vede e il suo saluto è “ciao, cosa fai qui?” Rispondo con un sorriso facendo spallucce. Poi mentre si allontana anch’io rientro in albergo.

Giovanna

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