Bolle & Friends, Salerno, Maggio 2008

 

 

La mia avventurosa trasferta al seguito del Divino

Non ho ancora metabolizzato la delusione per il forfait del Divino Sigfried a St.Petersburg ed alla Scala e aspetto con ansia la messa in vendita dei biglietti per questo gala. Ai primi di aprile all'apertura delle vendite in internet i posti disponibili sono solo quattro, brutti, ma mi accontento. Prenoto subito treno (partenza 1° e rientro il 4) e albergo.
E intanto conto i giorni depennandoli dal calendario.
Arriva il giorno della partenza ore 14 da Mi, arrivo previsto Sa alle 21.
A causa del solito ritardo arrivo in albergo alle 22. Appena mi vede il portiere esclama: "stiamo dalla stessa parte!" Lo guardo sorpresa. Mi fa notare la maglietta che indosso: è una t-shirt con il logo di Emergency e poi si porta la mano al bavero della giacca dove è appuntata una pin anch'essa con il logo di Emergency. E' la prima volta che ci vediamo ma è come un incontro tra amici che non si vedono da parecchio tempo. Chiacchieriamo per una ventina di minuti scambiandoci notizie aggiornate dell'associazione e dei due ultimi progetti: il Centro Cardiochirurgico Salam di Karthoum ed il progetto Nicaragua e molto altro.
Prendo possesso della camera ed esco per una cena veloce. Al mio rientro noto qualcosa che prima mi era sfuggito. In fianco al banco della reception un cavalletto con un paio di cartelli. Uno dice "ARTEDANZA - Roberto Bolle - Ristorante Brera - 1° piano".
Fantastico

2 maggio

Alle 7 sono già sveglia e maledicendo occhi e schiena che fanno i capricci mi metto in pista. Pensando che Roberto non arriverà prima di metà pomeriggio il mio programma è: verificare la distanza Hotel/Teatro, contattare il fiorista consigliatomi (è quello di cui si serve l'albergo e non mi sembra niente male) per i fiori che non possono mancare soprattutto questa volta che il Divino rientra da un infortunio e dedicarmi poi alla visita della città.
Cercherò di far ritorno in albergo nel primo pomeriggio per un pranzo veloce e per attendere poi l'arrivo di Roberto.
In 25' sono al teatro, contatto il fiorista: peccato che non conoscendo ancora il programma e volendo fare un omaggio floreale a tema non possa decidere quali fiori scegliere e quindi mi accordo per tornare l'indomani.
A questo punto mi dedico al lavoro di turista.
Rientrando verso le 13 in albergo, a circa 200mt decido di fare una foto il cui titolo sarà "questo è l'albergo del Divino" e penso che mi piacerebbe farla seguire da una foto di Roberto all'entrata intitolata "e questo è il Divino". E io sono una veggente!!!!
A 100mt vedo un uomo molto alto (circa 1,90) e molto magro in jeans, maglietta, cappellino da baseball che parla al cellulare. Sono folgorata, lo osservo bene (oggi i miei occhi mi giocano strani scherzi), poi mi dà le spalle e (non chiedetemi perché proprio quando mi dà le spalle) lo riconosco immediatamente. Cerco di avvicinarmi - non troppo però per non essere invadente ed indiscreta perché ha diritto di vivere in pace almeno quando non è nelle vicinanze dei teatri; anche se muoio dalla voglia di bloccarlo e restare a parlargli e fargli domande per un tempo infinito e fargli qualche fotografia. Poi con la scusa di inviare qualche sms giro le spalle cercando però di non perderlo di vista: sarebbe comunque impossibile, la sua risata inconfondibile mi dice che si sta avvicinando per entrare in albergo.
Avevo programmato di andare al ristorante dell'albergo ma, a questo punto visto che il Divino vi sta pranzando pure lui, mi faccio un sacco di problemi: mi sembra di essere invadente (perché poi?, visto che alloggio li!) e quindi decido di modificare il mio programma così esco e finisco per mangiare un panino al volo facendomi una quindicina di km a piedi.
Sono di ritorno dopo qualche ora stanca e accaldata. Roberto sarà sicuramente in teatro a provare ed i miei passi mi portano in quella direzione: chissà, magari posso rischiare di incontrarlo.
Mentre mi riposo seduta all'ombra ne giardinetto antistante l'ingresso artisti - meditando il da farsi per riuscire a recuperare il programma con 24 ore di anticipo - vedo uscire due uomini che hanno tutta l'aria di far parte dello staff del teatro. Dalla tasca della giacca di uno dei due spunta un libretto rosso: vuoi vedere che finalmente si riesce a farsi dare il programma? Lascio passare una manciata di minuti e decido di tentare la sorte dirigendomi all'ingresso per chiederne una copia. Trasferta fortunata. Apro il mio libricino e che ti leggo? Il Divino mi regala Petite Mort che non gli avevo mai visto eseguire del vivo e che smaniavo di vedere; l'anteprima in assoluto dell'Arlésienne (che rivedrò sicuramente a Parma ed alla Scala); Romeo & Juliet che mi ero vista in tutte le repliche alla Scala; La Dame aux camelias: ogni volta che vedo Armand mi torna alla memoria la "folgorazione" del 23.3.2007 alla Scala (e che rivedrò sicuramente a Parigi a fine giugno ed a Milano in ottobre). Così domani potrò scegliere i fiori più adeguati ai pezzi che il Divino danzerà.
Contenta decido - succeda quel che succeda - di cenare in albergo: le gambe non mi reggono, in giro ancora per Salerno.
Alle 20,00 mi presento al ristorante
Non sono in grado di riconoscere tutti i friends. Tra i primi ad arrivare vedo Sabrina Brazzo. Arrivano uno dopo l'altro i friends ed il capocomitiva: LUI, il DIVINO. Indossa una bellissima maglia a maniche lunghe, a righe orizzontali piuttosto sottili (c'è del rosso, grigio, verde ed altro) si appoggia disinvoltamente allo stipite della porta e - rilassato - ride. Naturalmente, anche se a debita distanza, ci troviamo ad incrociare lo sguardo e capita che mi sorrida facendomi un saluto con un cenno di mano a cui, molto felice, rispondo.
Ho in borsa la fotocamera, sono in una posizione invidiabile, potrei fare un fantastico servizio fotografico a ricordo. Mi manca una sola cosa: il fegato!
Mentre esco dalla sala ristorante una sbirciatina all'altra sala mi permette di vedere di fronte allo specchio della porta la tavolata della compagnia e - a capo tavola - il nostro Apollo che tiene banco ridendo, scherzando e brindando ad acqua.

3 maggio

Mi alzo molto presto e decido di andare a fare un giro ad Amalfi dove trovo splendidi biglietti che saranno poi utilizzati per accompagnare i nostri "in bocca al lupo".
So che se lo voglio incontrare devo andare in teatro verso le 14: ma non voglio stargli con il fiato sul collo e quindi alle 13,45 pranzo in albergo per dirigermi poi dal fiorista (nei pressi del teatro) che scopro aprirà solo verso le 17.
Mi dirigo quindi al parco dietro al teatro dove mi siedo all'ombra ad aspettare le 17. 
Giunta l'ora vado finalmente ad acquistare i fiori: rose rosse e bianche dal lungo gambo, anturium rossi e di un rosa pallidissimo quasi bianco, ginestra bianca. Un fascio di fiori ben confezionato in una rete rossa: passione, sensualità, carnalità e spiritualità: è ciò che ci trasmetterà con i pezzi che danzerà questa sera

Ritorno verso il teatro, di Roberto neanche l'ombra, mi dicono che dovrebbe tornare verso le 19, forse anche prima perché anche il giorno precedente lui è arrivato prima degli altri. Decido comunque di far ritorno in albergo.

Ore 21 E' finalmente arrivato il momento tanto atteso. Il posto è di una infelicità folle: i quatto biglietti messi in vendita sul sito lì erano: prendere o lasciare.
La serata inizia con un cambiamento di programma: Monica Perego - impossibilitata - è sostituita da Rita Pollacchi di conseguenza anziché il previsto pezzo Diana & Atteone verrà eseguito

Le Corsaire: ballato da Bogov con la consueta classe insieme ad una dignitosa Pollacchi. Gli applausi del pubblico però sono molto tiepidi.

Wrong Note Rag: cor. John Neumeier, musica Leonard Bernstein. Ballato con grande eleganza e sinuosità da un bravissimo Riabko. E' un pezzo che vedo per la prima volta e anche il pubblico - pur non eccedendo in applausi ne resta catturato.

Whereabouts unknown: cor. Jiri Kyliàn, musica Charles Ives. Pezzo moderno e suggestivo danzato da Nappa e Novotnà, ma quest'ultima ha una marcia in più. Gli applausi del pubblico sono sempre contenuti.

Romeo e Giulietta: cor. Kenneth MacMillan, musica Sergej Prokofiev. E' proposto da Urban ed Azzoni, lei è una splendida Giulietta, lui pure è bravo però.. Per me esiste un solo, unico, incomparabile Romeo: quello che ho visto a Milano ed a Bologna. Lui, il Divino. Il pubblico applaude senza sforzarsi più di tanto..

Le Bourgeois: cor. Ben Van Cauwenbergh, musica Jacques Brel. Pezzo divertente che si ripete frequentemente nei B&F ed eseguito con molto brio da un brillante Bottaini. Il pubblico apprezza e lo dimostra con caldi applausi.

L'Arlésienne: cor. Roland Petit, musica George Bizet. A chiusura della prima parte questo pezzo tanto atteso che Roberto, in coppia con Sabrina Brazzo, presenta per la prima volta. Il debutto nazionale dell'intero balletto sarà a fine maggio a Parma. Questa sera ci viene proposta l'ultima parte, la sera delle nozze.
La coppia è molto in sintonia e ci trasmette con molta forza i sentimenti che Vivette e Frédéri stanno vivendo. Una Vivette, innamorata dolce e sensuale, che cerca in tutti i modi di penetrare nel cuore e nell'anima di Frédéri per legarlo finalmente e definitivamente a sé. Frédéri, che capisce di dover amore e lealtà a Vivette, si sforza di ricambiare il suo amore. Ma la buona volontà non basta, il suo cuore, la sua anima appartengono ad un'altra donna: l'Arlésienne, appunto. Ed a nulla valgono tutti i suoi sforzi. La dicotomia presente nel suo intimo (l'amore per Arlésienne ed il dovere nei confronti di Vivette) che non può risolvere tale è la forza del suo sentimento per Arlésienne, lo porta alla follia che si manifesta violentemente ed intensamente nel lungo assolo, in quel manège di una forza sconvolgente che culmina nel suicidio.
Il pubblico che aveva assistito trattenendo il fiato, si lascia andare in un lunghissimo ed intenso applauso ed io, frastornata dalle violente emozioni che mi hanno investita, accolgo volentieri la pausa dell'intervallo che spero mi aiuti a riprendere il controllo di me stessa.

La seconda parte riprende con un altro pezzo da brivido:

La Dame aux camélias: cor. John Neumeier, musica Fredéric Chopin. E' il pdd del terzo atto di una drammaticità scioccante. Marguerite sa di essere seriamente ammalata e implora Armand che - offeso nei suoi sentimenti - vorrebbe resistere. La passione li travolge trascinandoli in una appassionata notte d'amore. La brava Silvia Azzoni è affiancata da un Roberto che con la sua magnifica, ineguagliabile e appassionata interpretazione incanta e conquista tutto il teatro regalandomi sempre nuove e forti emozioni. Al termine il pubblico applaude a lungo e con grande entusiasmo.

Blind Tango: cor. Edward Clug, musica Hugo Diaz. E' un pezzo molto particolare, ricco di fascino latino, con un Anton Bogov che ci regala un bellissimo assolo, danzato con incredibile padronanza e sensualità. Il pubblico applaude calorosamente.

Don Chisciotte: cor. Marius Petipa, musica Ludwig Minkus. Questo classico pdd è interpretato con grande brio da Bottaini e Pollacchi ed il pubblico non lesina gli applausi.

Opus 100 for Morice: cor. John Neumeier, musica Simon & Garfunkel. Un brano che ci viene proposto da Riabko e Urban che si esprimono con grande sintonia ed intensità espressiva. Gli spettatori tributano gli applausi di rito.

Petite Mort: cor. Jiri Kiliàn, musica Wolfang Amadeus Mozart. Il pezzo, che chiude la serata, è ballato da Roberto con la Novotnà. E' la prima volta che gliela vedo danzare ed è a piedi nudi! Ha una padronanza assoluta della tecnica: poteva essere diversamente? La coppia sembra una scultura in movimento e vengo catturata dalla magia di questo brano: tutto il teatro e le persone che mi circondano scompaiono: restano solo loro... Roberto con la sua interpretazione mi toglie il fiato, respiro solo perché è una abitudine. 
Ancora una volta, questa sera, mi ha messo k.o.
Il balletto finisce, nel teatro pochi secondi di silenzio seguiti da un'esplosione di applausi: tutti per Lui, il DIVINO.
Poi, accolti dai battimani del pubblico, tutti i Friends si presentano per i ringraziamenti, ma è Lui il catalizzatore della serata ed è a Lui che il pubblico tributa l'applauso più lungo e caloroso.

Le luci in sala si accendono, io mi riprendo e mi avvio ad aspettare la nostra Etoile all'uscita artisti. C'è molta folla e la polizia municipale è già stata allertata e crea un cordone protettivo per fargli strada dall'uscita all'auto che, scortata da una gazzella d'ordinanza, lo porterà all'albergo. Escono alla spicciolata i friends, arriva Sabrina Brazzo, si ferma a firmare autografi, mi complimento con lei e le chiedo se sarà lei la Vivette che danzerà a Parma e - alla sua risposta affermativa la saluto con un "arrivederci a Parma".
Mi allontano dalla folla per dirigermi vero le auto in attesa. Vedo i due fratelli e, poco discosta, la sorella - vedendomi - mi ringrazia per la rosa ed il biglietto che la accompagnava. Dice che le è molto piaciuto ma che non era il caso mi disturbassi, in fondo è Roberto che fa tutto! Rispondo che è vero che a danzare è Roberto ma è altrettanto vero che il suo lavoro di supporto è importante perché permette a lui di pensare solo a danzare e con la sua danza farci vivere momenti indimenticabili. 
In quel mentre dall'uscita, accolto da grida di gioia e da una miriade di flash compare Roberto: giubbotto e cappellino da baseball, circondato dalla polizia. Ciò nonostante lui si ferma a firmare autografi ed accetta di fare foto con chi glielo chiede; poi mentre approfitta del corridoio creato per rendergli più agevole arrivare all'auto, mi avvicino dicendo "ti posso salutare"? Si ferma e quando mi ringrazia per i nostri fiori non posso fare a meno di replicare "per come hai danzato questa sera, per tutte le emozioni che ci hai donato avrebbero dovuto essere cento volte di più; sei stato, ancora una volta, sublime: grazie a te per tutto". Mi sorride, con quel suo sorriso che oscura anche il sole e si allontana dicendomi "ci vediamo dopo". Ma io già lo so che una volta arrivata in albergo non avrò il coraggio di cenare al ristorante e mentre lui entra in auto io mi avvio a piedi: anche se questa sera salterò la cena, nessun problema, sono sazia delle emozioni e delle sensazioni che mi ha trasmesso con la sua danza.
Arrivata in albergo troppo agitata ed emozionata per andare a dormire mi dirigo alla postazione internet che si trova nell'atrio e mentre Roberto ed i suoi Friends cenano nella sala ristorante al 1° piano - da dove si sentono allegre risate - io mi accingo a scrivere questo resoconto.
Dopo quasi due ore passate a scrivere alacremente la mia goffaggine e la mia agitazione mi giocano un bruttissimo scherzo perché con una mossa avventata cancello tutto ciò che ho scritto fino a quel momento. Mi incavolo ed anziché recuperare il file mi faccio prendere dai nervi e faccio un gran pasticcio perdendo così tutto il lavoro fatto. Dovrò ricominciare tutto da capo! Avvilita spengo il pc e salgo in camera. Domattina il treno parte alle 9 e devo ancora fare la valigia.

4 maggio

Alle 8 scendo in sala per la colazione e mentre mi avvio al mio tavolo noto ad un tavolo per sei persone i due fratelli con due signore. Poco dopo arriva la sorella che - dopo averli salutati - si avvia al buffet e quando mi passa accanto ci salutiamo. Le dico di non aver chiesto a Roberto se si sia ripreso bene dall'infortunio ma che - dopo averlo visto danzare - la domanda è superflua. le chiedo di salutarmi Roberto e mi congedo augurandole una buona giornata.
Anche se mi assicura che Roberto arriverà tra una decina di minuti io, terminata la colazione, lascio la sala: del Divino non c'è traccia ma io non posso aspettarlo, il treno non mi aspetta. Sono le 8,30 e mi servono 10' per raggiungere la stazione ferroviaria recupero quindi la mia valigia e esco dall'albergo. Il treno parte in orario e, miracolo! arriva in orario anche a Milano. Alle 17 entro in casa, la trasferta è terminata.

Giovanna

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