In the middle, Milano, Ottobre 2001

 

 

Partiamo da Bologna in quattro, fiere dei magnifici posti che abbiamo perchè il Teatro Smeraldo non offre una buona visibilità ovunque. Riusciamo a parcheggiare proprio di fianco all'ingresso e questa posizione si rivelerà una grande fortuna a fine spettacolo. Siamo decise ad ottenere qualche immagine in ricordo del nostro incontro con Roberto Bolle in uno dei ruoli che da oltre 3 anni costituisce uno dei suoi cavalli di battaglia. In sala notiamo alcuni critici di danza e Luciana Savignano.

La serata si apre con "Who cares?" di Balanchine, come sempre brillante anche se gli interpreti maschili non sono precisi quanto le loro colleghe. Il secondo brano è una novità per me e presenta alcuni elementi insoliti: "Treze gestos de um corpo" è infatti firmato da una coreografa e per la prima volta vedo gli interpreti della Scala cimentarsi con un lavoro di fattura contemporanea. Il risultato è molto buono e il dinamismo che aveva caratterizzato la prima parte non perde velocità, ma anzi acquista crescendo. All'intervallo ascolto le parole di una signora (che poi si rivelerà essere la mamma di un danzatore italiano impegnato all'estero) che all'amica spiega la differenza tra le qualità viste sino a quel momento e quelle che invece caratterizzano il vero unico danzatore: Roberto Bolle.

E poi in scena esplode la genialità di "In the middle somewhat elevated". Il ritmo incalzante delle sonorità elettroniche, le luci radenti, le entrate e le uscite dei ballerini che via via si posizionano sotto le piccole ciliege dorate che costituiscono l'unico elemento scenografico da cui deriva il titolo della coreografia, tutto contribuisce a far brillare la fisicità di Roberto che trova in Marta Romagna il perfetto controcanto. Alla fine è un vero trionfo, le chiamate sono tante e il pubblico è pieno dell'energia trasmessa dai ballerini.

Per arrivare all'uscita degli artisti si deve uscire e percorrere un lato del teatro, peccato che nel frattempo sia scoppiato un temporale tremendo e che la gente decida di scappare via sotto il diluvio. Mi avventuro a recuperare gli ombrelli che ho sempre nel portabagagli dell'auto e raggiungo le amiche. Entriamo nell'anticamera da cui escono i ballerini e ci troviamo in una saletta buia e angusta in compagnia solamente di una mamma con i suoi bambini. Finalmente arriva Roberto e si dimostra come sempre gentilissimo e disponibile. Mi incarico di immortalare l'incontro e insisto per fare più scatti raccontando i guai che ho combinato in altre occasioni. Il viaggio di ritorno ci vede sognanti e solo una parola affiora sulle nostre labbra: MITICO!!!!

Susy

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