Bolle & Friends, Verona, Luglio 2023

 

Ritorno in Arena dopo otto anni di assenza. E’ l’occasione per ritrovare amici che non vedo da tempo.
Il cast e il programma sono più ricchi del solito, niente viene tralasciato per celebrare degnamente la danza all’interno della 100.a edizione del festival.

Si comincia con Alma portena, in cui Roberto Bolle sembra ogni volta più ispirato e io ne resto ogni volta più convinta, un tuffo nelle atmosfere del recente viaggio a Buenos Aires.
Splendidi Antonio Casalinho e Madoka Sugai in Fiamme di Parigi, pirotecnici lui con i salti tripli e lei con un doppio tour en l’air!
Infra con Roberto Bolle e Melissa Hamilton è un pezzo noto anche per essere stato inserito nell’edizione di Capodanno dello show televisivo Danza con me. Molto breve, molto delicato, in cui si possono trovare i fili che partono dalla tecnica classica come base di partenza degli adagi che aprono i passi a due nei lavori ottocenteschi, per arrivare alla distillazione e rarefazione dei passi a due del nostro secolo. Le suggestioni sono indotte da piccoli tocchi che lo rendono distinguibile da altre coreografie di McGregor.

Indomptés è una coreografia di 31 anni fa ma non perde il suo impatto sul pubblico, con la sua potente scrittura fatta di gesti paralleli alternati a scambi di ruoli compie il sortilegio di catturare e trascinare, tanto da far apparire questo passo a due maschile come una novità. L’affiatamento necessario non manca di certo tra Roberto Bolle e Toon Lobach.
A racchiudere questo capolavoro vediamo prima il passo a due del balcone da Romeo e Giulietta con Yasmine Naghdi e William Bracewell e in seguito il passo a due dal Corsaro con Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko col costume di Conrad, entrambi molto applauditi.

Carmen di Amodio comincia con Don Josè che si strugge per l’irresistibile seduzione della sigaraia ma l’entrata in scena di Melissa viene disturbata dalle prime gocce di pioggia che scatenano il fuggi fuggi del pubblico, impedendo di seguire la coreografia e soprattutto di farsi coinvolgere. Roberto e Melissa continuano a danzare mentre si accendono le luci sugli spalti per consentire a chi sta andandosene di vedere i gradini ed evitare di cadere. Chi è rimasto acclama il coraggio dei danzatori. Si indossano gli impermeabili, si aprono gli ombrelli e ci si mette pazientemente in fila per andare a ripararsi. L’attesa comincia a prolungarsi e c’è chi si allontana definitivamente, supponendo che non si riprenderà lo spettacolo.

Dopo un tempo lunghissimo l’annuncio insperato: incredibile, si può tornare al posto, anche se non è possibile asciugare tutto l’anfiteatro oltre al palcoscenico. Inizia "I" e dopo pochi secondi ricomincia a piovere e nuovamente si accendono le luci dell’anfiteatro. Toon Lobach e Casia Vengoechea non si fermano. Con le luci led la pioggia sembra aggiungere un tocco in più all’atmosfera della coreografia. Gli interpreti fasciati nelle loro tute nere si inchinano agli applausi scroscianti con i loro capelli fradici e noi spettatori fasciati nei nostri impermeabili multicolori vorremmo che non lasciassero il palcoscenico.
Torniamo al riparo ma stavolta è per poco: nonostante la pioggia non abbia smesso di allagare nuovamente il palcoscenico, ai tenaci superstiti viene donata l’emozionante coreografia di chiusura. Sphere è una creazione di Bigonzetti su musica appositamente composta da Alessandro Quarta e si capisce subito che è come un abito su misura per Roberto. Il suo corpo galleggia sui riflessi delle luci proiettate su di lui e si trasforma in una figura animata all’interno di giochi d’acqua. Tutto brilla in un universo fatto di miliardi di gocce scintillanti come lucenti cristalli. Il mito di Atlante rivive con il farsi carico dell’enorme globo che rappresenta il pianeta Terra. Incessante il diluvio dal cielo e incessanti gli applausi dagli spettatori incantati.

Susy

 

 

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