Bolle & Friends, Verona, Luglio 2012
E’ il Gala dei Gala. C’è un po’ di apprensione durante i preparativi per la serata, stemperata da qualche risata. Abbiamo pensato di donare un presente simbolico a Roberto Bolle, degno della straordinaria serata. A me l’incarico della consegna. Accetto, ma mi rendo conto da subito della difficile impresa. Tre interrogativi da risolvere: come entro, come mi avvicino, come consegno. Il primo entrare in Arena con un peluche piuttosto voluminoso!? A mia difesa posso dire di colore in gradazione con ciò che indosso. Labile come difesa, e non ne ho bisogno. Nessuno dice nulla… del tipo… signora lei dove va con…. Rido, e il primo scoglio è superato. Ora tocca gli addetti alla
sicurezza…. e qui la diplomazia di Giò, e non solo, è vitale. Mi guardo intorno e penso a come arrivare sotto il palco, o meglio agli ostacoli da superare. Semplice solo in teoria. Durante l’intervallo ho la conferma che potrò consegnare il peluche al Divino, scortata sotto il palcoscenico da persona addetta alla sicurezza. Perfetto rispondo, è molto teatrale. Gli Artisti tutti donano, a questo fortunato e privilegiato pubblico, molto di più del loro meglio. Sono danzatori che ho già visto, ma questa serata è vissuta da tutti all’ennesima potenza. C’è un’energia impalpabile tra i danzatori, isola ciò che accade in palco, ma nello stesso tempo irrompe fortissima sul pubblico. Tutti danzano con l’anima, con i visceri. Piedi e tecnica ineccepibile sono oggi per me in secondo ordine. E’ energia pura, trafigge i cuori di molti. Questa è, a mio modesto parere, la chiave di volta di questo spettacolo. Tutto è veramente al di sopra di ogni più rosea aspettativa. E questa sera si è davvero toccato il cielo con un dito. E’ il momento della consegna. Il cuore accelera i suoi battiti. Penso di scendere di lato, ed arrivare al centro del palco in sordina e senza disturbare nessuno. Mi alzo e a sorpresa l’addetto alla sicurezza mi indica
un altro percorso, appunto teatrale, mi spiazza un po’, ma non ho scelta. Devo camminare davanti a tutta la prima fila e scendere al centro sotto il palcoscenico. Mi accorgo di non essere vista da Roberto, l’emozione è tanta, la lucidità comincia a scarseggiare. Mi concentro sul gesto e sul momento. Sono in un vortice di rumore e di emozioni, il pubblico è in delirio. Respiro e, con la poca lucidità rimasta, penso. Sono nascosta sotto, al buio, con tanto di delfino ( 90x30). Tutti gli Artisti salutano il calorosissimo pubblico. Ora tocca al Re dei Re. Avanza ignaro…..
Allarga le meravigliose braccia alla seconda, volge lo sguardo radioso alle gradinate, e come da prassi, s’inchina al Suo pubblico…. (è tutto sotto controllo da minuti ed è il mio momento)…. porgo al dio Apollo il delfino, come se emergesse da un ipotetico mare buio. E leggo negli occhi e sulla bocca di Roberto la sorpresa, lo stupore. Perdo la poca lucidità rimasta. Questa non se l’aspettava. Ne sono certa.
(Piccolo mio vezzo, braccia tese e palmo delle mani rivolto al cielo, piedi piccola seconda, vedi gesto coreografico in Apollo). Lascio immaginare a quanto andasse il mio cuore. Intanto il delfino con il nostro logo viene mostrato a tutto il pubblico. Ormai il delirio é collettivo. Torno scortata al mio posto e finalmente la meritatissima OVAZIONE. Tutti in piedi! Il Divino è raggiante. Saluta e ringrazia più volte il generoso e caloroso pubblico. Ci attardiamo tutti riuniti il più possibile in Arena, e per commenti a vivo, e per convenevoli e per saluti. Percepisco un senso di leggerezza e soddisfazione. E’ andata. E’ andata alla grande. E’ andata in tutti i sensi. Vai dio Apollo, solca l’onda, vai verso la tua isola, qualunque essa sia. Ti vogliamo un mare di bene. Adriana
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