Gala per Unicef, Roma, Novembre 2010

 

 

L'8 settembre a Milano, dopo lo spettacolo Serata Forsythe vengo a sapere che il 20/11 a Roma, Auditorium della Conciliazione ci sarà un "Roberto Bolle Gala for UNICEF". I biglietti saranno messi in vendita a metà mese. Mancano due mesi ma gli ingranaggi della mia testa si sono già messi in movimento. Nei giorni successivi, dopo il consueto scambio di mail con gli altri Bollerini, si arriva alla decisione. È nostra abitudine, in occasione di questi Gala a scopo umanitario, fare la nostra parte come i colibrì della nota leggenda africana e il nostro omaggio a Roberto é la somma di denaro che devolviamo all'Associazione. 
Questa volta decidiamo di rendere visibile il nostro contributo offrendo a Roberto ed i suoi Friends un omaggio simbolico.
A me il compito di contattare il punto UNICEF di Milano per reperire ciò che ci occorre. Con la loro collaborazione riesco a trovare, per Roberto, una famigliola di pigotte: mamma e figlia con la pelle nera (il "Papà" gli era già stato regalato qualche anno prima) ed un gadget "my best friend" in versione "bimbo" e "bimba" per ciascuno dei Friends.
Il 19 parto prestissimo per la capitale per assistere in tarda mattinata alla conferenza stampa. Roberto racconterà del suo viaggio - fatto nella prima decade del mese - nella Repubblica Centro Africana. È il suo secondo viaggio sul campo come Ambasciatore UNICEF, il primo risale al 2006 in Sud Sudan. 
Sono presenti - tra gli altri - il Presidente UNICEF Vincenzo Spadafora, il ministro Mara Carfagna. Moderatore è Paola Saluzzi anch'essa ambasciatrice Unicef.
Al suo arrivo nella sala della conferenza, gremita di studenti di una scuola superiore, Roberto mi passa accanto ma mi vede solo quando si siede al tavolo degli oratori e mi saluta con un sorriso. Dopo anni è ormai abituato a vederci anche in queste occasioni, diverse dagli spettacoli!
Quando gli viene data la parola dice tra l'altro - ".....è stato un viaggio intenso, difficile, di grande stimolo a me come persona e come ambasciatore....... Anche ora, come allora ho voluto chiudere questo cerchio con un Gala il cui ricavato andrà tutto a favore di questi bambini, per il problema della malnutrizione....." 
Il suo intervento viene registrato dalle telecamere, trasmesso da Sky (link in sezione Note di cronaca) e conservato nell'archivio bollerino.
La durata della conferenza stampa è breve: Roberto deve andare, non ha nemmeno il tempo di fermarsi per firmare qualche autografo, lo aspettano ore di prove per lo spettacolo dell'indomani.
Nel tardo pomeriggio mi raggiungono anche gli altri Bollerini.
Il 20 mi alzo prestissimo per andare al mercato dei fiori ad acquistare le protee - il fiore simbolo nazionale del Sud Africa - da abbinare ai gadgets dei Friends ed alla "famigliola" del Divino. Con Adriana ci mettiamo subito al lavoro per abbinare alle pigotte e ad ogni "my best friend" una protea, il logo dell'Unicef e quello dei Bollerini (foto nella sezione Attività). Nemmeno la pioggia battente che ha investito Roma stempera il nostro entusiasmo: in un paio d'ore tutto è pronto! Ora non ci resta che aspettare: ancora una manciata di ore e poi, finalmente, saremo in teatro!

Giovanna

Foto di copertina del programma: Roberto Bolle innalza al cielo un bimbo, la cui denutrizione è coperta da una camicia, scoperte le gambe, occhi negli occhi, sorriso nel sorriso. Chissà cosa pensa davanti a questo “viso pallido”che gli sorride….
Roberto ha visitato la Repubblica Centroafricana da pochi giorni, alla condizione disagiata di questi bambini è dedicato il Gala.
Arriviamo all’Auditorim della Conciliazione con il solito anticipo, mai a mani vuote. Ci sono le “consegne” da fare a fine spettacolo, optiamo e confidiamo nell’aiuto delle maschere. 
Dopo aver visto la rassegna di foto “africane”esposte nell’atrio entriamo in sala. I nostri posti sono strategici, solo qualche scalino insidioso, avrei potuto comunque consegnare tutto, ma meglio così, mi concentro solo sul Divino.
Per caso a fianco a noi prendono posto alcune persone molto vicine a Roberto. Qualche saluto, qualche presentazione, qualche parola nell’attesa dell’inizio spettacolo. Isolata dal numeroso gruppo una coppia ha il posto in prima fila, e scherzosamente se ne lamenta. Non mi faccio scappare l’occasione e, previo consulto scherzoso legale con un amico della stessa, azzardo la mia proposta: Se per Lei non è un problema durante l’intervallo potremmo scambiarci i posti, così avvicino Roberto a fine spettacolo con estrema facilità. Proposta accettata con un sorriso complice.
E’ il momento dei saluti, c’è un bel pubblico, molto caloroso e ne sono contenta. Il Gala è stato decisamente all’altezza delle aspettative, ben assortito e per pezzi (12) e per danzatori (12). Cast stellare in un programma da brivido.
Sono seduta in prima fila, la distanza con il palcoscenico è quasi imbarazzante. Irrisoria. Per tutta la seconda parte del Gala i miei occhi si possono magnificare dinnanzi a tanta bellezza e pulizia, non priva di fatica, impegno e sudore. Interpreti di grande pathos e professionalità. Lode a tutti.

Adriana

 

Mi reco all’Auditorium in preda ad una grande eccitazione, perché sto per vedere il mio idolo ballare dal vivo, Lui, il Divino in carne ed ossa a pochi metri da me e non un’immagine astratta e lontana nello spazio e nel tempo!
Con l’entusiasmo di un’adolescente assisto a questo spettacolo straordinario fatto di tutte coreografie importanti ed impegnative, “pezzi forti” che tengono lo spettatore sempre su di giri, privo di quei passaggi coreograficamente insignificanti che nei balletti servono per lo sviluppo della trama.
Quattro sono le performances del Divino:
IL PDD DA CARMEN, coreografata da Petit, con Sabrina Brazzo, in cui esprime egregiamente la sensualità, la violenza e la passionalità di Don Josè.
IL PDD DAL 1° ATTO DI ONEGIN, su coreografia di Cranko, con la bravissima e dolcissima Maria Eichwald; cosa posso dire? Io lo preferisco in questo ruolo di eroe negativo, cinico, annoiato, indifferente e anche disperato, piuttosto che in quelli a volte un po’ stucchevoli di principe-eroe , lo trovo più affascinante.
IL CANON IN D MAJOR, coreografia di Jiri Bubenicek: la musica splendida, i tre fantastici ballerini (Roberto e i fratelli Bubenicek) e la coreografia coinvolgente mi lasceranno a lungo estasiata. E’ la prima volta che vedo Roberto in un genere di danza più moderno rispetto a quello cui ero abituata e devo dire che in questa veste lo trovo eccezionale: l’armonia del suo corpo e la fluidità dei movimenti mi trascinano sul palcoscenico a volteggiare con lui.
IL GRAN PDD, su musica di Rossini e coreografia di Spuck, con Alicia Amatrian, dove la comicità la fa da padrona ma dove comunque non mancano i virtuosismi.
Col cuore gonfio di emozioni torno a casa ripercorrendo col pensiero le meraviglie che ho visto e sono sempre grata al nostro artista che ci permette di godere di questi momenti sublimi.

Annalù

 

E’ il momento della consegna dei simpatici portachiavi unicef con protea ai danzatori. Le maschere sbagliano i tempi, da noi indicati, ed i colori (maschi e femmina). Tutti comunque ricevono l’omaggio e ringraziano con un sorriso. Da sotto, con il senno di poi, avrei potuto fare di meglio, avrei consegnato ad ogni singolo danzatore sull’inchino nel proscenio. 
Mi rimane solo il Divino…si fa per dire, il batticuore c’è sempre. Al momento giusto mi alzo, faccio un passo, allungo il braccio e……
Sono molto belle la mamma Pigotta nera e la figlia, il tutto assemblato ad una protea ( fiore africano ). Con orgoglio e gioia consegno questo omaggio a tema che Roberto accoglie e mostra con un sorriso radioso. Il pubblico è tutto in piedi, il meritato delirio, l’ovazione per il nostro Divino ed i suoi meravigliosi Friends. 
Chiude bene questo Gala, ogni Artista ha ricevuto un presente UNICEF con il nostro logo, e siamo orgogliose di questa piccola ma significativa idea.

Adriana

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