Bolle & Friends, Venaria, Luglio 2010

 

 

Il Re della Danza, Roberto Bolle a 10 anni dal suo primo Bolle&Friends ha scelto per l’inizio del suo tour estivo il solo luogo degno di un RE: la REGGIA. Non una Reggia qualsiasi, ma la reggia della sua terra d’origine, la Reggia di Venaria Reale-Torino: la città simbolo dell’Unità d’Italia che compie quest’anno 150 anni. 
E’ il crepuscolo e mentre l’imbrunire avanza e nel cielo compaiono timidamente le prime stelle inizia questa serata speciale, questo Galà di Stelle, come lui stesso lo ha definito. Molte saranno le stelle che saliranno sul palcoscenico ma una sola la “STELLA”, LUI il nostro DIVINO!
Si inizia con Arlésienne. La Vivette che affiancherà il nostro Frédéri è Sabrina Brazzo: la coppia è supercollaudata. Frédéri, lo sguardo perso nel vuoto, il viso scavato dalla sofferenza non riesce a dimenticare ed a cancellare il suo amore per un’altra donna. Nulla può la dolce fidanzata che con la sua danza teneramente appassionata cerca di riconquistare il suo uomo. La danza irruente di Roberto esprime con singolare intensità e violenza la disperazione di Frédéri che non riesce a corrispondere l’amore di Vivette perché innamorato perso dell’Arlésienne e folle di dolore si suicida.
Il secondo pezzo che ci viene proposto da Roberto affiancato da Natascia Novotnà è Petite Mort.
cor. Jiri Kiliàn, musica Wolfang Amadeus Mozart.
E’ uno dei pezzi che amo maggiormente e che Roberto presenta molto frequentemente ai suoi Gala. L’ho visto per la prima volta dal vivo nel 2008 a Salerno e con questa sera fanno 7 e ben sei volte con Natascia. Ogni volta seguo rapita il movimento di questi due corpi che sembrano scolpiti nella pietra e che – quasi animati da un alito soprannaturale - si muovono in perfetta simbiosi esprimendo l’ erotismo, la spiritualità, l’aggressività e l’ineluttabilità delle passioni umane che, sulle note di Mozart, danno vita a suggestivi momenti di intensa poesia e di grande lirismo. Roberto, sempre a piedi nudi in questo pezzo, si esprime questa sera da togliere il fiato, la sensualità del suo corpo e della sua danza rischia di mandarmi k.o.: è un vero schianto!

Ed è arrivato il momento di Canon in D Major, cor. Jiri Bubenicek, musica Johann Pachelbel e Otto Bubenicek visto la prima volta al Colosseo in quella magica serata del 16 giugno 2008 e che - pur non essendo danzato da Roberto - ha mandato in corto circuito tutto il mio essere. Si può solo immaginare l’effetto che ha su di me quando a danzarlo è il Divino! Il suo debutto in questo pezzo avviene a luglio dello stesso anno a Napoli in piazza Plebiscito con gli stessi partners di questa sera: Arman Grigoryan e Vahe Martirosyan. Anche qui un po’ di statistica. Con questa sera è la dodicesima volta, la quarta con Arman e Vahe; le altre volte con i gemelli Bubenicek che vedo Canon. Indipendentemente dai partners che lo affiancano in questo pezzo la sua Danza è armonia allo stato puro! i movimenti del suo corpo sinuosi, in perfetto sincronismo con i suoi partners. Questa sera la loro intesa rasenta la perfezione assoluta, mi ritrovo a desiderare che non abbia mai fine e vorrei continuasse a danzarlo ancora, ancora, e poi ancora, all’infinito………. Ma tutto finisce.
In chiusura di questa serata un pezzo molto divertente che incontra sempre il favore del pubblico: Le Grand Pas de Deux cor. Christian Spuck musica Gioachino Rossini in coppia con la bravissima e spiritosa Alicia Amatriain. E’ un pezzo tutto da vedere. I primi a divertirsi sono i protagonisti. Qui Roberto con la sua Danza spettacolare ci mostra tutto il lato comico del suo carattere, la sua intelligenza arguta e la sua capacità di accentuare l’aspetto ridicolo delle situazioni. Gli applausi del pubblico, da un certo punto in poi, accompagnano questa esibizione fino alla fine.
Al termine dello spettacolo il pubblico esplode con applausi per tutti i Friends ma, in particolare per questo suo corregionale, molti in piedi sotto al palco, si scattano foto, viene invocato a gran voce, come il messia venuto a salvare i valori dell’arte, in particolare dell’arte tersicorea troppo spesso negletta e bistrattata.
Più volte Roberto guida i suoi Friends al proscenio perché possano ricevere il meritato riconoscimento per la loro esibizione da parte degli spettatori, piemontesi e non.
Alla fine i Friends lo lasciano solo, consegnandolo al Suo pubblico perché possa ricevere gli applausi intensi e affettuosi che si merita. I suoi occhi brillano di una gioia profonda, intensa, irrefrenabile. Non riesce a contenere un sorriso abbagliante, che illumina a giorno il cielo di questa notte stellata.
Dopo parecchi minuti 10? 15?, ho perso il conto, a malincuore ci lascia: è atteso dai molti parenti che lo attendono per un saluto più privato.
Ma la serata non finisce qui. Il suo camerino è proprio il primo vicino alla recinzione. Ci separa da lui una fitta rete verde che non riesce a celarlo completamente al nostro sguardo. Naturalmente la sicurezza mette in atto il solito terrorismo: stasera niente foto ed autografi, uscirà tardissimo e tentano di farci sgomberare l’area con le solite mille scuse. Un irriducibile manipolo di fan non si arrende ed aspetta stoicamente di vederlo uscire. Se ne sta andando, riesco a lanciare un “ciao Roberto, guarda sotto il pupazzo, se ancora non l’hai fatto e premi la zampina: parla, ha un messaggio per te”. Scoppia in una fragorosa risata mentre risponde “va bene”. Si, perché all’ultimo minuto non ho saputo resistere e prima di partire da casa, all’insaputa di tutti ho appiccicato sotto il cuore che faceva da cuscino a questo peluche il nostro logo ed a fine spettacolo l’ho lanciato sul palco spedendolo dritto dritto ai suoi piedi. Lo ha prontamente raccolto, ridendo e tenuto stretto a lungo: sa che siamo un po’ pazzi ed è abituato a questi nostri gesti. Per la cronaca: premendo la zampina una vocina dice “I love you” seguita da una scarica di bacini.
Esce con il pulmino, seduto accanto al guidatore, ci passa davanti con un sorriso smagliante, agita la mano per un saluto sillabando CIAO!

Giovanna

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