Bolle & Friends, Udine, Dicembre 2023

 

Il #Bolletour2023 ha toccato per la prima volta la città di Udine. Il pubblico è stato entusiasta e davvero caloroso, forse anche per il fatto che uno spettacolo di questo livello sia stato fatto in una città e in un teatro nuovi, diversi da quelli in cui siamo abituati a vederlo, e questo ha dato modo a tante persone di poterci essere, perché non tutti hanno la possibilità di fare trasferte fuori regione. E l’entusiasmo del pubblico per questo evento si è percepito tutto.
Era bello sentire i commenti stupiti delle persone vicino a me che lo vedevano per la prima volta, e che rimanevano meravigliati sia dalla bravura dei ballerini, che dai fisici.

Il programma è stato come al solito molto bello, vario, sia con brani classici che contemporanei.
Ho rivisto “In your black eyes”, che rimane uno dei miei pezzi preferiti. In questa coreografia Roberto Bolle è da solo sul palco, con un paio di pantaloni neri e una camicia nera semi trasparente che mette in evidenza il suo fisico stupendo (e anche le luci erano state studiate a dovere). La musica è di Ezio Bosso, e in quei 10 minuti in cui riempie da solo il palco, Roberto riesce a trasmettere tutte le difficoltà e la sofferenza di una persona che non riesce più a gestire il proprio corpo, la stessa sofferenza provata dall’autore di quel brano.

Molto belli anche i 2 pezzi contemporanei con Melissa Hamilton, icona della danza e creatura quasi divina, meravigliosa nei suoi movimenti, un fascio di muscoli con la leggerezza e la flessuosità di un fuscello.
Il primo è stato Lightness of being, che ha aperto la serata, mentre l'altro è stato Qualia, con una coreografia di Wayne McGregor. In entrambi i pezzi la musica è contemporanea, lenta e delicata, i corpi si fondono e si amalgamano alla perfezione, con movimenti leggeri ma forti allo stesso tempo, e la sinuosità di Melissa è sempre messa in evidenza, con quelle spaccate che vanno ben oltre ai più umani 180° di apertura.

Altra presenza ormai fissa fra i Friends è un ballerino che a me piace tantissimo: Toon Lobach, olandese, poco più che ventenne, con un fisico giovane, ma una sicurezza incredibile nei movimenti, e un'agilità sorprendente. Credo che sia nato e cresciuto con la danza contemporanea nel sangue, non ha mai ballato brani classici, ma sulla contemporanea è stupendo.
Les Indomptes è una coreografia che hanno già proposto altre volte, e che è sempre bellissima. Lui e Roberto sono insieme sul palco, unici due punti illuminati in uno spazio scuro, non si vede il palco, si vedono solo loro, e i loro corpi scolpiti, vestiti solo con un paio di jeans.
La musica è bella, particolare, sento un accento francese ma non credo che sia un testo, è piuttosto una nenia che si ripete in tutto il brano, gradevole da ascoltare. I due ballerini si muovono all'unisono, sono vicini e ripetono gli stessi movimenti, finchè si allontanano, si inseguono, si riprendono e si riavvicinano. Credo che venga rappresentata la dinamica delle relazioni fra persone, che è spesso un avvicinarsi e allontanarsi, un rincorrersi e riprendersi.
Mi ha sorpreso la forza che hanno, quando uno prende in braccio l'altro, e quando si sollevano. Anche Toon, che ha un fisico sì muscoloso, ma decisamente più acerbo e minuto, prende in braccio Roberto con una scioltezza che sembra che non faccia neanche fatica!
In un altro pezzo Toon ha ballato con Casia Vengoechea: "I", si chiama così. Anche qui ci sono solo i 2 ballerini sul palco, vestiti di nero, ma la musica è più incalzante, ripetitiva, quasi ipnotica. Loro si muovono insieme, a volte si allontanano, ma poi tornano a ripetere insieme gli stessi movimenti. A me piace questa coreografia, ma sono una profana, non saprei dirvi se ha un significato.

Fra i brani di classica, abbiamo visto Esmeralda, ballata da Riho Sakamoto e Young Gyu Choi. Entrambi molto bravi, di questo brano mi piace particolarmente la parte della ballerina, quando balla con il tamburello, c'è stato poi Lo Schiaccianoci, sulle musiche di Tchaikovsky, e Don Chisciotte, entrambi ballati da Tatiana Melnik e Motomi Kiyota, notevoli anche loro, sia per l'elevazione di lui, sia per l'equilibrio di lei, che si è esibita in una figura in cui è rimasta ferma su un punta per alcuni secondi, fra lo stupore del pubblico.

La serata si è conclusa con un pezzo portato recentemente nei teatri e salito subito sul podio dei miei preferiti: Sphere, in cui Roberto è nuovamente da solo sul palco. Balla su una coreografia di Mauro Bigonzetti e una musica del violinista Alessandro Quarta. In realtà non è completamente solo, ma divide il palco con una sfera di 3 metri di diametro, e che rappresenta il pianeta, di cui l'essere umano dovrebbe prendersi cura, e che invece sta distruggendo. Una voce di donna, soave e struggente, rende quest'ultimo pezzo ancora più suggestivo ed emozionante. Roberto, affascinante come un Dio greco, fa roteare questa sfera per tutto il palco, fra luci e ombre, speranza e angoscia.
Gli applausi finali sono stati calorosissimi, il pubblico si è alzato in piedi, per ringraziare tutti gli artisti per questa serata piena di bellezza, e fuori dal teatro Roberto come sempre ha concesso foto e autografi a tutti i suoi fan.

 

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